Una delle eccellenze molisane

L’Unesco ‘benedice’ il tartufo: la cerca e la cavatura sono “patrimonio immateriale”

La proclamazione ufficiale è avvenuta oggi (16 dicembre) a Parigi: esulta San Pietro Avellana, che ospita la mostra mercato e il museo mutimediale dedicato al pregiato tubero, e tutto il Molise per una delle eccellenze del nostro territorio

La proclamazione ufficiale è avvenuta oggi (16 dicembre) a Parigi: il tartufo è patrimonio immateriale dell’Unesco. Un risultato straordinario quello decretato dal Comitato Intergovernativo che ha assegnato l’importante riconoscimento alla cerca e alla cavatura dell’oro nero. E’ la ‘ciliegina sulla torta’ di un percorso iniziato nel 2013 grazie all’impegno dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, i cui rappresentanti hanno seguito on line l’evento nella capitale francese.

Esulta il Molise e in particolare San Pietro Avellana, il paese del tartufo nella nostra regione. Il Comune altomolisano, inoltre, oltre ad organizzare una storica mostra mercato, ospita anche un museo multimediale dove scoprire ogni aspetto, dalle origini alle pratiche di raccolta, alle curiosità sul pregiato tubero che è una delle eccellenze del Molise. Un ingrediente che arricchisce i piatti della nostra cucina.

Soddisfatto ed emozionato per tale risultato è il consigliere comunale e presidente della Riserva della Biosfera MaB UNESCO Alto Molise Francesco Lombardi, vicepresidente di Città del Tartufo – rete nazionale che unisce 56 realtà e comuni legati al tartufo in Italia – dal 2014 fino all’ottobre del 2021, il quale ha seguito con entusiasmo la diretta e i lavori che hanno sancito l’importante riconoscimento.

“Attendevamo questo momento da tantissimo tempo – dice Francesco Lombardi -. Abbiamo lavorato per anni, con l’Associazione Nazionale Città del Tartufo, per dare seguito alla candidatura, che dà valore alla cultura del tartufo e ad un mondo tradizionale che unisce i territori, come quello dell’Alto Molise con altre comunità italiane, al fine di preservare e valorizzare il prezioso fungo che identifica San Pietro Avellana e altre località del Paese”.

A San Pietro Avellana inoltre è stato dipinto anche un murales dedicato al tartufo all’ingresso del paese, in cui sono state impresse le parole “Patrimonio dell’Umanità UNESCO”. Un murales che è stato di buon auspicio e che adesso dà il benvenuto a quanti giungono a San Pietro Avellana, il paese della cerca e cavatura del tartufo Patrimonio dell’Umanità. “Da oggi San Pietro Avellana e l’Alto Molise possono fregiarsi di due riconoscimenti UNESCO, che danno valore al territorio anche dal punto di vista turistico: quello relativo alla Riserva della Biosfera Alto Molise e ora per la cerca e cavatura del tartufo. Il percorso è stato lungo – ricorda Francesco Lombardi – all’inizio la candidatura riguardava solo il tartufo e in un primo momento non è andata in porto, poi grazie all’approfondito lavoro sulla cerca e cavatura, sui saperi materiali e immateriali, il rapporto tra uomo e animale, tra uomo e ambiente, le tradizioni e l’uso delle recenti tecnologie, la sua storia e cultura, si è arrivati superare tutti gli step, all’approvazione della proposta di candidatura da parte del Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco nel 2020 e oggi alla definitiva proclamazione, un risultato straordinario, un nuovo inizio per la valorizzazione e promozione del tartufo che sicuramente avrà ricadute positive anche sul nostro territorio”.

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