Emergenza ormai cronica

Molise senza Guardie mediche, bandi fermi da 15 anni. Soluzione ponte o ricorso al Tar

I turni scoperti in diversi paesi del Molise sembrano la punta dell'iceberg: mancano i medici e quei pochi che ci sono vanno via anche perché i posti a tempo indeterminato non vengono banditi da troppi anni. I sindaci chiedono soluzioni rapide o ricorreranno alla giustizia amministrativa

Una soluzione tampone per mettere una pezza su un buco che somiglia più a una voragine. L’Asrem deve porre rimedio in tempi rapidissimi alla grave carenza di medici di continuità assistenziale che sta lasciando per interi turni senza la guardia medica comunità come quelle di Santa Croce di Magliano, San Martino in Pensilis, Ururi, Portocannone e Campomarino.

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È ancora una volta il Basso Molise a soffrire maggiormente delle croniche carenze di un sistema sanitario regionale in coma irreversibile, ma questo non vuol dire che problemi dello stesso tipo non potranno avvenire anche a breve termine in altre zone del Molise.

La carenza di medici di continuità assistenziale è infatti un problema enorme e non da oggi, ma soprattutto non soltanto nella nostra regione. Principalmente perché in Italia mancano i medici, e tantissimi stanno andando in pensione senza essere sostituiti adeguatamente, a causa principalmente delle restrizioni all’abilitazione, ma anche alla concorrenza spietata della sanità privata. I reparti che soffrono di più sono quelli del pronto soccorso, di medicina d’urgenza, del servizio 118 e appunto della guardia medica.

Ma se finora si era sopperito coi medici specializzandi mandandoli a farsi le ossa negli ambulatori di continuità assistenziale, adesso la pandemia ha aumentato a dismisura la richiesta di nuovi medici e ce ne sono pochi disponibili per fare le guardie mediche. Inoltre, chi può, decide di rispondere a bandi a tempo indeterminato e non certo sceglie di fare sostituzioni temporanee in Molise.

La situazione è stata stigmatizzata in una nota dello Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani) del Molise. “La Continuità Assistenziale di San Martino in PensilisCampomarino e Santa Croce di Magliano non sarà assicurata durante alcuni giorni di dicembre (momento delicatissimo soprattutto durante le festività natalizie), questo l’annuncio in una mail ai medici delle sedi di Continuità Assistenziale viciniori, che dovranno prendersi carico della situazione.

Non è stata inviata alcuna comunicazione in merito alla gestione delle prestazioni richieste dai comuni aggiunti al bacino di utenza delle sedi di guardia coinvolte, che si troveranno a dover gestire territorio e popolazione quasi raddoppiati in giorni particolari come quelli delle festività natalizie, in cui tutto è affidato ai servizi di Continuità Assistenziale e 118”.

Per il sindacato “la grave carenza è destinata a peggiorare e situazioni simili potranno verificarsi in altre sedi e distretti. Il ricambio generazionale che coinvolge in questi anni la Medicina Generale, lo spostamento di diversi colleghi verso regioni che offrivano prospettive di lavoro immediate e più allettanti, hanno contribuito a delineare l’attuale situazione della Continuità Assistenziale”.

È la cruda realtà di un presidio fondamentale che sta venendo a mancare proprio quando il Basso Molise si prepara a riaccogliere gli emigranti di ritorno che trascorreranno le festività natalizie in famiglia. Proprio per questo i sindaci dei comuni interessati dai turni lasciati scoperti hanno chiesto all’Azienda sanitaria regionale di porre rimedio entro brevissimo e nel frattempo starebbero valutando anche un ricorso al Tar. Si profila infatti una interruzione di pubblico servizio.

“Dall’Asrem ho appreso che dal 2005 non vengono fatti bandi a tempo indeterminato per nuovi medici di continuità assistenziale e ci sarebbe una determina regionale a vietarlo. Si sta quindi cercando di eliminare questo ostacolo così da fare un bando e coprire quei posti a tempo indeterminato” così il sindaco di San Martino, Gianni Di Matteo. È chiaro però che i tempi non saranno brevissimi.

“Il problema però è strutturale – aggiunge il primo cittadino -, riguarda tutta la medicina generale. Mi chiedo perché si sia aspettato questa presa d’atto per agire”.

È’ un po’ quanto sostiene il dottor Giancarlo Totaro dall’ospedale di Termoli. “La cosa era perfettamente prevedibile da mesi, anzi da anni, vista la carenza di medici e perché non attratti da un lavoro a tempo determinato, pericoloso e mal pagato .

Ciò premesso, perché non sono state e non vengono pubblicate almeno dal 2007, quasi 15 anni, le zone carenti di Continuità Assistenziale (Guardia Medica), che sono i “concorsi” a tempo indeterminato, almeno due volte l’anno come previsto dall’ACN, così come è avvenuto, a motivo del citato ACN, per i medici di Medicina Generale ed i medici della Emergenza Sanitaria 118?

Nel caso della guardia medica non ci sono stati “concorsi” previsti andati poi deserti ma non c’è stata alcuna pubblicazione nonostante sia un servizio insopprimibile previsto dai LEA.

Perché non vengono pubblicati i concorsi e chi deve provvedere a sbloccare la situazione: la regione o la Asrem?”

Negli ultimi mesi l’Azienda sanitaria si è limitata a emanare degli avvisi per degli incarichi di sostituzione del servizio di continuità assistenziale nel periodo dicembre 2021/gennaio 2022, senza evidentemente ottenere un numero adeguato di professionisti da impiegare.

Il Basso Molise si trova quindi senza un ulteriore presidio sanitario dopo che i tagli al San Timoteo stanno lasciando interi reparti senza personale adeguato. Nonostante il Tar abbia respinto il ricorso sulla parziale chiusura di Emodinamica ritenendo che quella interruzione fosse temporanea, anche per il mese di dicembre ci saranno ben 7 turni scoperti.

Questo non fa che accrescere i timori della popolazione. Basta fare un esempio semplice: se nei giorni in cui la guardia medica non verrà garantita, come la Notte di Natale, un cittadino di San Martino in Pensilis o di Campomarino dovesse avere un malore, non potrebbe rivolgersi alla guardia medica in paese posto ma dovrebbe chiamare quella di turno in un paese vicino come Petacciato o Guglionesi (che tra l’altro copre anche Montecilfone).

A quel punto sarebbe meglio a rivolgersi direttamente al 118 che, come si sa, ha già subito fortissimi tagli su tutto il territorio e dispone di pochissime unità per intervenire. Con tutti i rischi che ne conseguono.

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