Capracotta

Sei indagati per la morte di Bruno Pallotta: ritardi nei soccorsi dell’allevatore caduto in un burrone

Concluse le indagini della Procura di Isernia sul tragico incidente di cui è stato vittima il noto produttore e fratello del titolare del famoso caseificio di Capracotta: nel novembre del 2019 l'uomo è morto dopo essere precipitato in un burrone mentre tentava di recuperare una delle sue mucche. Per gli inquirenti ci sono state specifiche responsabilità sui tempi e nell'organizzazione dei soccorsi

Ci sono sei persone indagate per la morte di Bruno Pallotta, allevatore nonchè produttore di formaggi dell’omonimo e famoso caseificio di Capracotta. Circa un anno e mezzo dopo il tragico incidente di cui ha perso la vita il 49enne gli inquirenti hanno chiuso il cerchio ricostruendo quello che accadde in quella drammatica giornata del 18 novembre 2019, quando l’uomo finì in un burrone per salvare una delle sue mucche.

Pur avendo lanciato lui stesso prontamente l’allarme, l’intervento dei soccorritori non sarebbe stato tempestivo. A ritenerlo è la Procura di Isernia che ora ha concluso le indagini sulla morte di Pallotta, dolorosa per i familiari ma che al tempo stesso ha sollevato dubbi sul presunto mancato funzionamento della macchina dei soccorsi. Ritardi ed errori che gli inquirenti confermano nel fascicolo di indagine. 

Quel pomeriggio la richiesta di aiuto viene lanciata alla centrale operativa del 118, poi al Comando provinciale del vigili del fuoco di Isernia. Tramite il suo telefonino lo stesso Bruno Pallotta avvisa i familiari di essere finito in un crepaccio. Sono più o meno le 14 quando l’allevatore telefona al caseificio lamentando dei forti dolori alla gamba.

Da quel momento – con la prima telefonata al 118 – fino all’arrivo dei soccorritori sul luogo dell’incidente, in località Macchie sul Monte San Nicola, trascorrono sette lunghissime ore.

In quei momenti di tensione e paura per le sorti di Bruno, i familiari non restano ad aspettare. E, molto probabilmente, conoscendo il territorio impervio e sapendo che alla fine di novembre in montagna fa subito buio, decidono di raggiungerlo: è ferito, sta perdendo molto sangue dalla gamba dopo il ‘volo’ di circa 50 metri. 

Precipita nel burrone per salvare una mucca: muore uno dei titolari dello storico caseificio Pallotta

Qualcosa poi – emerge dal fascicolo di indagine della Procura di Isernia – si inceppa nella comunicazione tra 118 e vigili del fuoco che non riescono a riferire l’esatta posizione in cui l’allevatore si trova all’elisoccorso giunto da Pescara che, al sopraggiungere del buio, torna indietro. Pallotta viene raggiunto dai soccorritori solo a piedi, dopo ore dalla caduta. Ore fondamentali trascorse invano.

Alle 20.45, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo viene posto sulla barella e tirato fuori dal dirupo. E’ troppo tardi. E il cuore dell’allevatore si ferma.
Subito dopo la morte, i Carabinieri di Agnone si sono occupati delle indagini su delega della Procura di Isernia. Secondo gli inquirenti, l’elisoccorso è stato attivato con colpevole ritardo. Così come ci sono responsabilità per la mancata comunicazione dell’esatta posizione geografica in cui Pallotta si trovava. E invece si è perso del tempo prezioso quando invece forse si sarebbe potuta salvare la vita di un gran lavoratore, infaticabile allevatore nonché fratello del titolare del noto caseificio di Capracotta.

(sp)

https://www.primonumero.it/2019/11/fuga-dal-soccorso-per-bruno-pallotta/1530584995/amp/

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