Marianna bonavolontà

La ragazza che per lavoro insegue la bellezza italiana. “Mi chiamano influencer, ma io mi sento una narratrice di storie”

Figlia di un medico e di un pilota di caccia, originale e senza schemi, vive a Termoli tra un viaggio e l’altro in cerca delle eccellenze del lusso autentico, quello che non si trova nelle boutique griffate. Dopo la pandemia ha allargato il suo campo di azione: oltre Chic Advisor, ormai una indispensabile guida all’eleganza, si diverte intervistando i vip con quella grazia che le è naturale e cura rubriche per diverse testate. Sull’ultimo Novella Cucina fa scoprire agli italiani un delizioso angolo del gusto cucinando con Bobo e raccontando tutto il buono del Molise

Una delle ultime “fatiche” (si fa per dire, questo è uno dei rari casi in cui il lavoro è anche un piacere) di Marianna Bonavolontà, la reginetta del lusso vero made in Italy, che da Termoli ha lanciato nella galassia del web la sua straordinaria guida all’eleganza Chic Advisor, è la valorizzazione di tutto il buono del Molise. Quale buono? Quello che si gusta, si assapora, si gode a tavola. Su Novella cucina, rivista notissima e tra le più vendute, l’influencer cucina con lo chef Bobo, e questo al netto del fatto che lei non ama essere chiamata influencer (“mi suona riduttivo, e poi in tempi di pandemia non è il massimo…”) e a lui sta tremendamente sulle scatole la definizione di chef. Ma tant’è, così funziona la comunicazione di oggi. I due cucinano fianco a fianco, ritratti dallo splendido occhio fotografico di Giovanna De Benedictis, piatti della tradizione non solo molisana reinterpretati dall’estro di Bobo, che non ha bisogno di presentazioni. “L’idea – racconta lei, una bellezza solare e spumeggiante e niente affatto omologata – era quella di raccontare la mia storia in piatti”.

Marianna Bonavolontà

Una storia che parte dalla Sicilia (dove è nata la madre, medico) e da Napoli (città del padre, tra i più grandi piloti di caccia, sorta di Top Gun italiano) e si intreccia a Termoli, dove Marianna è cresciuta senza perdere di vista il resto del mondo. Una ragazza con la valigia sempre pronta, così è stata definita – fra le altre cose – questa giovane donna imprenditrice, creativa, globe trotter, consulente di immagine e style coach qualificata, che ha fondato e dirige Chic Advisor, guida ai negozi artigianali di nicchia.

Viaggiare – ci spiega – fa parte di me, del mio Dna, mi piace anche l’idea di stare in treno e di guardare fuori dal finestrino”. Ai viaggi l’hanno abituata i genitori, che facevano lunghi giri del mondo con lei ragazzina, e sempre da loro ha ereditato la passione per oggetti unici che potevano essere una mantiglia di merletto ricamata a mano scovata in un negozietto della Spagna meno battuta dalle mete turistiche, un gioiello costruito con pazienza certosina in una polverosa bottega orafa, un profumo incastonato in un libro, un corsetto di stecche di balena, piume e velluto damascato cucito addosso, come quello che ha indossato sul Red Carpet di Venezia solo qualche mese fa, accompagnandolo con un messaggio di solidarietà alle donne afghane.

Marianna Bonavolontà

Chic Advisor è una selezione di negozi di nicchia il cui obiettivo è far conoscere l’essenza vera dei luoghi e dei personaggi che strutturano la tradizione del made in Italy attraverso atelier, gioielleria, sartorie, profumerie. Marianna e la sua squadra assegnano le ambite corone, attestati di qualità. Ma è lei che cerca i tesori in giro per l’Italia, con quell’olfatto per il bello affinato da una infanzia giramondo, è lei che si intrufola nelle botteghe artigiane con l’entusiasmo di una bambina nel paese dei balocchi. “Mi innamoro sempre e irrimediabilmente del bello, nelle sue diverse forme, purché non sia il bello in serie”. Uno spirito che rispecchia in pieno la sua immagine, che sfugge a qualsiasi canone imposto e brilla di luce propria, refrattaria agli schematismi.

