Il peggio è passato ma Campomarino è alle prese con un altro lunedì in cui la conta dei danni si unisce alla frustrazione per quanto avvenuto. Interi ettari di vegetazione e terreni incolti sono andati in cenere sui due lati della statale 16 dall’attraversamento ferroviario fin quasi in contrada Lauretta all’altezza del Bosco Fantine.
L’incendio che si è sviluppato nel pomeriggio di domenica 8 agosto è stato domato soltanto nelle prime ore di stamane 9 agosto quando diversi lanci di due canadair sono riusciti finalmente a spegnere il fuoco anche grazie all’azione decisiva del personale 115, impegnato dal Lido fino a Nuova Cliternia.
Nelle ore di maggiore apprensione circa 500 persone nella zona di via Kennedy, via dei Tulipani e via Amendola sono state allontanate dalle proprie abitazioni e dai camping di quell’area all’estremo sud di Campomarino Lido. Qualcuno fra i residenti nei comuni limitrofi della Puglia ha preferito passare la notte nella propria abitazione, mentre altri hanno atteso che la situazione fosse più tranquilla per poter tornare nei luoghi di villeggiatura.
Al mattino di lunedì 9 agosto il costone che separa il centro abitato dalla zona del Lido è un’immagine di devastazione, con il verde dei terreni cancellato dal grigio e dal nero della cenere e della fuliggine.
Un paesaggio spettrale, esattamente come la pineta andata distrutta negli incendi di domenica 1 agosto, giornata che resta indelebile per Campomarino. Dopo appena una settimana, ampiamente annunciate, le fiamme hanno colpito di nuovo, proprio laddove i titolari dei camping limitrofi avevano denunciato l’azione di qualche piromane. Ma non è bastato.
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L’estate 2021 rischia quindi di passare alla storia per Campomarino come quel periodo in cui l’aspetto del panorama è stato irrimediabilmente modificato dal fuoco e dall’inerzia delle istituzioni incapaci di difendere il territorio.
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