La battaglia per la sanità

Pos, dopo i ricorsi respinti al Tar la battaglia cambia strategia: “Impugneremo gli atti attuativi uno a uno”

La prospettiva sul piano del diritto è quella di impugnare ogni singolo provvedimento attuativo che scaturisce dal Programma operativo sanitario emanato con decreto da Donato Toma. Intanto i privati tra cui l'istituto Neuromed aspettano l'udienza di merito perché a differenza di sindaci e associazioni non hanno chiesto la sospensiva che il Tribunale amministrativo non ha concesso non ravvisando "un danno immediato e irreversibile"

Probabilmente una Caporetto di tale portata non se l’aspettava nessuno. La decisione dei giudici del Tribunale amministrativo sui ricorsi presentati dai comitati nati a difesa della sanità pubblica, dall’associazione ‘La Casa dei diritti’ e da alcune amministrazioni comunali (Campobasso, Isernia, Larino e Guglionesi) taglia le gambe ad un eventuale appello. Non ci sarà un altro round al Consiglio di Stato, ad esempio. Anche perchè i ricorsi bocciati oggi chiedevano la sospensione del Programma operativo della sanità 2019-2021.

Ricorsi contro il Pos, doccia fredda al Tar: tutti respinti. “È atto programmatorio, non c’è danno irreparabile”

La battaglia contro il Pos cambia strategia. Nel mirino dei legali che hanno promosso i ricorsi bocciati ci sono i singoli provvedimenti attuativi: i decreti del commissario ad acta, ossia il governatore Donato Toma. Quindi, gli atti che mettono in pratica il Pos, ossia il piano che chiude interi reparti negli ospedali Veneziale di Isernia e San Timoteo di Termoli.

E’ l’avvocato Laura Venittelli, che ha curato l’istanza della ‘Casa dei diritti’ assieme al collega Matticola, a circoscrivere il perimetro del nuovo fronte di lotta. “Il Tar Molise non ha sospeso il Programma operativo sanitario del presidente Toma ritenendo che lo stesso è solo un atto programmatorio. Significa che il presidente Toma ha programmato di chiudere molti reparti negli ospedali di Termoli, Isernia, Agnone e Campobasso però di fatto non ha ancora messo in campo tali chiusure”, spiega l’avvocato Venittelli. Quindi, “solo nel momento in cui i reparti chiuderanno, ci sarà il danno nei confronti dei cittadini molisani. Fino a quando non c’è la concreta realizzazione dei provvedimenti attuativi, a detta del Tar Molise il programma operativo non è dannoso in maniera immediata nei confronti dei cittadini molisani”.

Ecco il ‘piano B’: “Si apre una battaglia continua perché noi saremo sicuramente guardinghi e attenti a tutto quello che farà il commissario ad acta”, incalza Venittelli. “Con questo ricorso abbiamo aperto un vero e proprio fronte. Dunque, non abbiamo vinto una battaglia ma ci auguriamo di vincere la guerra contro il commissario che tutto fa tranne che ascoltare la voce dei molisani”. I prossimi passi? “Noi impugneremo ogni provvedimento a cui lui (il governatore-commissario Toma, ndr) darà esecuzione. E proporremo l’impugnativa anche nei confronti del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (che verificano l’attuazione dei conti della sanità e del piano di rientro dal debito nei tavoli tecnici che periodicamente si svolgono, ndr)”.

C’è poi una partita che si deve tutta giocare al Tar Molise: è quella che coinvolge le strutture private, Neuromed in primis, accreditate all’interno del sistema sanitario regionale. Anche i privati, che si sono rivolti allo studio Di Pardo, hanno impugnato il Pos 2019-2021 ritenendosi danneggiate dalla programmazione sanitaria adottata dal presidente-commissario Donato Toma. La clinica della famiglia Patriciello non ha nascosto di sentirsi “fortemente danneggiata”. Il programma operativo del resto individua il Neuromed quale centro per il trauma cranico, affidando ad accordi di confine con gli ospedali di Benevento e Foggia la cura dell’ictus emorragico.

A differenza dei ricorsi dei comitati e dei Comuni, i privati non hanno chiesto ai giudici di sospendere il Piano ma di andare direttamente nel merito. L’udienza non è stata fissata dal Tar Molise che in questo caso entrerà nel cuore del problema: deciderà se annullare o meno il Pos. Quando si svolgerà questo ‘round’ al Tribunale amministrativo non si sa. Mentre si sa che fra poche settimane il governatore-commissario Donato Toma dovrebbe redigere il Pos 2022-2024 che, a detta dello stesso presidente, sarà diverso dal tanto vituperato Programma sanitario 2019-2021. Il problema è che fra pochi mesi inizierà anche la campagna elettorale per le Regionali 2023. E chi se la sentirà di prendere decisioni impopolari sul fronte sanità?

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