L'Ospite

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Servizio e scandalo

gesù bicchiere acqua

di don Mario Colavita

 

Ho ripreso tra le mani il vocabolario Treccani in 5 volumi per vedere il significato di scandalo. La parola viene dal greco, probabilmente la radice è skolon (impedimento).

Per il prestigioso vocabolario scandalo significa: “turbamento della coscienza e della serenità altrui, provocato da azione, contegno, fatto o parola che offra esempio di colpa, di male o malizia”.

Ancora dalle nostre parti fa un certo “rumore” lo scandalo morale, familiare, ecclesiale, comunitario, politico etc… Quando avvengono scandali giornalisti e giornali fanno festa, hanno di che scrivere e i lettori diventano “avidi” di leggere particolari scandalosi.

Per il vangelo cosa significa scandalo?

Per la letteratura religiosa scandalizzare (troviamo sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento) significa far cadere, essere occasione di caduta. Lo scandalo è in concreto l’insidia che si pone sulla strada del nemico per farlo cadere. Del resto una ricca attestazione parla di Cristo scandalo per l’uomo, nel senso che Cristo blocca un cammino perverso per indirizzare ad un altro buono. San Paolo apostolo senza dice che la Croce di Cristo è scandalo per i giudei e follia per i pagani (cf. 1Cor 1,23).

Anche l’uomo può diventare scandalo per l’uomo, può impedire il cammino buono, quando cerca di allontanarlo dalla fedeltà a Dio.

È scandalo quando si abusa dei deboli e degli indifesi, è scandalo quando ostacoliamo il cammino di Dio nei piccoli, nei bambini e nei giovani.

Il vangelo di Marco ci invita al servizio, all’accoglienza nel segno del bicchiere d’acqua fresca.

Per il discepolo di Gesù il servire, l’accogliere diventa un distintivo prezioso.

Il contrario del servizio, cioè l’agire nel nome di Gesù, c’è lo scandalo, in cui si rende un cattivo servizio ai fratelli.

In questo Gesù è durissimo nel condannare chi scandalizza i piccoli (in greco c’è la parola micron) i lontani quelli che nessuno cura.

Bloccare il cammino di Dio nella vita di un piccolo, di un discepolo di Gesù vale l’ammonimento severo di Cristo: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare” (Mc 9,41).

Leggendo questo passo penso a tanti adulti, genitori che bloccano il cammino di fede nei loro bambini impedendo loro di crescere nella fede e nell’amore di Cristo.

Le nostre realtà parrocchiali a volte sono piene di questi scandali eppure facciamo finta di niente e continuiamo a tacere.

Gesù rincara la dose proponendo di tagliare, togliere, evitare ogni azione per il peggio.

Il peggio è la geènna luogo di tormenti dove il fuoco non si spegneva mai. Nella Gerusalemme del primo secolo la valle della geènna oltre ad avere una triste nomea, per i sacrifici umani antichi compiuti, era luogo dove venivano buttati e bruciati i rifiuti, diventa luogo di punizione e dannazione per le anime ribelli: “E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella geènna e l’anima e il corpo” (Mt 10,28).

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