Una raccolta firme per cancellare il Piano operativo sanitario che “è l’anticamera della chiusura dell’ospedale San Timoteo”. Così il Partito Democratico di Termoli avvia la propria battaglia contro il Pos adottato dal presidente Toma e in un certo senso già bocciato dall’aula del Consiglio regionale. Ma l’obiettivo è risvegliare dal torpore una cittadinanza che da anni vede il proprio ospedale di riferimento smantellato un pezzo alla volta praticamente senza reagire.
Ora ci prova il Pd con una petizione, che domani 1 ottobre prenderà il via con un banchetto in Piazza Monumento, a Termoli dalle 18, e proseguirà poi nelle attività commerciali della città e negli altri paesi del Basso Molise.
Una raccolta firme da consegnare poi allo stesso presidente Toma. “Ma stiamo valutando anche altre iniziative, compreso un ricorso giudiziario” fa sapere Laura Venittelli nella conferenza stampa tenuta stamane dal Pd, alla presenza di iscritti e simpatizzanti, davanti a quell’ospedale San Timoteo che pare il simbolo della smobilitazione della sanità pubblica molisana: reparti a mezzo servizio, pazienti trasferiti con sempre maggiore frequenza in altri nosocomi, medici che mancano e quando ci sono preferiscono non restare, perché il San Timoteo non dà garanzie.
“L’abbandono del personale sanitario è una delle carenze del sistema sanitario – precisa la segretaria del circolo dem di Termoli, Maria Chimisso – e arriva al massimo col Pos. La qualità delle prestazioni sta colando a picco ma questa non è accusa a sanitari e operatori dell’ospedale. So bene cosa vuol dire una sanità che abbandona a sé stessi i propri dipendenti”.
Chimisso ha definito quella per la cancellazione del Pos “una battaglia di civiltà. Questo piano operativo sanitario è talmente vago da sembrare fraudolento. Diventiamo condomini di altre regioni e la sanità di base non viene più garantita”.
Venittelli è entrata nel dettaglio. “Con questo Piano a Termoli resteranno solo quattro reparti: Medicina, Chirurgia, Ortopedia e Anestesia. Il Punto Nascite, per cui abbiamo combattuto tante battaglie, sarebbe in condominio con il San Pio di Vasto. Stessa cosa per Emodinamica. Così lo si ridurrà a un ospedalicchio. Noi non ci siamo a questo progetto di cancellazione dell’ospedale”.
C’è poi il capitolo della sanità privata. Per l’ex deputata “è stato sbagliato dare ai privati tutti quei posti letto. Ma con questo Pos si permette ai privati di entrare nelle liste d’attesa e nel settore della farmaceutica. Succederà che il paziente al Cup, pagato coi soldi pubblici, si sentirà chiedere: vuoi andare a curarti al Gemelli o al Neuromed?”
Chiosa finale della segretaria dem. “Si tratta di una battaglia di sopravvivenza non solo della sanità molisana ma della stessa Regione Molise. Altrimenti diventeremo una costola dell’Abruzzo, o la coda della Campania o il Nord della Puglia, ammesso che ci vogliano”.
Il Partito Democratico di Termoli ha inoltre garantito la propria partecipazione alla manifestazione di protesta con il Pos che si svolgerà oggi pomeriggio a Campobasso.
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