San timoteo di termoli

Ripristinati i macchinari, cavi usurati all’origine del blackout. Ala Covid satura, ospedale da campo sprecato: “Sarà centro vaccinale”

L’origine del cortocircuito che ha mandato in tilt l’ospedale di Termoli nella notte tra sabato e domenica sarebbe addebitabile a cavi usurati, che i tecnici hanno terminato di sostituire questa mattina. Ulteriori problemi con i gruppi elettrogeni potrebbero essere dovuti a un sovraccarico con l’ospedale da campo, ancora vuoto e di fatto inutilizzato. Tornano attive la diagnostica, la radiologia e l’unità coronarica, mentre complice il cluster interno al reparto di Medicina Interna l’ala Covid al 4° piano è al completo. Il primario chiede tampone molecolare standard e non rapido prima di ricoverare i pazienti. Le varianti infatti spesso danno esito negativo al test più veloce.

La mattina dopo i servizi di diagnostica e cardiologia sono tornati attivi. Funziona l’angiografo, come anche la Tac e gli altri macchinari sia in radiologia che nell’Unità Coronarica dove ieri, per diverse ore, si sono dovuti sospendere i trattamenti di patologie tempo-dipendenti. “Ora funziona tutto, speriamo di esserci lasciati alle spalle definitivamente questa criticità” il commento del responsabile del reparto, che si trova a pochi metri di distanza dal blocco operatorio, al primo piano del San Timoteo, e dalla rianimazione (no Covid). Qui per due ore nella notte tra sabato e domenica, quando l’elettricità è saltata e i gruppi elettrogeni non sono riusciti a garantire il necessario apporto, andando anche loro in blocco, 2 pazienti sono stati ventilati manualmente dai due infermieri di reparto. Cosa sarebbe accaduto se le persone intubate fossero state di più o se ci fossero state operazioni chirurgiche urgenti in corso, nessuno può dirlo.

Di sicuro è stata una notte di terrore per il San Timoteo di Termoli, che sta vivendo la sua fase più difficile con ricoveri covid ai massimi storici e dottori che non sanno a chi dare retta prima, mentre le ambulanze che trasportano pazienti con difficoltà respiratorie continuano ad arrivare.

San Timoteo pronto soccorso ambulanze covid pazienti

All’origine del guasto, secondo le dichiarazioni dell’azienda sanitaria, un cortocircuito. La causa di quest’ultimo sarebbe imputabile ad alcuni cavi elettrici usurati. Una falla gravissima nella manutenzione di un ospedale, alla quale i tecnici hanno posto rimedio questa mattina. Dopo la gravissima problematica emersa al Cardarelli relativamente alla obsolescenza dell’impianto di gas medicinale, quello che trasporta l’ossigeno e che è ancora in corso di sostituzione, ecco un altro problema legato a impianti vecchi e datati.

Ad aggiungere un’ emergenza all’emergenza di una notte in cui qualche medico è stato perfino costretto a raggiungere i pazienti a lume di candela, il blocco dei gruppi elettrogeni. Sono entrati in funzione ma per pochissimo causa la mancanza di carburante, lasciando di fatto una vasta area dell’ospedale senza elettricità per un’ora e più.

Le cause di questo disguido sarebbero collegate all’ospedale da campo, agganciato agli stessi gruppi elettrogeni. Un ospedale da campo che a distanza di quasi due settimane dalla sua realizzazione resta desolatamente vuoto. In realtà è chiuso, sbarrato. Abbandonata l’idea di utilizzarlo per la cura di malati non covid a bassa intensità, a causa della mancanza di personale e alla impossibilità di effettuare una turnazione con i volontari della Croce Rossa arrivati a dare una mano al Molise martoriato.

San Timoteo ospedale da campo chiuso

Non sembrano esserci più dubbi sul destino delle tende allestite nel piazzale davanti al reparto di psichiatria, che saranno utilizzate come centro vaccinale. Questo accade mentre a Termoli è stato allestito il Palairino proprio per assolvere a questa funzione.

Intanto l’ala covid ricavata nel reparto di Urologia è al completo perché si trovano ancora tutti qui, e non tutti in buone condizioni, i 7 pazienti trasferiti dal vicino reparto di Medicina, dove l’equipe medica del dottor Milano fa i salti mortali per garantire assistenza in entrambe le zone, a prezzo di una faticosa e costante operazione di vestimento e svestimento per la quale sta dando una mano l’esperto medico dell’Esercito Italiano inviato a Termoli, il quale sta anche predisponendo percorsi covid che attualmente mancano del tutto nel nosocomio.

Il focolaio nel reparto di Medicina Interna si è fermato. Nessun’altro è risultato positivo, né tra i pazienti attualmente trattati (che sono 13) né tra il personale. Ed è anche difficile ricostruirne l’origine, perché nel momento in cui i malati sono state ricoverati avevano un tampone molecolare rapido negativo. Rapido, appunto, cioè non completamente affidabile e inutile a leggere le varianti. In teoria non si può escludere che fossero positivi nel momento in cui hanno messo piede in reparto. La conferma è arrivata solo dal molecolare standard, quello che legge i tre geni del virus ed è capace di individuare la presenza di una variante, pur senza poter dire di quale variante si tratta.

Ospedale San Timoteo medicina medici Milano del vescovo

Il primario di Medicina ha chiesto di garantire il ricovero nel reparto solo a pazienti positivi al molecolare standard, quello con Prc che ha bisogno di tempi di processo lunghi, tra le 10 e le 20 ore di medie. Una richiesta indispensabile per la sicurezza dell’ospedale. Cosa accade a un paziente nell’attesa di sapere se sia positivo o negativo? “Viene trattenuto in un’area grigia, e nel dubbio trattato come positivo” la spiegazione tecnica. Tuttavia quella che viene definita, nei consueti bollettini Asrem, “Area grigia”, di fatto è un reparto Covid.  In Medicina è stata ricavata una stanza per i pazienti del “limbo”,  quelli in attesa di sapere se siano positivi in maniera certa e di avere pertanto il risultato del tampone Prc standard.

Dopo il blackout dubbi e domande in ospedale. Pazienti della rianimazione ventilati a mano per ore

 

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