Il numero della vergogna

Sanitari (quasi tutti ospedalieri) non vaccinati. Sospesi solo dopo indagine Nas, la falla nei controlli Asrem sotto la lente

21 su 281 sanitari finiti nel mirino dei Nas per esercizio abusivo della professione - in quanto non vaccinati - sono del Molise. Ma a differenza di quanto accaduto nelle altre regioni nella nostra emerge una situazione di maggiore gravità e che non riguarda tanto farmacisti o studi medici privati ma sanitari in servizio presso ospedali pubblici. Chiaro ora che sia l'Azienda sanitaria a dover spiegare come è potuto succedere tutto ciò

Sospesi 3 medici e 11 infermieri della sanità pubblica molisana perché esercitavano la loro professione senza essere vaccinati. Sospesi giorni fa, sì, ma solo dopo il provvedimento dei Nas di Campobasso. Oltre a loro ci sono altre figure sanitarie (un Oss, una puericultrice, 3 tecnici sanitari e altri) che portano il numero complessivo a 21.

No Vax in ospedale: 21 denunce. Ci sono anche 2 medici del Cardarelli e Germele del San Timoteo: non ha fatto la seconda dose, ma Asrem non l’ha sospeso

 

Un numero della vergogna per il Molise, una delle regioni più virtuose sul fronte della vaccinazione della popolazione, anche se rapportata alle risultanze delle analoghe operazioni dei Carabinieri Nas effettuate nelle altre regioni.

Da quanto si apprende situazioni analoghe non sembrano esserci. Ci sono stati controlli in tutta la penisola presso 1.609 strutture e centri sanitari, pubblici e privati. Sono state verificate circa 4.900 posizioni relative a medici, odontoiatri, farmacisti, veterinari, infermieri, fisioterapisti e altre figure, accertando complessivamente 281 situazioni irregolari dovute all’esercizio della professione in assenza della vaccinazione. 21 su 281 significa il 7.5%.

Quel che fa specie sono due aspetti di questa situazione, che ricordiamo configura un vero e proprio reato dal momento che i sanitari sono soggetti – per legge – all’obbligo vaccinale. La prima: spulciando la casistica delle altre regioni e province non emerge mai una situazione di tale ampiezza (numerica e percentuale). E non solo: in molti casi le posizioni ‘irregolari’ riguardano – altrove in Italia – farmacisti, medici di base, titolari di studi medici privati, odontoiatri, veterinari, fisioterapisti di cliniche convenzionate, tanto per fare alcuni esempi. Non così nella nostra piccola regione dove i centri privati (convenzionati o meno col pubblico) non risultano toccati da questa situazione. Sono invece gli ospedali, o tuttalpiù gli ambulatori del pubblico dislocati sul territorio, i posti di lavoro del personale reo di non essersi vaccinato e di aver continuato a lavorare come se niente fosse da aprile a novembre 2021.

C’è poi un secondo aspetto che rende ancor più torbida questa situazione. I Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione (coordinati dal Luogotenente Di Vito) ha agito per conto della Procura della Repubblica e gli interessati sono stati denunciati e solo a seguito di ciò sospesi dall’Asrem, l’azienda sanitaria del Molise. E prima? I controlli che erano in capo all’Asrem perché non sono stati fatti? Perché i sanitari in questione non sono stati sospesi, come la norma prevede, entro 5 giorni dalla diffida con cui l’azienda li avrebbe dovuti invitare a vaccinarsi – pena la sospensione, tra le altre cose, anche dallo stipendio – o, se del caso, a produrre certificazione atta a dimostrare che il vaccino non lo si poteva fare per motivi clinici?

Non è un caso, ora, se sono in corso accertamenti nei confronti delle Aziende Sanitarie in Calabria, Sicilia, Alto Adige e appunto Molise per possibili condotte omissive e di inerzia nella regolare predisposizione dei provvedimenti amministrativi e disciplinari.  (rm)

 

 

 

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