Campobasso

In Molise 6mila malati di Alzheimer: apre un centro diurno “con medici e tecniche all’avanguardia”

Il presidente dell’Amma (associazione malati di Alzheimer) Antonio D’Ambrosio: “Il Caffè di Enrichetta è un luogo dove possiamo avere più fiducia e speranza”. Parte anche un progetto rivolto alle persone che abbiano compiuto i 70 anni (circa 7mila) e che tramite un orologio di alta tecnologia vengono valutati attraverso i parametri vitali.

Una malattia che divora corpo e anima, offuscando ricordi fino a farli smarrire nel buio più totale. Affetti compresi. E’ stato definito il morbo del nuovo millennio, è l’Alzheimer, che colpisce sempre più persone. Non solo anziani. Cure? Nessuna al momento, solo speranze e tentativi sperimentali. Un dramma per i malati, un dramma per le famiglie. Che vanno aiutate e supportate.

E a questo pensa l’Amma (Associazione molisana malati di Alzheimer), attiva in Molise da anni, sia a Termoli che a Campobasso. Proprio nel capoluogo è stato inaugurato in contrada Selvapiana un nuovissimo centro diurno all’avanguardia: ‘Il Caffè di Enrichetta e Centro d’Ascolto Non ti Scordar di Me’. E’ situato nella Cittadella dell’economia, nello stabile accanto al centro vaccinale e all’Arena Magnolia.

“Un luogo dove possiamo avere più fiducia e speranza per i malati di Alzheimer – spiega il presidente Antonio D’Ambrosio –. Qui si sperimenta con un progetto col Comune la teleassistenza, la teleprevenzione e la telemedicina. Abbiamo un centro diurno per i malati di Alzheimer e la gestione di un progetto sperimentale, unico in Italia, per gli ultrasettantenni che aderiscono per controllare il loro stato di salute e dare delle risposte scientifiche e mediche”.

55 milioni di malati nel mondo, che potrebbero salire a 78 nel giro di qualche decennio. La carica esponenziale è incredibile, i casi si moltiplicano a una velocità non pensabile anche solo pochi anni fa. E il Molise non fa eccezione. Anzi, con una delle popolazioni più anziane d’Italia conta tra i 5mila e i 6mila casi di demenza, in cui la parte del leone – ahinoi – la recita l’Alzheimer.

Caffè di Enrichetta Bregantini e Antonio D'Ambrosio

“Siamo da 35 anni sul campo – prosegue D’Ambrosio – e con la nostra associazione interveniamo per alleggerire la situazione sia delle famiglie che del paziente. Questo nuovo centro è un valore aggiunto: oltre a prenderci cura dei malati, operiamo nella prima fase della malattia. In che modo? Con la ricerca è stato possibile mettere a punto una metodologia grazie alla quale si sviluppano una serie di iniziative, tra le quali il ‘metodo Montessori’, per avere un’azione clinica. Ci avvaliamo di medici, specialisti, fisioterapisti. Il rallentamento della malattia è possibile nella prima fase”.

Tra l’altro, l’Amma ha supportato le famiglie anche durante il lockdown: “Abbiamo sviluppato due progetti sperimentali – con il Comune di Campobasso e l’Ambito territoriale di Termoli – per non lasciare i nostri malati chiusi in casa assieme ai familiari, grazie alla teleassistenza e alla telemedicina”.

D’Ambrosio annuncia poi un ulteriore progetto di prevenzione che coinvolgerà, sempre assieme al Comune capoluogo, 7mila anziani ovvero “persone di più di 70 anni, che possono partecipare gratuitamente a un progetto di prevenzione e teleassistenza. In pratica, grazie a un orologio di alta tecnologia, si tengono sotto controllo dei parametri vitali che vengono inviati e poi refertati da nostri medici convenzionati. Abbiamo messo in campo nostre risorse, inoltre, per un orologio più preciso, sviluppato attraverso un’app, più indicato per anziani e malati di Alzheimer”.

Caffè di Enrichetta Gravina Praitano e Giulia D'Ambrosio

Il sindaco Roberto Gravina, che ha tagliato il nastro del nuovo centro diurno, spiega che si tratta della “collaborazione tra il Comune di Campobasso e l’associazione ‘Il caffè di Enrichetta’: un’ulteriore e importante offerta dei servizi di cura della persona”. Gli fa eco l’assessore al sociale Luca Praitano: “Stiamo cercando di darci da fare sul tema socio-sanitario che purtroppo ha bisogno di maggiore attenzione, noi facciamo la nostra parte. E lavoreremo con l’Asrem affinché si possano ampliare servizi di questo tipo”.

“Tutto questo permette ai giovani di animare un laboratorio di servizio sociale, più c’è volontariato nella città e più ci si prepara per il domani – benedice l’iniziativa Monsignor Bregantini –. Bisogna avere la capacità di riconoscere nel volto degli anziani il volto di Gesù”.

Domani pomeriggio, 21 settembre, nella sede nuovissima di contrada Selvapiana “è stato organizzato un convegno – annuncia Giulia D’Ambrosio dell’Amma – al quale parteciperanno il neurologo Paolo Bellantonio, la psicologa-psicoterapeuta Maria Giovanna Venditti, il presidente dell’Amma Antonio D’Ambrosio e il governatore nonché commissario alla Sanità Donato Toma”.    fds

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