La manifestazione a campobasso

Sanità, le richieste dopo la protesta: “Toma ritiri il Pos e la Procura indaghi sugli sprechi”

Circa 200 partecipanti al corteo che da piazza San Francesco, emblema di tutte le protesta a Campobasso, muove verso piazza Vittorio Emanuele II per il comizio finale. Il Forum per la sanità pubblica contesta il Piano operativo sanitario del commissario-presidente Donato Toma. E c'è chi chiede le sue dimissioni. Per il dottor Lucio Pastore c'è un esperimento in atto sul Molise che arriva da lontano e mira ad avvantaggiare gli operatori privati.

Ci sono circa duecento persone alle 16 e 30 in Piazza San Francesco, a Campobasso, per partecipare alla manifestazione di protesta contro il Piano operativo sanitario illustrato dal commissario ad acta, Donato Toma, nell’aula del Consiglio regionale e impugnato dal Forum per la difesa della sanità pubblica presieduto dal medico in pensione Italo Testa.

Comitati, associazioni, pazienti, cittadini contrari alla privatizzazione della sanità marciano pacificamente verso piazza Vittorio Emanuele II sostenendo che “questa riorganizzazione della sanità non è incentrata sulla tutela della salute pubblica ma soltanto sul profitto destinato alle cliniche private”.

Il dottor Lucio Pastore, una delle voci più scomode in regione, è categorico: “Quello che sta accadendo in Molise è una sorta di laboratorio sperimentale per verificare le strategie utili a privatizzare con il tempo la sanità italiana”.

Durante il corteo incontriamo anche persone in cura negli ospedali del Molise che raccontano di un “sistema colabrodo” costrette a dover ricorrere alle cure delle strutture che si trovano in altre regioni.

“Non soltanto cure – racconta Giorgia, paziente dell’ospedale Cardarelli – finanche gli esami utili alla diagnosi. Per una mammografia al Cardarelli è necessario aspettare anche un anno senza comprendere che quel piccolo nodulo sospetto potrebbe rivelarsi in 12 mesi fatale per la salute di una donna. Ma il mio è soltanto un esempio ne potrei elencare centinaia di disservizi come questo”.

A manifestare accanto ai cittadini anche diversi rappresentanti politici dal Movimento 5 Stelle e della sinistra molisana. Un pullman ha portato fino a Campobasso manifestanti in arrivo sia dalla provincia di Isernia che dal basso Molise.

 

Poi l’arrivo in Piazza municipio per un dibattitto che si alterna con il racconto e la denuncia pubblica dei rappresentati di comitati e associazioni ma anche di alcuni sindaci.

“I cittadini seduti sul divano piuttosto che essere qui hanno preferito ancora una volta chiudere gli occhi rispetto allo scempio che si sta perpetrando a danno della sanità pubblica”. Si apre con questo parole l’incontro in piazza che chiude la manifestazione partita da Piazza San Francesco.

E a prendere il microfono è il dottore Italo Testa, “combattente vero”, dicono dal pubblico che è presente.

Gli ospedali non funzionano? “Perché non c’è personale e il debito sanitario in Molise da 15 anni non permette assunzioni – dice il professore – Il fatto è che questo debito non voglio eliminarlo perché finché c’è il debito, i piani sanitari saranno calati dall’alto e i nostri amministratori avranno l’alibi per poter dire che sono costretti a chiudere e privatizzare. Ora basta. L’importante è rimuovere il Pos di Toma, augurandoci che lo ritiri e se non lo fa lui lo faremo noi. Intanto abbiamo fatto ricorso al Tar perché lo riteniamo illegittimo. Già la Corte Costituzionale aveva bocciato il Piano Frattura perché realizzato senza ascoltare il territorio. I sindaci qui presenti sanno bene di cosa parlo”. E li chiama uno ad uno, pochi quelli presenti ma sul palco sale il sindaco di Larino che dà sostegno al dottor Testa.

Concertare per capire – dice il sindaco frentano – questo significa ascoltare tutti per comprendere le esigenze del territorio. Soltanto così il piano sanitario può rispondere ai bisogni della popolazione. Fare una scelta seria su come distribuire risorse tra pubblico e privato, scelte radicali per capire cosa vogliamo dalla sanità. Soltanto così si può raggiungere l’obiettivo”.

L’8 ottobre a Campobasso è prevista la conferenza dei sindaci durante la quale si terrà conto di tutte le istanze del territorio e a quel punto “ci auguriamo – ha concluso Puchetti – che il commissario ad acta faccia un passo indietro”.

Interviene anche il primo cittadino di Campobasso, Roberto Gravina che dopo aver ringraziato il dottor Testa, ribadisce l’azione di Palazzo San Giorgio che ha impugnato il Pos e torna a ripetere l’urgenza di un incontro  che tenga conto di tutte le istanze delle parti. “L’ospedale di Campobasso se colpito ha ricadute su tutto il territorio – ha detto – per questo vogliamo che la discussione sia allargata a tutti anche a fronte dei fondi in arrivo per l’edilizia sanitaria che non vogliamo siano ancora oggetto di sprechi inaccettabili”.

Ancora interventi. Si alternano le varie anime della manifestazione a sostegno della sanità pubblica e Pino D’Erminio (Rete sinistra di Termoli) nel rimarcare l’inefficienza e l’inefficacia di questo piano sanitario, lancia un assist all’ Autorità giudiziaria: “Mi auguro accerti gli sprechi che si sono protratti negli anni costringendoci ad arrivare a questo punto: a svendere la nostra salute”.

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