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Precari della sanità, M5S insiste: “La mozione in Consiglio non basta. Servono nuovi avvisi per assumere”

“La mozione approvata in Consiglio regionale non può considerarsi una soluzione pienamente adeguata alle richieste degli infermieri e degli operatori socio sanitari rimasti senza lavoro”.

Il bicchiere è mezzo vuoto per il Movimento 5 Stelle che commenta così il provvedimento passato ieri sera (1 giugno) all’unanimità in Consiglio regionale per impegnare il presidente Toma a sostenere con il commissario ad acta Degrassi e il direttore generale Asrem Florenzano per prorogare fino alla fine di luglio i contratti scaduti il 31 maggio dal momento che siamo ancora in fase di emergenza.

A casa 80 operatori sanitari impegnati nell’emergenza covid, il consiglio regionale vota compatto per prolungare i contratti

 

“Non hanno ricevuto nemmeno una spiegazione, nemmeno un banale grazie, semplicemente da un giorno all’altro non erano più presenti nei turni di lavoro”, la riflessione dei pentastellati. “Toma sa bene che questa è la realtà dei fatti, perché ieri fuori all’aula di Consiglio gliel’hanno urlata in faccia le stesse donne e gli stessi uomini impegnati a combattere il virus nel periodo peggiore.
I loro contratti ormai sono scaduti e nulla si è mosso dall’azienda sanitaria, rendendo carta straccia l’impegno che a gennaio scorso l’intero Consiglio regionale aveva dato allo stesso Toma: favorire l’inserimento di punteggi nei concorsi pubblici che riconoscessero il grande merito a questi operatori di aver affrontato il Covid ‘a mani nude’”.

Considerando insufficiente la mozione approvata in Consiglio regionale, gli esponenti di M5S rilanciano la necessità di nuovi concorsi per stabilizzare il personale sanitario.

Una soluzione adeguata deve passare per nuovi avvisi pubblici con cui assumere oss, infermieri e medici a tempo indeterminato o con forme contrattuali di maggior tutela. Serve quindi un nuovo bando che riconosca realmente, anche nei punteggi, l’esperienza maturata nei mesi più difficili della pandemia. Questo passaggio è fondamentale e soprattutto è previsto da una legge dello Stato.

Quindi, se il presidente Toma e il direttore generale Asrem, Oreste Florenzano, vogliono davvero risolvere la questione, si muovano subito di conseguenza. Ormai non crede più nessuno al loro solito e vano tentativo di nascondersi e scaricare le responsabilità ora sul governo nazionale, ora sulla struttura commissariale. Regione e Asrem hanno responsabilità precise nel caso in questione e devono assumersele appieno”.

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