Dal capoluogo

Campobasso e la sua sequoia: in piazza Cesare Battisti sempre più rigoglioso uno dei simboli verdi della città

Piantata due anni e mezzo fa al posto dello storico esemplare sradicato, perché malato, nel 2016. Dopo due tentativi Campobasso ha il suo ‘Albero di Natale’. L’omonimo comitato ha provveduto nel marzo del 2019 a metterla a dimora.

Il lento decadimento era iniziato nel 2010. I segnali della malattia comparvero poco a poco: la rigogliosità di un tempo svaniva giorno per giorno, le foglie erano sempre più rade e nel 2016 ne rimase solo il tronco. Si è fatto di tutto per salvare la vecchia, cara, sequoia di piazza Cesare Battisti, poi la decisione inevitabile: l’abbattimento nell’ottobre dello stesso anno. E la scomparsa di un pezzo di storia di Campobasso, vissuto oltre un secolo: era uno dei simboli più importanti del Natale, i Vigili del fuoco ogni anno illuminavano il grande albero per le feste.

Ne fu messa a dimora una nuova, che però durò molto poco: dopo cinque mesi, nel maggio del 2017, la pianta si seccò completamente e fu sradicata dall’aiuola che da decenni abbellisce la piccola piazzetta. Aveva otto anni e forse proprio questo è stato il problema: probabilmente ne andava piantata subito una da vivaio in vaso. Un esperimento dunque che fallì.

Ma questo non fece abbattere il caparbio comitato ‘L’Albero di Natale’, che nel marzo del 2019 piantò una nuova sequoia, questa volta molto più piccola. Si incrociarono le dita. Per fortuna i mesi sono passati e bisogna dire che a distanza di due anni e mezzo l’esemplare verde è vivo e vegeto ed è sempre più florido, inizia a fare anche una discreta ombra.

Certo, non è ancora neanche paragonabile al suo illustre predecessore che per decenni ha svettato tra la Banca d’Italia, il Convitto ‘Mario Pagano’ e via Veneto, visibile fin dall’imbocco di via Mazzini. Ma le premesse sono buone e di questo passo chissà che non torni anche la bella iniziativa di addobbarlo per Natale.

Insomma, la giovane sequoia sembra aver attecchito e la notizia non può che far piacere ai campobassani, soprattutto ai tanti che godono della frescura della piazzetta magari leggendo il giornale su una panchina. O semplicemente facendo quattro chiacchiere con l’amica di una vita.   fds