Forse era finito in un cassetto. Tuttavia, con l’incessante e preoccupante aumento dei ricoveri, per evitare il collasso degli ospedali pubblici regionali, finalmente è stato necessario rispolverare il piano che prevede il coinvolgimento dei privati nella gestione dell’emergenza covid. La prima struttura a cui il presidente Donato Toma ha deciso di chiedere aiuto è il Gemelli Molise, ospedale che sorge a poche centinaia di metri di distanza dal Cardarelli, hub covid: saranno attivati 10 posti letti di Malattie infettive, proprio come prevedeva il programma che il commissario ha approvato qualche mese fa, quando il Molise registrava ‘appena’ un centinaio di contagiati.
Emergenza Coronavirus: integrazione fra pubblico e privato. Ecco il piano dei posti letto
Pochi mesi dopo lo scenario è stato completamente sconvolto. Il colpo di coda della seconda (o forse l’inizio della terza?) ondata è devastante: un numero impressionante di vittime (è stata superata la quota delle 300 persone decedute) e contagi, focolai estesi (ora il Basso Molise è più colpito dal virus), 80 ricoveri all’ospedale Cardarelli, il rischio di ‘contaminazione’ per i nosocomi più piccoli, ossia il Veneziale di Isernia e in particolare il San Timoteo di Termoli. E non si sa quando saranno pronti i moduli di Terapia Intensiva che l’Asrem farà costruire nelle vicinanze dei tre ospedali molisani di Campobasso, Isernia e Termoli.
“Oltre ai 10 posti letto in Area Medica, il direttore generale del Gemelli ci ha dato disponibilità anche per posti di Terapia Intensiva”, ha riferito a Teleregione il presidente Toma che, a dir la verità, lo scorso 2 dicembre aveva ordinato al commissario Angelo Giustini di firmare gli accordi con Neuromed e Gemelli Molise spa per coinvolgere le strutture private nell’emergenza sanitaria dando piena attivazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid-19 approvato dallo stesso commissario con un apposito decreto dello scorso 14 luglio.
In base al piano, il Gemelli deve mettere a disposizione dieci posti letto ordinari per pazienti covid e quattro posti di Terapia Intensiva nel blocco C dell’edificio di Largo Gemelli già attivato.
I posti letto aggiuntivi servono ora come il ‘pane’: il Cardarelli sta per ‘scoppiare’ e rischia di non riuscire a garantire l’assistenza sanitaria necessaria dopo undici mesi senza tregua a causa della pandemia. Insomma, il coinvolgimento dei privati non è più rinviabile. E questo avrà spinto il presidente della Giunta regionale, a cui la legge attribuisce le competenze ad emanare ordinanze di carattere urgente per la tutela della salute pubblica, a prendere il telefono e ad allertare il Gemelli. O si rischia di far ‘saltare’ il sistema ospedaliero.