Termoli

Distributore di metano abusivo, Comune avvia i rilievi dopo la sentenza del giudice: rischio demolizione

Primi controlli sull'impianto di via delle Acacie in vista del ripristino dei luoghi per l'occupazione abusiva di una parte di terreno comunale e il mancato rispetto della distanza minima dall'autostrada

Il Comune di Termoli ha avviato le operazioni per riprendersi quella porzione di terreno abusivamente occupata da anni dal distributore di metano di via delle Acacie. L’intervento degli operai comunali delle scorse ore segue la sentenza del Tribunale di Larino che ha prosciolto l’ex sindaco Angelo Sbrocca e altri tre imputati dall’accusa di tentata concussione. A margine di quella sentenza infatti gli ex indagati hanno presentato una richiesta scritta al Comune affinché intervenisse per il ripristino dello stato dei luoghi.

È ancora presto per capire se parte dell’impianto aperto circa un anno fa dovrà essere demolita, come prevede il provvedimento. Un documento ormai vecchio di anni e risalente alla Giunta Sbrocca ma finora mai attuato, grazie al quale il Comune deve tornare in possesso di una porzione di terreno occupata abusivamente dal distributore Metano Puglie, proprio all’imbocco della statale 87 e a ridosso dello svincolo autostradale dell’A14.

Un distributore sorto inoltre a una distanza inferiore a quella prevista dalla legge dal confine autostradale, come Autostrade Spa ha certificato. Nonostante tutte queste irregolarità erano stati l’ex sindaco Angelo Sbrocca, il suo assessore all’Urbanistica Pino Gallo, l’allora dirigente del settore Livio Mandrile e il funzionario Salvatore Marinucci a dover fronteggiare un processo in seguito alla denuncia del titolare dell’impianto, il quale aveva dichiarato ai magistrati di aver subito una tentata concussione per ottenere i permessi. Accuse di recente smontate in udienza preliminare.

Distributore metano

Il titolare di Metano Puglie invece risulta tuttora indagato per aver occupato abusivamente una proprietà comunale. Alla luce di questi fatti e considerato che il provvedimento per il ripristino dei luoghi non ha trovato mai opposizione giudiziaria, il Comune ha iniziato i necessari rilievi sull’area. Possibile che nei prossimi giorni si vada oltre e in particolare bisogna capire se sotto quella parte di terreno esistono ora dei manufatti da smantellare e demolire.

Infine resta il dubbio su cosa ne sarà del distributore, considerate le irregolarità accertate. I quattro di recente prosciolti hanno chiesto conto al Comune anche del perché la struttura continui a restare aperta nonostante tutto.

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