Il report settimanale

Numeri in caduta libera, dimezzati anche i decessi. Calano le vittime tra gli anziani, effetto vaccini?

Da tempo non vi fornivamo numeri così confortanti, che testimoniano incontrovertibilmente la ritirata dell'epidemia in Molise. In Italia in questi giorni si assiste ad una curva in rallentamento e da poco ad una timida discesa, discesa che nella nostra regione invece è piuttosto evidente

Stavolta i dati segnano un passaggio incontrovertibile: la riduzione degli indicatori (ci riferiamo naturalmente a quelli ‘negativi’) è oltremodo accentuata, più che nelle settimane passate quando comunque la tendenza appariva piuttosto nitida. Il calo dei contagi, del tasso di positività, dei ricoveri e dei decessi e la contestuale crescita di dimessi e guariti, nonché delle vaccinazioni, sono tutti segnali che vanno nella stessa direzione.

Ve ne parliamo da un po’, dati alla mano, ma questa volta abbiamo più possibilità di essere creduti, a meno che non si voglia dubitare della realtà oggettiva dei dati. Vediamo allora come è andata la settimana appena conclusasi, quella dal 22 al 28 marzo, la prima della primavera 2021.

I contagi in 7 giorni sono stati 256. Poco più di 250 su circa 300mila abitanti significa che siamo ben al di sotto della soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti ritenuta ‘limite’ dagli esperti dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute, o meglio spartiacque tra una situazione critica e una meno critica. Per avere un raffronto con le settimane precedenti, basta dire che questo numero era 355 sette giorni fa, e ancor prima 436, 484, 583, 638, 574, 544 (questi ultimi 4 sono i dati di febbraio). Insomma, per avere un dato simile a quello odierno bisogna riavvolgere il nastro fino alla terza settimana di dicembre.

Si dirà, è perché si fanno pochi tamponi. Vero è che negli ultimi sette giorni il numero di tamponi complessivi è sceso sotto le 4mila unità, precisamente a 3.740 (la scorsa settimana erano 4.264, quella prima ancora 4.953). Ma è vero anche che in genere ad un basso numero di tamponi si associa un maggior tasso di positività. Il perché è presto spiegato. Con meno test è fisiologico scoprire un maggior numero di positivi perché sono più ‘mirati’. Nell’ultima settimana però, ed è questo il dato che conta, il tasso di positività si è ulteriormente abbassato, di ben 1 punto percentuale e mezzo. Era 8.3% la settimana scorsa (in calo di mezzo punto rispetto a quella precedente), è ora al 6.8%. Chiariamo che questo è il report settimanale numero 20 che vi proponiamo. Ebbene, un tasso di positività medio settimanale sotto il 7% non si era mai visto.

Buone notizie anche sul fronte delle ospedalizzazioni, vero tallone d’Achille per i sistemi sanitari del Paese tutto ma particolarmente ‘spinoso’ per quello molisano. È decisamente calato il numero di persone ricoverate nelle varie strutture sanitarie molisane (Cardarelli, San Timoteo, Neuromed e Gemelli): c’erano 112 pazienti domenica scorsa, ce n’erano 87 ieri. E qui apriamo una parentesi. Considerati i nuovi ricoveri, le dimissioni e i decessi degli ultimi 7 giorni in questi ospedali i ‘conti’, invero, non tornano. Probabile che nel dato dei ‘dimessi’ fornito dalla Asrem nei suoi bollettini quotidiani non siano considerati i pazienti trattati nell’ala covid del nosocomio termolese, quelli a bassa intensità di cura.

In ogni caso, nell’ultima settimana ci sono stati ufficialmente 28 ricoveri e 28 dimissioni (mediamente 4 e 4 al dì). In pari, dunque, e anche questa è una circostanza nient’affatto scontata. Tanto per capirci, i ricoveri sono stati 40 la settimana scorsa, e prima ancora 47, 57, 73, 63, 42, 40. Erano 29 (cifra simile) se si torna a fine gennaio. Sono diminuiti anche i trasferimenti nei reparti critici di Terapia Intensiva, dove ora ci sono in totale 15 persone (9 al Cardarelli, 3 al Neuromed e 3 al Gemelli). Le dimissioni nelle ultime settimane erano state sempre nell’ordine di 10 unità e si deve tornare a circa un mese e mezzo fa per avere una cifra di questa entità. Inevitabilmente sceso, dunque, anche il tasso di occupazione, come riportano i grafici dell’Agenas.

