Operazione candidopoli

Candidavano persone a loro insaputa, la Finanza smaschera il bluff ‘L’Altra Italia’. Liste in 4 paesi molisani

Indagine delle Fiamme Gialle in tutta Italia, 7 misure cautelari. Il movimento politico di estrema destra aveva presentato il proprio simbolo nel settembre 2020 a Casalciprano, Cercepiccola, Lupara e Roccasicura ottenendo pochissimi consensi

Anche in Molise lo sconosciuto movimento politico ‘L’Altra Italia’ era arrivato a presentare delle liste elettorali, ottenendo scarsissimi consensi. Ora il gruppo politico di estrema destra è finito al centro di un’indagine della Guardia di Finanza in tutta la Penisola.

Secondo le Fiamme Gialle, ‘L’Altra Italia’ candidava persone a loro insaputa alle elezioni comunali nei piccoli comuni. Era arrivato a farlo anche in Molise dove nel settembre 2020 era presente in 4 piccoli centri.

Ma nella giornata di ieri i finanzieri del comando provinciale di Padova, a conclusione di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo, hanno eseguito in diversi comuni della provincia di Foggia, Lecce e Rovigo sette misure cautelari personali nei confronti dei vertici del movimento politico emergente nel panorama nazionale.

Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle di Este, provincia di Padova, sono state avviate dopo alcuni servizi televisivi trasmessi dal noto programma di Canale 5 ‘Striscia la Notizia’ nei quali veniva denunciato il fatto che alcune persone si erano ritrovate candidate e in qualche caso persino elette, a loro insaputa, con questa formazione politica.

Secondo gli accertamenti degli investigatori, ‘L’altra Italia’ aveva messo in atto questo stratagemma alle elezioni comunali di due piccoli paesi in provincia di Padova nel maggio 2019 e nel settembre 2020.

Per questo l’autorità giudiziaria rodigina ha esteso le indagini ad altri 21 comuni in cui il movimento politico ha presentato i propri candidati per le elezioni comunali del settembre 2020. Accertamenti che hanno riguardato diverse province, vale a dire Alessandria, Asti, Belluno, Bergamo, Campobasso, Catanzaro, Cosenza, agenda, Imperia, Isernia, Perugia, Pisa, Potenza, Savona, Vibo Valentia Vicenza. In tutti i casi si tratta di elezioni in comuni con meno di 1000 abitanti che hanno una normativa con procedura semplificata per la presentazione delle candidature.

Al termine delle indagini che hanno avuto il supporto di attività tecniche e oltre 100 testimonianze di persone candidate, sono scattate diverse perquisizioni domiciliari nelle regioni Veneto e Puglia e l’acquisizione di documenti nelle commissioni circondariali elettorali in 23 comuni interessati.

Le liste elettorali e la documentazione di supporto sono risultate falsificate, in quanto molte persone riportate su quelle liste, alcune gravemente malate o molto anziane, erano all’oscuro di essere iscritte e hanno affermato di non conoscere assolutamente il movimento politico. Alcuni hanno persino dichiarato di non essersi mai recati nei comuni in cui erano candidati e dove avrebbero apposto le firme per le candidature. Fra i soggetti coinvolti, qualcuno ha anche presentato querela nei confronti dei responsabili del movimento.

Ad aggravare la situazione il fatto che alcuni di questi ignari candidati erano stati eletti e successivamente hanno rifiutato la carica, mettendo così a rischio la tenuta dell’ente comunale e quindi procurando gravi ripercussioni sulla stessa democrazia. L’obiettivo del movimento politico invece era quello di presentare candidature in piccole realtà territoriali dove esiste una buona probabilità di eleggere un proprio rappresentante per avere visibilità sull’intero territorio nazionale e accrescere così il proprio consenso per le successive elezioni.

I finanzieri della compagnia di Este hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Rovigo 15 principali responsabili che a vario titolo hanno concorso a formare false liste di candidati in 23 comuni su tutto il territorio nazionale. Fra le 7 misure cautelari personali ci sono gli arresti domiciliari nei confronti del segretario nazionale del Movimento, l’obbligo di firma per due pubblici ufficiali autenticatori e per due dirigenti del movimento. L’intera operazione è stata intanto ribattezzata ‘candidopoli‘.

In Molise risultano essere 4 in comuni in cui ‘L’altra Italia’ era presente sulle schede elettorali alle elezioni comunali del settembre 2020 ma non si conosce l’esito degli accertamenti su eventuali ignari candidati.

Nello specifico si tratta di Casalciprano, Cercepiccola e Lupara in provincia di Campobasso e Roccasicura in provincia di Isernia. Nessuno dei candidati è stato eletto e i consensi sono stati nell’ordine di uno o due voti per paese.

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