È passata più di una settimana dalla morte di Shafqat Faisal a Portocannone. Il 36enne pakistano che lavorava nelle campagne del Molise solo da un paio di giorni si era sentito male il venerdì sera ma non è stato soccorso, né dal 118 – che non è andato a prenderlo per portarlo in ospedale – né, almeno inizialmente, dal medico di turno. L’intervento dell’assistenza sanitaria c’è stato solo quando ormai era troppo tardi e il cuore del giovane aveva praticamente smesso di battere.
Diventano decisive le donazioni della solidarietà molisana con la campagna di aiuto avviata dal Soa di Andrea di Paolo. Il sindacato operai autorganizzati adesso, con il consenso della famiglia, rende pubblico l’Iban per l’ultimo viaggio del 36enne che il Molise ha trovato la morte e per il sostentamento dei suoi cari.
“Il Molise sta rispondendo con sensibilità al nostro appello – dichiara Andrea Di Paolo – Ma ci vogliono più di 4mila euro totali per le spese funerarie e rimpatrio della salma. La moglie e i tre figli di Faisal sono in grossa difficoltà, chiediamo a tutti di continuare con il gesto di solidarietà. La coscienza puó fare grandi cose. L’egoismo e l’omertà spengono la luce a un mondo migliore”.
Non si sa ancora quando la bara potrà partire alla volta del Pakistan. Le formalità burocratiche che si sarebbero potute tranquillamente espletare in Molise tramite la Prefettura e il tribunale di Larino sono finite invece, per le solite inefficienze burocratiche, al vaglio della prefettura di Roma. Comune e Asrem hanno rilasciato i certificati di morte ma l’annullamento del passaporto, indispensabile per la partenza dei resti, richiede altro ancora altro tempo ed è di competenza dell’ambasciata. Una situazione che vede la bara, 8 giorni dopo, ancora bloccata nella Casa Funeraria dell’agenzia Funebre Bavota a Termoli, che deve attendere l’espletamento di tutte le formalità per poterla portare in aeroporto.
Numero cc IT98P3608105138200856200858
Intestatario: Mehfooz Munsaf
Causale: Ultimo viaggio per Faisal