Dis-continuità assistenziale

Guardie mediche a regime ridotto, Natale ‘scoperto’. Protesta il sindaco di Campomarino e scrive al Ministero

In diversi giorni dell'ultimo mese dell'anno gli ambulatori delle guardie mediche in diversi centri molisani resteranno chiuse e i cittadini invitati a recarsi in altri comuni, se non a rivolgersi al 118. Sulle 'barricate' il primo cittadino di Campomarino. "Una decisione del genere lascia abbandonata a se stessa una comunità di oltre 8 mila abitanti (compreso Portocannone). Così non fa che aumentare la rabbia dei cittadini"

Guardie mediche accorpate a dicembre “per carenza dei medici”. Sta per cadere anche questa tegola in diversi comuni molisani e ad alzare la voce è in particolare il primo cittadino di Campomarino che si rivolge, con una missiva in cui esprime tutto il proprio sconcerto per tale decisione, al presidente della Regione Toma (Commissario peraltro alla Sanità), al direttore della Asrem, alla Prefettura di Campobasso e altresì al Ministero della Salute.

A far saltare sulla sedia il sindaco Piero Donato Silvestri la chiusura della guardia medica in diversi giorni di dicembre della postazione di Campomarino, uno dei centri più grandi della costa molisana.

Così nella lettera: “Come noto, l’emergenza dovuta alla pandemia ha messo a dura prova le nostre comunità al punto da causare, in determinati casi, anche un senso di abbandono da parte della popolazione.

A tal proposito, apprendo con rammarico la decisione dell’Asrem di chiudere la sede della Guardia Medica a Campomarino e Portocannone in diversi giorni del mese di dicembre. Siamo sconcertati da una decisione del genere, che lascia abbandonata a se stessa una comunità di oltre 8 mila abitanti, sempre più sola e in balia di un sistema sanitario che non offre le garanzie e le tutele fondamentali.

Siamo coscienti che in questa situazione di emergenza, dovuta anche alla carenza di medici e personale sanitario, non sia sufficiente più solo il nostro impegno, ma c’è bisogno di un grande aiuto anche delle autorità e degli Enti regionali. Ne va della salvaguardia delle nostre comunità, dei cittadini, del territorio e della salute pubblica”.

Una decisione cui non ci si vuole rassegnare. “La presente nota giunga come protesta ufficiale riguardo la situazione venutasi a creare, una situazione che costringe intere comunità a recarsi presso la guardia medica di Petacciato, distante oltre 20 chilometri.

Se aggiungiamo poi il periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, mi pare inopportuno concentrare un numero elevato di eventuali pazienti in un unico ambulatorio. Al contrario è facilmente intuibile che un solo presidio non possa soddisfare le emergenze di più comunità.

L’interruzione del servizio in un importante presidio sanitario, che coinvolge un elevato numero di miei concittadini, altro non fa che aumentare la rabbia della popolazione, giustamente spaventata e stizzita. Da Sindaco, trovo tutto questo assurdo e spero che tale decisione possa essere revocate in tempi brevi al fine di garantire il diritto alle cure e alla salute in un contesto già fortemente critico come quello attuale”.

 

Silvestri non è l’unico sindaco ad aver manifestato il proprio dissenso per la disposizione dell’Azienda sanitaria che peraltro giunge in un periodo di festività in cui è notevole il movimento delle persone e in cui si moltiplicano i rischi, facendo nascere diverse situazioni in un ambulatorio medico per la cittadinanza diventa un servizio fondamentale. Anche perché è nota la situazione di difficoltà dei Pronto Soccorso.

Il sindaco di Santa Croce di Magliano, Alberto Florio, nelle scorse ore ha scritto: “Solamente ieri la Asrem ci comunicava la non operatività della guardia medica di Santa Croce, in determinati giorni, nel mese di dicembre, per carenza di personale medico.

A fronte delle oggettive difficoltà della struttura sanitaria regionale, in relazione a questo, c’è di contro, che la sospensione, seppur limitata e circoscritta, rappresenta, per la nostra comunità, un disservizio inficiante. L’amministrazione comunale, quindi, si sta adoperando, per giungere ad una positiva risoluzione della problematica in corso”.

Ma la continuità assistenziale viaggerà a regime ridotto anche a Termoli: lì l’ambulatorio della Guardia Medica sarà chiuso i giorni di Natale e Santo Stefano (dalle 8 alle 20) e nei giorni 24, 25 e 31 dalle 20 alle 8, pertanto nel turno notturno.

Altre postazioni in Basso Molise saranno accorpate in taluni giorni di dicembre, con buona pace dei cittadini che nei cartelli affissi negli ambulatori vengono invitati a rivolgersi “al 118 o ai Pronto Soccorso”.

Al coro di voci che si levano in protesta si aggiunge anche il dottor Gianfranco Totaro, dell’ospedale di Termoli, che ricorda come “tutta la filiera della emergenza-urgenza-non differibilità, sia territoriale che ospedaliera, è in condizioni drammatiche a causa della carenza di medici.

E che dice senza peli sulla lingua che sarà un Natale senza guardia medica a Termoli e in Basso Molise, dove è arrivata la temuta stangata. “Ma – ricorda – la Guardia Medica è un servizio insopprimibile previsto dai LEA” e “la Asrem deve ricorrere alla pubblicazione di un nuovo bando straordinario per la formazione una nuova graduatoria di ‘sostituti'”. E – aggiunge – quei pochi che sono rimasti in servizio vanno tutelati e messi in condizione di lavorare in sicurezza.

 

 

 

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