Marianna è capace di muoversi con la stessa autenticità su un tappeto da Kung Fu (è campionessa mondiale) come sul Red Carpet del Festival di Venezia, dove ormai la conoscono e la chiamano i fotografi: “Marianna girati, Marianna, da questa parte”.

“Sì, certo che è bello, che emozione. Ma vuoi sapere qual è il pensiero fisso che ti accompagna mentre sfili sul tappeto rosso? Attenta a non cadere con quei tacchi!”

Il Red Carpet è solo una delle sue molte dimensioni. La prima, quella nella quale si è imposta nell’universo ultra competitivo del web, sono i tesori manufatturieri e artistici. Li conosce uno a uno e ne racconta il fascino con gli occhi che scintillano. Si è presa una cotta – che probabilmente non passerà mai – per i gioielli di Codognato, raffinato creatore veneziano amico di Andy Warhol (che di lui era un grande acquirente) famoso per lo stile neogotico, i mori, i serpenti e i teschi con i denti di diamanti o in pietre preziose. “Mi ha affascinato soprattutto il personaggio, un distinto signore anziano che in una boutique in stile boudoir tra mobili intagliati e velluti rossi realizza a mano delle opere da indossare”. Il segreto di Chic Advisor sono soprattutto le storie che stanno dietro ai check point, autentiche meraviglie da scoprire che “costituiscono l’essenza del Made in Italy, perché l’artigianato di lusso italiano è fatto di questo, di storie di uomini e donne”.

Perciò, altro che influencer. “Trovo anch’io che sia un termine riduttivo, mi sento molto di più una racconta-storie che cerca il bello, l’essenza vera della persona. Spesso tendiamo a omologarci, ma la vera bellezza è quando una persona riesce a esprimere se stessa in una maniera originale”. E questo vale anche per i personaggi, gli artigiani che sono lontani anni luce dagli stereotipati imprenditori del lusso. È la stessa differenza che passa tra le cravatte di Hermès (belle, bellissime per carità) e quelle di Marinella, che sono tutt’altra cosa. “Nella sua bottega a Napoli – racconta Marianna Bonavolontà – sono rimasta incantata a guardare queste sarte che cucivano cravatte personalizzate con ago e filo, tagliando la seta per creare accessori personalizzati in 40 minuti e che ogni mattina, prima di aprire, offrivano caffè e pastarelle a tutti”.

Una dote, quella di narrare le storie delle persone, che le ha facilitato l’apertura verso un altro settore, quello del giornalismo. “Si, è venuto dopo il giornalismo, e devo dire che mi diverte, mi interessa. Sono partita con le interviste a personaggi e sono finita anche per fare le interviste ai vip” sorride Marianna che intervista personaggi pubblici (tra le imperdibili quella con la storica conduttrice tv Maria Giovanna Elmi), è all’occorrenza co-conduttrice, collabora con Novella 2000, Visto e Ora.

Tutto questo partendo da Termoli, o mi sbaglio?

“Certo, e ti confido che Termoli mi manca quando sono via. Spesso mi viene una gran voglia di tornare, insomma, mi manca”

Dunque tu non pensi di trasferirti a Roma o Milano, malgrado il lavoro che ti sei inventata e che sta allargando i suoi orizzonti?

“No, per ora proprio per niente. Io sono la dimostrazione che le cose si possono fare in qualsiasi posto e in qualsiasi condizione”.

Come ha fatto, d’altronde, quel ragazzo di Saragozza che voleva regalare un anello di diamanti alla fidanzata e non avendo il denaro per acquistarlo, ma avendo le competenze chimiche giuste, ha fatto un anello con un polimero di nylon. Una storia che Marianna – non a caso – ha raccontato. “Un anello talmente bello che è stato esposto al Moma di New York”.

Marianna Bonavolontà
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