agenas posti letto 28 marzo
agenas posti letto 28 marzo

Naturalmente non si è spezzata la catena delle vittime, arrivate al numero complessivo di 463. Negli ultimi 7 giorni sono decedute con il Covid-19 13 persone, 7 uomini e 6 donne. È sempre triste dover scrivere delle vittime come se fossero numeri e basta. Non lo sono di certo, ma non possiamo esimerci dal farvi presente che la cifra si è più che dimezzata rispetto alla scorsa settimana e alle due precedenti. 13 vs 27, 26 e 28 delle precedenti rilevazioni settimanali di questo mese. E i numeri erano stati più alti di come lo sono oggi anche in tutto il mese di febbraio.

C’è però un aspetto che vorremmo sottolineare. La seconda settimana di marzo si era chiusa col decesso di un giovane, un 35enne di Gambatesa. Negli ultimi sette giorni le vittime hanno un’età media di 70 anni ma una mediana (indicatore più preciso rispetto alla media perché non inficiato dai valori estremi che possono, rispettivamente, abbassarla o innalzarla, ndr) di soli 67 anni. Difatti in questi ultimi giorni sono morte persone di 49, 50, 59 anni e altre tre con meno di 65.

Consapevoli che la nostra non può che essere una mera ipotesi, possiamo immaginare che questo sia l’effetto della campagna di vaccinazione che in Molise ha portato molti ultraottantenni ad essere immunizzati. Gli ultimi dati disponibili parlano infatti di 2.280 ospiti di Rsa vaccinati (di cui oltre 2mila con 1° e 2° dose) cui si sommano 16.727 over80 (tra questi circa 9.200 hanno ricevuto anche il richiamo). Parliamo dunque di circa 19mila anziani vaccinati su una platea di circa 26mila (questi le persone con più di 80 anni in Molise in base ai dati Istat). Come sta emergendo anche a livello nazionale, nella popolazione vaccinata diminuiscono ricoveri ospedalieri e decessi: è a questo che servono i vaccini. Quindi risulta lapalissiano che anche in Molise i decessi in quella fascia d’età stiano calando. A rimanere invece scoperta è la fascia anagrafica sotto gli 80 anni, dunque i settantenni e i sessantenni. Ma a rischio sono, ahinoi, anche i cinquantenni a meno che non rientrino in talune categorie professionali che si stanno vaccinando (personale scolastico e delle forze dell’ordine in particolare).

C’è da dire anche che mai si erano fatti tanti vaccini in Molise come in questa settimana: sono stati somministrati oltre 13mila farmaci anti-Covid (quasi 1.900 al giorno) tra Pfizer, Moderna e AstraZeneca (che ha ripreso la sua corsa dopo lo stop di 72 ore avvenuto all’incirca a metà mese). La scorsa settimana erano circa 8.160 le somministrazioni totali, quella prima ancora 9.100 e prima decisamente meno.

Vaccini astrazeneca palazzetto Unimol

Per concludere, l’altra buona notizia è il numero elevato di persone guarite dall’infezione. 564, più di 80 al dì. È la quinta settimana che si viaggia sopra quota 500, ma quest’ultima è quella che ha fatto meglio delle altre. Anche grazie a questa circostanza il numero degli attualmente positivi è diminuito di oltre 300 unità, passando dai 1327 di domenica scorsa agli attuali (dati di ieri sera) 1004.

mappa contagi 28 marzo

Da oggi tutto il Molise è in arancione (e lo sarà fino al sabato che precede la Pasqua), compresi quei 4 comuni che – per via di un’alta incidenza di contagi – sono stati dichiarati con ordinanza regionale ‘rossi’ per la settimana appena terminata. Termoli, Agnone, Toro e Jelsi hanno però visto diminuire, chi più chi meno, i casi di positività negli ultimi 7 giorni. Termoli è passata da 31 a 29 contagi settimanali (ma con un elevato numero di guariti), Agnone da 8 a 4, Jelsi da 34 a 10, Toro da 32 a 5. Quanto ai capoluoghi, Isernia ha dimezzato i nuovi casi (da 28 a 14), mentre è andata un po’ meno bene a Campobasso, con un numero di casi stabile (da 29 a 28).

La Pasqua sarà in rosso, come stabilito a livello nazionale, ma indubbiamente più serena e improntata ad un cauto (ma sempre più incipiente) ottimismo.

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