Concerto unico a guglionesi

Il Fulvio palcoscenico ‘mondiale’: il talento superbo di Antonio Forcione strega il teatro

Il virtuoso chitarrista, che da Montecilfone ha spiccato il volo conquistando un successo planetario, si è esibito in una performance magistrale (come sempre) ed è stato accompagnato sul palco da due eccezionali musicisti: il violinista termolese Luca Ciarla e l'eclettico percussionista Francesco Savoretti. Spettacolo organizzato dall'associazione culturale Jack

Un concerto unico, un viaggio suggestivo attraversando culture e terre lontane: e non poteva essere altrimenti con Antonio Forcione che nella serata di venerdì 17 settembre ha ‘stregato’ con la sua chitarra acustica il Teatro Fulvio di Guglionesi, dove in tanti si sono recati per godere della straordinaria arte del musicista che a Montecilfone deve i suoi natali.

Quella di Antonio Forcione è una storia di incredibile talento e passione ma anche di una veemente determinazione che lo ha spinto a mollare tutto e a partire alla volta di Londra dove, con umiltà e cominciando dalla ‘strada’, è cresciuto musicalmente fino a divenire un artista di caratura mondiale.

Forcione, in una serata connotata da intimità, complice la dimensione raccolta del teatro guglionesano, ha raccontato al pubblico – il ‘suo’ pubblico di conterranei – un po’ della sua stupefacente storia. “A 10 anni volevo fare il percussionista e ho iniziato a suonare, a quell’età vuoi fare casino e la chitarra la si vede come uno strumento noioso. Il mio vicino naturalmente non era molto d’accordo con la mia scelta”, ha scherzato il ‘nostro’. Poi, un anno dopo, suo padre gli regalò  una chitarra e da allora ‘quello’ è diventato il suo nuovo mondo. Ma la sua velleità percussionistica non l’ha mai veramente abbandonata.

 

Il Maestro, dallo stile inconfondibile e con la sua immancabile bandana, ha regalato agli astanti, avvolti dalla magia della musica evocativa e dall’affascinante presenza scenica, una performance di pura bellezza. Un viaggio intorno al globo, vissuto da tutti gli ascoltatori in uno stato contemplativo. I brani di Forcione sono innervati infatti dalle tante esperienze fatte dal compositore nei Paesi più disparati del mondo, su tutti Africa, Sud America, Cuba, Spagna. Un melting pot di culture, sonorità e generi che rende impossibile ‘etichettare’ la musica di Antonio Forcione.

Tante le composizioni originali eseguite a Guglionesi, in solo e con l’accompagnamento di due musicisti d’eccezione: il violinista termolese Luca Ciarla (anche lui non avrebbe bisogno di presentazioni, ndr) e il talentuoso percussionista (di Recanati) Francesco Savoretti. Un trio inedito che ha conquistato e divertito tutti, con ritmi travolgenti e (anche) giocose performance. Eseguiti alcuni dei brani composti dal chitarrista nella sua longeva attività come Africa, Touch wood, Tarantella, Tiramisu, Heart beat e la ‘intimista’ Tears of joy, ispirata dalla nascita della figlia di Forcione.

Un momento indimenticabile, poi, quello in cui dal palco hanno risuonato le note di Alhambra, pezzo nato dalla suggestione per un bellissimo palazzo di Granada che ha ‘stregato’ Forcione in uno dei suoi tanti viaggi e che l’artista ha voluto dedicare alla sua Montecilfone, ai suoi compaesani.

 

Ma Forcione, oggi 60enne ma con lo spirito del ragazzino che voleva trovare il suo posto nel mondo facendo ‘casino’ con la batteria, ha deliziato l’uditorio anche con eccentriche rivisitazioni di brani come quello del cartoon ‘La pantera rosa’ (“confesso che amo ancora i cartoni animati e questo è in assoluto il mio preferito”) composto da Henry Mancini o il celeberrimo ‘I heard it to the grapevine’, “una delle canzoni della mia infanzia”, così mr Forcione nel suo italiano ‘inglesato’.

Uno spettacolo che nessuno tra i presenti dimenticherà. Emozione, ironia, virtuosismo, affabilità, spiritualismo: tutto questo e molto altro è Antonio Forcione, che ha ammaliato anche sir Paul McCartney che di lui ha detto: “A wonderful touch”.

Un uomo e la sua chitarra, che insieme si trasformano vicendevolmente assumendo caratteristiche irripetibili. Accanto alla maestria e alla bravura tecnica, come sempre nei concerti di Forcione a stupire è la sua incredibile inclinazione al rumorismo accompagnata da scenografiche (e divertenti) interpretazioni. La sua arte musicale è un’esperienza sensoriale che si rinnova ogni volta per chi ha l’onore di ascoltarlo, e che assume i tratti di una vera e propria rivelazione per chi assiste a un suo concerto per la prima volta.

Il ‘genio’ musicale molisano si è esibito a Guglionesi (e la sera successiva a Isernia) dopo essere tornato nella sua Montecilfone lo scorso agosto, accompagnato anche in quella occasione dal violino (anche questo eccezionale) di Luca Ciarla. Un gradito ritorno per la nostra terra. Gli scroscianti applausi e la standing ovation a fine concerto sono stati lì a testimoniare tutto l’amore e l’ammirazione per un talento cresciuto in uno dei nostri piccoli paesi. Non serve in questo caso dire ‘Good luck’: la sua fortuna Antonio Forcione se l’è costruita già, ed è come un fuoco che non potrà mai smettere di ardere.

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