Il focolaio interno all’ospedale Cardarelli di Campobasso assume proporzioni di assoluta gravità, e questo in termini oggettivi. I positivi superano abbondantemente le 30 persone tra operatori socio sanitari, infermieri, medici e soprattutto pazienti della medicina generale e ricoverati per patologie chirurgiche. Il direttore del reparto di chirurgia Giuseppe Cecere, rientrato dalle ferie, si è trovato di fronte a una situazione ancora più critica di come immaginasse sulla base delle informazioni ricevute nei giorni scorsi.
La sua richiesta non è tardata ad arrivare ai vertici Asrem. Una richiesta di chiusura – temporanea – dei reparti ospedalieri dove, scrive nero su bianco nella lettera inviata al direttore generale Florenzano, al direttore sanitario Scafarto e al direttore di ospedale Sassi e al direttore degli affari legali Cofelice, “si palesa il rischio di una epidemia colposa”.
Cecere è sempre stato contrario all’ospedale covid al Cardarelli visto che lo stesso presidio ospedaliero è centro per le patologie tempo-dipendenti. “Chiedo a ciascuno per quanto di competenza di attivarsi per interrompere questa catena di contagio sopravvenuta nonostante le generiche raccomandazioni alle procedure cautelative per il contenimento dei contagi da me diffuse a marzo 2020 e nuovamente reiterate anche lo scorso 18 dicembre”. La richiesta è esplicita. Chiudete l’Unità Operativa complessa di Chirurgia generale. La situazione è sfuggita di mano e si invoca da più parti l’intervento della Procura della Repubblica.
Tanto più che una inchiesta è già in corso e fa seguito all’esposto presentato dall’avvocato Vincenzo Iacovino per conto del Comitato Verità e Dignità costituito dai familiari dei deceduti a causa del covid. Ieri mattina infatti i carabinieri si sono recati nella sede della Giunta regionale del Molise e hanno prelevato documenti inerenti la vicenda di Larino centro covid, il progetto – naufragato – presentato lo scorso 16 giugno dal commissario Angelo Giustini al Ministero della Salute.
L’idea di trasformare il Vietri di Larino nel centro covid del Molise – si ricorderà – è stata condivisa da 118 sindaci e dallo stesso consiglio regionale ma osteggiata da Florenzano, Scafarto, Lolita Gallo, e anche dal Governatore Toma che alla fine ha preferito l’idea dell’hub al Cardarelli. E’ stata questa la proposta approvata, seppure con modifiche, dal Ministero.
“Disastro annunciato e denunciato – chiarisce l’avvocato Iacovino – Finalmente la macchina della giustizia si è messa in moto e dopo l’esposto le Procure hanno prelevato molti documenti in Regione inerenti anche al centro covid di Larino”.
Il commissario Giustini ha subito pressioni? E da chi? Che cosa è accaduto per ribaltare in maniera così evidente la decisione assunta in sede istituzionale di fare il centro covid al Vietri? Questi gli interrogativi al vaglio degli inquirenti, ed è in questo contesto di confusione in cui, a detta di diversi medici e infermieri e come documentato da alcune immagini inviate alla Rai e pubblicate oggi in un servizio televisivo, versa il Pronto soccorso dell’Ospedale di Campobasso. Un afflusso di pazienti con lunghe attese, barelle terminate perché tutte occupate e persone che sono state costrette ad aspettare finanche sulle ambulanze con il personale medico in forte difficoltà.
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