Festività senza assistenza

Guardie mediche, il sindaco di Capracotta insorge e da Termoli si levano critiche a Roberti: “Unico a rimanere zitto”

Questo Natale l’unica sede di Continuità Assistenziale attiva h24 – in Basso Molise – sarà quella di Petacciato. Ma la problematica dello stop dei turni di Guardia Medica riguarda altresì anche l’Alto Molise, e in particolare il sindaco di Capracotta nelle scorse ore ha manifestato tutto il proprio disappunto.

Anche il comune di Termoli sarà interessato da questo disservizio, anche se per un numero inferiore di giorni rispetto a quanto accadrà nei comuni limitrofi come Campomarino, Portocannone, Ururi, San Martino, Santa Croce. A risollevare il caso-Termoli è il vicesegretario del Pd cittadino, l’ex consigliere Mario Orlando. “Per il mese di dicembre, anche nei giorni cosiddetti superfestivi (24, 25, 26 e 31 dicembre) quella di Petacciato sarà l’unica sede cui tutti i comuni della costa molisana dovranno fare riferimento”.

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Le porte della Guardia Medica di Termoli resteranno chiuse dalla notte della Vigilia di Natale fino alla notte del 26 dicembre, quando, finalmente, riprenderà la regolare turnazione, per poi chiudere nuovamente la notte del 31 dicembre. “Al momento – continua Orlando – non abbiamo notizie certe circa il giorno del 1 gennaio”.

ambulatorio guardia medica chiuso

La discontinua presenza dei medici di guardia riguarda altresì molti comuni del Basso Molise, tra cui Campomarino e Portocannone, San Martino e Ururi, Santa Croce di Magliano. “Difatti i sindaci di questi comuni si sono uniti in un coro di protesta, denunciando la grave situazione e manifestando preoccupazione per gli interessi lesi della cittadinanza”.

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Dunque il j’accuse al primo cittadino: “Al contrario, nulla è stato fatto dal Sindaco di Termoli, unico primo cittadino a non essersi unito alla protesta dei colleghi, a non essersi mai espresso in merito alla situazione, come se la chiusura del servizio di Continuità Assistenziale non riguardasse anche la sua città. Evidentemente, il Sindaco Roberti non considera problematica degna della propria attenzione il veder la sua cittadinanza privata dell’assistenza sanitaria primaria per tre giorni consecutivi, in un periodo caldo come quello delle festività natalizie, in cui la popolazione aumenta e le attività legate ai festeggiamenti rendono più intensa la richiesta di assistenza medica.

Mancando la Continuità Assistenziale, si andranno a saturare il Pronto Soccorso ed il 118, entrambi già oberati di lavoro per l’emergenza sanitaria legata alla pandemia. Dunque, in caso di necessità, la popolazione di poco inferiore a 35.000 abitanti residenti a Termoli avrà due possibilità: recarsi a Petacciato per una visita, sperando di trovare in sede l’unico medico di guardia, moderno Superman, che si troverà a dover coprire contemporaneamente i comuni di Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni, Campomarino, Portocannone e la stessa Termoli. La seconda alternativa sarà provare a contattare telefonicamente la sede di Petacciato, per richiedere visita domiciliare e, anche in questo caso, augurarsi che il medico sia in loco, per poter rispondere, e poi attendere circa mezz’ora per il suo arrivo”, prosegue l’esponente dem.

E ancora: “Questa assurda situazione non sembra interessare il primo cittadino di Termoli, né la dirigenza del distretto sanitario. Si continua a giustificare le insensate scelte operate finora, appellandosi ad una presunta carenza di medici, quando nella sola Guardia Medica di Termoli saranno in servizio in 9 nel mese di dicembre. Dunque, come è possibile non riuscire a coprire tutte le giornate con il personale a disposizione? Basterebbe, infatti, un’equa ridistribuzione d’ufficio dei turni, che, pur senza negare il diritto a tre giorni di ristoro, previsti per ciascun titolare, aggiungesse un solo turno ciascuno. Si garantirebbe così a Termoli l’apertura del servizio per tutto il mese di dicembre, senza lasciare in enorme difficoltà l’unico collega in servizio ed i colleghi del Pronto Soccorso e del 118. Equivarrebbe, pertanto, a rendere un servizio essenziale alla comunità. Qualcuno dovrebbe occuparsene”.

 

Sulla Guardia medica ridotta all’osso di recente il sindaco Candido Paglione si è detto “stanco di assistere alla distruzione quotidiana dei nostri diritti, anche di quelli più semplici”.

Anche a Capracotta dalla seconda settimana di dicembre saranno scoperti, cioè privi di medico, ben sei turni di Guardia medica. “Una cosa inaudita – ha affermato senza mezzi termini il primo cittadino -. Possiamo facilmente immaginare cosa significhi non avere la disponibilità del medico per un ambito territoriale di continuità assistenziale come quello di Capracotta.

Stiamo parlando del territorio montano per antonomasia del Molise e di una evenienza che, tra l’altro, si presenta nel periodo più difficile dell’anno, quando la percorribilità delle strade è aggravata dalle precipitazioni nevose e dal ghiaccio.

A questo si deve aggiungere il fatto – ha proseguito Paglione – che Capracotta si sta preparando per affrontare al meglio la stagione turistica invernale, che rischia però di partire con i peggiori auspici: l’Ospedale di Agnone completamente depotenziato e una sanità territoriale sempre più impoverita dei servizi essenziali. In ultimo, ma non per ultimo, la considerazione che a Capracotta esiste una casa di Riposo per anziani con ben quarantadue ospiti presenti, che hanno diritto almeno alla continuità assistenziale garantita dall’ambito di guardia medica presente.

A questo punto – ha concluso il sindaco – credo che, al di la della condivisione, scontata, degli ordini del giorno e delle mozioni votate all’unanimità dal Consiglio regionale, ci sia da chiedersi se non sia arrivato il momento di fare una valutazione obiettiva della catena di comando della sanità regionale e di prendere, con grande serenità, gli opportuni provvedimenti. Siamo stanchi di assistere alla distruzione quotidiana dei nostri diritti, anche di quelli più semplici”.

 

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