Alla fine è stata una volata vera per velocisti puri e ha vinto il migliore di tutti: l’australiano Caleb Ewan, stella del ciclismo mondiale e già vincitore di una tappa quest’anno, ha bissato il successo di due giorni fa dando spettacolo sull’arrivo di Termoli.
La settima tappa della Corsa rosa numero 104 porta la firma di un campione, uno che in carriera ha vinto 5 volte al Giro e altrettante al Tour de France. Un australiano di Sydney che ha messo in fila tutti gli avversari a cominciare da Davide Cimolai e Tim Merlier.
I velocisti hanno quindi resistito allo strappo in salita su via Mario Milano, circa 200 metri al 12% di pendenza che il gruppo ha affrontato compatto dopo aver ripreso una fuga a tre che ha caratterizzato la tappa. Un po’ di ritardo sulla tabella di marcia rispetto alle previsioni, a causa anche del vento contrario che non ha permesso al gruppo di tenere una media molto alta.
Così sul lungomare Colombo i ciclisti sono arrivati praticamente tutti insieme ma la salita non ha fatto la selezione che molti pensavano. Il tre volte campione del mondo Peter Sagan, favorito per molti alla vigilia, non si è visto. Fernando Gaviria, altro nome fra i più gettonati, ci ha provato nell’ultimo chilometro ma è stato raggiunto. Ewan è rimasto a ruota dei migliori per poi sprintare come pochi sanno fare.
Il suo trionfo ha illuminato Termoli in una giornata di festa, in un percorso cittadino affrontato per la prima volta che ha valorizzato alcune delle bellezze della città.
All’arrivo vetrina anche per l’Amministrazione comunale termolese, dal sindaco Roberti a gran parte degli assessori e dei consiglieri che hanno avuto il privilegio di partecipare alle fasi della premiazione alla maglia rosa Attila Valter, del vincitore di tappa Caleb Ewan e di tutti i leader delle varie classifiche.
I tifosi hanno avuto la possibilità di posizionarsi dove meglio hanno ritenuto. Tanti hanno provato a trovare un posto a ridosso del traguardo, aperto solo a chi aveva il pass. Molti si sono assiepati invece lungo l’ultimo chilometro e mezzo, dal lungomare Cristoforo Colombo a via Mario Milano, da piazza Garibaldi a corso Umberto I, da corso Nazionale a viale Trieste, fino a via Molise e via Martiri della Resistenza.
Affollato come poche volte negli ultimi anni Pozzo Dolce, forse unica grossa pecca della giornata. Non pochi presenti, sia residenti ma soprattutto turisti, hanno notato con un certa disapprovazione le condizioni di degrado, sporcizia e abbandono di quell’area di Termoli. Una sistemazione alla buona, almeno rimuovendo cumuli di rifiuti nelle aiuole, era doverosa.
Meglio è andata dal punto di vista della visibilità per Termoli. Le immagini del Castello, delle spiagge, ma anche le tradizioni e le peculiarità della città hanno avuto un grande risalto non solo sulla Rai, ma praticamente in tutto il mondo visto che il Giro è un evento planetario seguito da milioni di appassionati.
Per Termoli è stato un piccolo grande ritorno a un passato che sembra lontano secoli, quando si poteva assistere tutti insieme a un evento collettivo. Certo c’erano le restrizioni, quasi tutti indossavano la mascherina per evitare rischi di contagio da Covid. Ma vedere tanta gente in giro, nei bar e nei negozi è anche un segnale di speranza e di ripartenza per il futuro.
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