L'interrogazione al ministro

Vaccini ai dipendenti Neuromed, Testamento (5S) alla Camera: “Si faccia chiarezza”

La parlamentare M5s Rosalba Testamento presenta una interrogazione alla Camera dei Deputati sulla questione ‘furbetti del vaccino’ in Molise.

“Oggi ho depositato un’interrogazione sulle vaccinazioni ai dipendenti e collaboratori non medici di Neuromed. Episodio che solleva grandi interrogativi etici e di opportunità.

Bisogna fare chiarezza sulle vaccinazioni somministrate a tecnici, dipendenti e collaboratori non di area medica e sanitaria della struttura privata accreditata Neuromed, di proprietà del parlamentare europeo di Forza Italia Aldo Patriciello, nonché verificare se il personale medico preposto alle vaccinazioni abbia rispettato le priorità fissate dal Piano Strategico per le vaccinazioni anti–covid 19

Nel chiedere chiarezza al Ministro della Sanità Speranza, gli ho ricordato che le linee guida del Piano Strategico per vaccinazione anti Covid-19 sono molto chiare: nella fase 1 hanno la priorità medici, operatori sanitari e socio sanitari, personale e ospiti delle residenze per anziani e anziani over 80 e con l’aumento delle dosi a disposizione anche insegnanti, personale scolastico, forze dell’ordine, personale delle carceri.

Mettere, quindi, in sicurezza le persone più fragili ed esposte è il primo obiettivo, così come ribadito lo scorso 8 febbraio quando, in sede di aggiornamento del Piano, è stato confermato che l’età e le condizioni patologiche pregresse sono le variabili principali di correlazione con la mortalità per Covid-19.

La somministrazione del vaccino a più persone possibili rappresenta sicuramente un dovere civico, oltre che l’unica speranza di acquisire la tanto agognata immunità ma è chiaro che episodi come quello appena descritto lasciano una grande amarezza e sollevano grandi interrogativi etici e di opportunità, a fronte soprattutto dei gravi problemi del sistema sanitario molisano, con gli ospedali pubblici al collasso, la mancanza di posti letto, la non attivazione dei posti aggiuntivi di terapia intensiva previsti nel decreto legge ‘Rilancio’ per fronteggiare l’emergenza pandemica, la carenza di personale e le drammatiche condizioni in cui opera quello presente, nonché nell’approvvigionamento e somministrazione dei vaccini alle persone più a rischio, ad esempio anziani, disabili, diabetici, cardiopatici”.

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