I recenti successi degli open day vaccinali (a Venafro, Campobasso, Termoli e Isernia nell’ordine) hanno convinto ancor di più Regione ed Asrem sulla efficacia di queste giornate ‘libere’ – ovvero in cui non è necessaria la prenotazione – per tentare la volata e far immunizzare tante persone che mancano all’appello.
È la sfida di questi giorni, e lo è soprattutto perché settembre è il mese della ripresa, prima fra tutte quella della scuola. E allora si ritenta la carta – che sembra essere vincente soprattutto per quanto riguarda i giovani – delle giornate di vaccinazione libera, in cui il vaccinando non ha che da presentarsi al punto vaccinale con tessera sanitaria e documento di riconoscimento.
Le nuove tappe regionali sono tre: si parte da Campobasso domani 8 settembre, si prosegue il 9 a Isernia per finire il 10 settembre a Termoli.
Gli appuntamenti sono rispettivamente nei punti vaccinali del Cardarelli, dell’auditorium Unità d’Italia e del Palairino. Gli orari sono gli stessi per tutte e tre le cittadine molisane: dalle 8 alle 18 ci si potrà presentare per procedere all’iniezione anti-Covid. E in tutte e tre le giornate saranno disponibili per ogni centro vaccinale un massimo di 600 dosi (dunque 1800 in totale).
Al momento in cui si scrive, questa è la situazione (rappresentata graficamente) dei vaccinati e dei non vaccinati in regione, suddivisi per classi d’età.
Sul sito nazionale del report vaccini del Governo le percentuali dei vaccinati molisani (che hanno concluso il ciclo di immunizzazione) sono: 89.35% per gli over 80, 91.44% per i settantenni, 89.59% per i sessantenni, 84.11% per i cinquantenni, 76.16% per i quarantenni, 61.24% per i trentenni, 61.78% per i ventenni e 49.42% per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni.
Ma come si può vedere nel grafico, più si scende con le fasce d’età e più cresce quella fascia di colore intermedio che rappresenta la quota di chi sta attendendo il richiamo e dunque ha già fatto la prima dose. Si tratta dunque di un divario (quello tra vaccinati e non vaccinati) che probabilmente verrà colmato, e che è ‘fisiologico’ dal momento che la campagna per i più giovani è iniziata più tardi. D’altronde proprio i più giovani, compresi i minorenni che si apprestano a cominciare l’anno scolastico in presenza, sono quelli che meno hanno mostrato ritrosia al vaccino.
Gli open day predisposti dall’Asrem sono sicuramente rivolti a loro, per la loro sicurezza, ma naturalmente sono aperti a tutti e sperano di convincere tutta quella fascia di indecisi che si concentra in particolare nelle fasce d’età più alte, e che avrebbero già potuto vaccinarsi.
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