Termoli

25 aprile: una targa per ricordare Basso Sciarretta, partigiano e artista termolese

Una targa per ricordare la figura del partigiano termolese Basso Sciarretta sarà apposta domani, 76° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, alle 16 nei pressi di Corso Nazionale.

Una delegazione dell’Anpi Molise (l’associazione dei partigiani d’Italia) consegnerà così alla memoria della cittadina la figura di un partigiano forse sconosciuto ai più, cui Termoli diede i natali nel 1921, che visse gran parte della sua vita lontano da questa terra, precisamente nelle Langhe cuneesi.

Basso Sciarretta è un personaggio che non può e non deve cadere nell’oblio. Intanto perchè fu l’unico partigiano termolese (insieme a Ruffini). Personaggio eminente non solo per la sua lotta nella Resistenza ma anche in quanto raffinato artista (fu pittore e scultore).

basso sciarretta partigiano anpi

Davanti alla sua casa natale, in via Adriatica 7, dove la sua famiglia visse fino al 1940,  alle ore 16 verrà deposto un mazzo di fiori e una piccola targa di plastica per ricordare la sua figura di combattente per la libertà, che ha onorato la nostra città.

Parteciperanno, nel rispetto delle regole anticovid, il Presidente dell’ANPI Molise Loreto Tizzani  e alcuni iscritti all’associazione.

 

Questa la nota biografica di Basso Sciarretta a firma Giovanni De Fanis.

Sciarretta nasce a Termoli il 18 marzo 1921 Muore a Borgo San Dalmazzo il 26 gennaio 2006. Padre termolese, Capotreno Fs, e madre pugliese. Costretto a seguire il padre, nei suoi trasferimenti di servizio, lascia da piccolo la città. Dopo una permanenza in Puglia e a L’Aquila approda a Torino dove compie gli studi liceali. 
Nel 1940, con l’entrata in guerra dell’Italia, è chiamato alle armi come Ufficiale di complemento e destinato sul fronte albanese. Consumatasi la tragedia dei Balcani, ecco l’8 settembre e il ritorno avventuroso a casa. L’esperienza maturata al fronte e le dure rappresaglie tedesche nelle zone del Piemonte dove si è nascosto, fanno di lui, come di tanti altri giovani, un ribelle. 
Nella zona delle Langhe, dove si trova, operano diverse formazioni, Basso Sciarretta aderisce a quelle “autonome”  dell’avv. monarchico Enrico Martini “Mauri”, i cosiddetti “azzurri”. col nome di battaglia di “Maggiore William”.
Basso Sciarretta rimane con Martini “Mauri” fino alla liberazione delle Langhe e poi di Torino. Un’esperienza, quella partigiana, che gli resterà “cucita” addosso per il resto della vita, influenzandone anche l’attività artistica.
Nel dopoguerra può riprendere gli studi interrotti e nel 1948 laurea in Giurisprudenza, ma non farà mai l’avvocato, il magistrato o il poliziotto, bensì l’assicuratore. 
Dopo quella per la libertà e la democrazia Basso Sciarretta brucia per un’altra passione: l’arte. In particolare per la pittura. L’apprendistato lo svolge nello studio di un bravo maestro a Torino e nel 1953 già allestisce la sua prima mostra. Ne seguiranno molte altre, oltre un centinaio, in Italia (anche a Termoli nel 1987) e all’estero, attraverso le quali si fa conoscere e apprezzare da critici ed esperti per il suo straordinario talento. 
Un’altra e più segreta passione coltiva nel contempo: la poesia. 
L’ultima sua visita a Termoli risale all’anno 2000. Teneva a rivedere la città che gli aveva dato i natali e, soprattutto, la sua casa: un palazzo signorile situato tra il Corso nazionale e via Adriatica. Chi lo ha accompagnato in quella occasione ricorda ancora la forte emozione provata. 
Basso Sciarretta lavorerà sia in azienda che come artista fino a tardi. Uno degli ultimi lavori portati a termine è una serie di disegni sulla Resistenza con i quali ha illustrato un’importante pubblicazione, curata  da Gio Ferri e Gilberto Finzi, che raccoglie i versi di Aragon, Caproni, Breton, Hikmet, Neruda, Eluard, Gracia Lorca, Pasolini, Quasimodo e il nostro Giose Rimanelli. Una sorta di testamento spirituale.
Muore a Borgo San Dalmazzo il 26 gennaio 2006. 
Per sua volontà i resti riposano nel cimitero del piccolo borgo di Rocca Ciglié, dove aveva combattuto come partigiano e dove teneva lo studio, le due grandi esperienze della sua vita:
«Sento l’erba crescere sulla rocca di Ciglié… le nuvole continueranno a correre senza fermarsi. Io non morirò mai. Soltanto le nuvole continueranno a correre senza fermarsi. Questo è il miracolo. Basta crederci».

 

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