L'iniziativa

‘Il bebè lo mettete voi, le pappette le compriamo noi’: così a Tufara si combatte lo spopolamento

Il sindaco Gianni Di Iorio: “Si tratta di un incentivo di 100 euro al mese per due anni. L’unica condizione è che la famiglia resti qui residente per almeno sei anni”. Il piccolo centro (850 abitanti) che fa da cerniera tra il Molise e la Puglia ha visto nascere nel 2020 solo tre bambini e altrettanti se ne prevedono nel nuovo anno: “Per sostenere la natalità andrebbe creato lavoro oltre che una fiscalità di vantaggio”.

‘Il bebè lo mettete voi… le pappette le compiamo noi’. Simpatica ed efficace la campagna del Comune di Tufara. Alla base dell’idea lanciata dal centro fortorino un problema serio e annoso che investe l’intero Molise da decenni: lo spopolamento, ovvero la natalità sempre più bassa. Nel 2020, nel territorio che fu dei Carafa e dei Pignatelli, sono nati soltanto tre bambini e la popolazione è scesa sotto gli 850 abitanti. Insomma, c’era bisogno di un incentivo che potesse in qualche modo attirare residenti.

Tufara bonus bebè

“Si tratta di un sostegno alla natalità – ci spiega il sindaco Gianni Di Iorio – che ha messo a disposizione il Comune attraverso un contributo di 100 euro al mese per due anni. Da qui, lo slogan”. Nel dettaglio, vi rientreranno le famiglie che hanno avuto figli nel 2020 e che li avranno nel 2021. “C’è tempo fino a marzo però, considerando che i bambini potranno nascere entro il 31 dicembre 2021. Dunque, sbrigatevi…” sorride il primo cittadino che ha a cuore le sorti del suo paese.

Le 100 euro mensili esulano da altre sovvenzioni garantite a livello regionale e nazionale e non c’è un limite di reddito: “Lo daremo a tutti proprio per incentivare la natalità”. Ci sono però dei vincoli cui attenersi: “I genitori devono firmare un accordo con il sindaco in cui si impegnano a rimanere residenti a Tufara per i primi sei anni. L’interesse preminente è far nascere i figli da noi e rimanere qui. Nel 2020 abbiamo avuto solo tre nascite, per quest’anno ne attendiamo altrettante”.

Gianni Di Iorio sindaco di Tufara

Una questione, quella dell’emigrazione e del conseguente invecchiamento della popolazione, che travolge Tufara come tutto il Molise, in particolare i piccoli centri. Di Iorio spiega che esisterebbero delle misure governative che potrebbero limitare molto questo fenomeno: “Bisogna puntare sul ripopolamento dei piccoli centri, noi stiamo lavorando per portare all’attenzione queste problematiche. Per esempio, chiediamo una fiscalità di vantaggio, un incentivo alle nascite e alla residenza, sovvenzioni per progetti mirati che portino effettivi posti di lavoro. Se non portiamo lavoro, i residenti saranno sempre di meno”.

Anche perché ultimamente stanno arrivando  risorse per il territorio, per qualche strada interna, marciapiedi, ponti a rischio crollo, “ma se non ci sono persone questi sono soldi buttati” aggiunge il sindaco. Ci vorrebbe una programmazione seria e nemmeno tanto onerosa, che magari aiuti Comuni come Tufara a invertire il trend e a rinverdire i tempi passati, quando la popolazione – prima dell’emigrazione anni sessanta – ha toccato anche punte di 2500 residenti, 1700 in più rispetto agli attuali.

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