Il monitoraggio

Il Molise torna a rischio ‘basso’ e si conferma giallo. Posti letto sempre più liberi dal Covid

L'Rt della regione torna a calare, così come (seppur leggermente) l'incidenza dei nuovi casi di contagio. La situazione è in miglioramento in tutto il Paese, ma è troppo presto per valutare l'effetto-riaperture

Il Molise è tornato nei ‘ranghi’: l’Rt (l’indice di trasmissibilità del virus) è sceso a 1 (era 1.49, il più alto d’Italia, la settimana scorsa) ed è tornata a calare l’incidenza dei nuovi casi di contagio, sebbene di poco. Ma soprattutto la regione dopo tanto tempo torna tra quelle che hanno una classificazione di rischio ‘basso’ mentre venerdì scorso il report dell’Istituto di Sanità e del Ministero della Salute parlava di ‘rischio moderato ma ad alta probabilità di progressione verso un rischio alto’.

A una settimana dal passaggio in zona gialla, dopo lunghi mesi di restrizioni, il Molise si affaccia alla prova del monitoraggio post-cambio di colore con dati incoraggianti. Chiariamo però che stiamo parlando di dati che si riferiscono al periodo 19-25 aprile (l’Rt è calcolato su dati ancora precedenti) e che pertanto nulla possono dirci sull’effetto-riaperture. Troppo presto, insomma.

L’Rt, calcolato – ricordiamo – sui soli casi sintomatici, è tornato a scendere: era 1.49 venerdì scorso, ora è 1 (tra 0.63 e 1.44). Va meglio in Italia dove mediamente è 0.85, crescendo però di qualche decimale percentuale (era 0.81) e dunque con una tendenza inversa a quella molisana.

Altro indicatore fondamentale è l’incidenza settimanale dei nuovi casi. In Molise questa era 245 nel precedente report, ora è 232. Siamo ancora più in alto rispetto ai livelli di due settimane fa, quando il report riportava una incidenza (parliamo di numeri assoluti) di 192 casi. Praticamente l’ultimo dato calcolato sarebbe di circa 77 casi ogni 100mila abitanti, dunque basso ma ancora lontano dal valore di 50 che permetterebbe un passaggio alla tanto agognata zona bianca.

In Italia l’incidenza è pure lievemente scesa rispetto al dato della scorsa settimana, passando da 152 a 146 casi ogni 100mila abitanti. Dunque la media italiana è praticamente il doppio di quella molisana.

monitoraggio rt 30 aprile

Dicevamo, il Molise è finalmente tornato ad avere un rischio basso. Si osserva complessivamente un miglioramento generale del rischio nel Paese, con nessuna regione a rischio alto. Ci sono poi 11 tra regioni e province autonome che hanno una classificazione di rischio moderato (di cui nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e dieci regioni (tra cui appunto il Molise) che hanno una classificazione di rischio basso (di queste una sola, la Valle d’Aosta, ad alto rischio di progressione a rischio moderato).

Quello che probabilmente ha più inciso nel miglioramento del Molise è il tasso di occupazione dei posti letto per Covid. Se per quanto riguarda le aree meno critiche (i nostri reparti di Malattie Infettive, dunque) la situazione era da tempo migliorata e scesa abbondantemente sotto la soglia del 40%, la novità è la percentuale delle Terapie Intensive che sono finalmente sotto il 30%, livello considerato borderline. E qui apriamo una parentesi. Ad aver fatto abbassare la percentuale, che ora è (dato di ieri) al 23%, sono stati purtroppo i tanti decessi avvenuti in questi reparti, in modo particolare al Cardarelli.

Agenas terapie intensive 29 aprile

In generale in Italia i reparti deputati al trattamento dei pazienti Covid si stanno sempre più de-saturizzando. Si legge nel report che “il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è uguale alla soglia critica (30%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate in terapia intensiva, che passa da 3.151 (20 aprile) a 2.748 (27 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (32%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 23.255 (20 aprile) a 20.312 (27 aprile).

Chiaro che la tendenza va consolidata nelle prossime settimane, e che ci si troverà davanti (a voler sintetizzare) davanti a un ‘amico’ e un ‘nemico’: l’amico è la campagna vaccinale, che si spera a maggio possa vedere l’accelerata tanto sperata e mancata ad aprile; il ‘nemico’, ma solo in senso potenziale, sono le riaperture che, se non ben gestite, rischiano di far innalzare nuovamente i numeri dell’epidemia. Anche perchè la circolazione virale è ancora molto alta.

Attenzione massima a domani, 1 maggio, quando tutti i bar e i ristoranti torneranno a servire ai tavoli e si prevede, come di regola, un grande afflusso di persone nei luoghi sensibili delle città.

Intanto dalla prossima settimana tornerà di colore rosso la Valle d’Aosta, la ‘rossa’ Sardegna tornerà in zona arancione mentre la vicina Puglia non ce la farà ad entrare nella schiera delle tante regioni in giallo, come il Molise.

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