Il virus a campitello

Contagi sulla neve, il Molise ripiomba nell’incubo. La denuncia: “Turisti da fuori regione nell’hotel chiuso ora per covid”

Mentre è in corso la ricostruzione della catena epidemiologica e una decina di persone dovrebbe essere positiva ai tamponi effettuati in queste ore dalle autorità sanitarie, emergono nuovi dettagli sull'origine del cluster che sta provocando timori nell'area matesina. Un imprenditore della località sciistica conferma: "C'erano turisti giunti da fuori regione e sfuggiti ai controlli delle forze dell'ordine".

Se il Governo ha deciso di chiudere le piste da scii ai turisti è stato proprio per evitare che gli assembramenti nelle stazioni montane si trasformassero in un ‘motore’ per la diffusione del virus. Le lunghe file, gli sciatori stretti stretti nelle funivie, la calca nei rifugi: tutte situazioni da evitare. Dunque quest’anno addio anche alle vacanze sulla neve: lo stabiliscono nero su bianco i divieti previsti nel Dpcm del 16 gennaio, che hanno fatto infuriare i proprietari delle attività legate all’indotto.

Se poi gli stessi divieti siano stati rispettati da tutti è una cosa da accertare, specialmente alla luce del cluster di Campitello Matese, dove le autorità sanitarie stanno lavorando alla ricostruzione della catena epidemiologica in seguito ai primi contagi accertati. C‘è chi è pronto a giurare che l’origine del focolaio sia d’importazione, legato all’arrivo dei turisti giunti nella località sciistica matesina da fuori regione vìolando anche il divieto di spostamento tra le regioni previsto fino al 5 marzo.

In paese la voce circola con insistenza. Primonumero ha verificato la presenza di visitatori provenienti da altre regioni attraverso la testimonianza di fonti interne al Comune di San Massimo e di un imprenditore del posto. “Sì, è vero: a Campitello nei giorni scorsi c’erano persone di fuori regione. Gli spostamenti tra le regioni sono vietati? Lo so, ma evidentemente qualcuno è riuscito a sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine, li ha ignorati ed è andato in vacanza lo stesso”, la denuncia. 

Negli alberghi ci sono i registri di arrivi e presenze, quindi è facile fare un controllo e verificare se ci siano alcune strutture che hanno ospitato persone arrivate da fuori regione, sia nelle stanze che nei ristoranti.

Focolaio a Campitello Matese, hotel chiuso dopo i contagi tra i dipendenti

A Campitello tutti sanno benissimo anche qual è l’hotel chiuso per covid, all’interno del quale sarebbero stati riscontrati già almeno dieci contagi, fra i quali anche qualcuno dei gestori. A conferma ulteriore del fatto che l’albergo Lo Sciatore abbia lavorato con alcuni turisti ci sono recensioni e commenti di Facebook scritti da chi nei giorni scorsi ha soggiornato nell’albergo interessato dal focolaio. Tra loro anche persone arrivate da altre regioni che hanno trascorso una notte in hotel.

Il cluster poi – e non poteva non essere così – ha creato parecchia apprensione: i telefoni di alcune strutture alberghiere sono stati presi d’assalto da coloro che temono un contagio dopo aver trascorso qualche ora di relax sulla neve di Campitello Matese, quest’anno imbiancata in abbondanza.

“Precisiamo che non c’è nessun caso di coronavirus al Kristall, al Kristiana e al Rifugio Jezza”, la puntualizzazione del titolare delle strutture, l’imprenditore Sergio Martone.

E’ vero, le piste e gli impianti da sci sono chiusi, è ammessa solo l’attività degli atleti e dei tesserati degli sci club. Tuttavia, è possibile comunque raggiungere Campitello Matese e percorrere il pianoro con lo slittino o fare una passeggiata respirando l’aria pura della montagna molisana. Questo non è vietato, a condizione che si tratti di molisani in questo caso.

Il cluster ora rischia non solo di provocare un’impennata dei contagi a San Massimo, comune in cui ricade territorialmente la località sciistica e in cui abitano molti dipendenti delle strutture alberghiere, ma anche di danneggiare ulteriormente l’economia locale impedendo il riavvio della stagione invernale. La località sciistica molisana non se la passa benissimo: dopo i ricorsi per l’affidamento degli impianti, i tardivi interventi di manutenzione degli stessi e i contagi, Campitello rischia di finire ko nonostante sia considerata una delle mete più belle per il turismo invernale. 

Una ‘mazzata’ proprio quando gli occhi degli operatori economici sono tutti puntati sulle decisioni che il prossimo Governo prenderà dopo il 15 febbraio, quando bisognerà valutare la situazione epidemiologica del Paese prima di poter concedere deroghe in questo importante segmento dell’economia nazionale e anche locale.

Dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, invece, il focolaio di Campitello Matese fa ripiombare il Molise in un incubo e fa tornare le lancette dell’orologio a quasi un anno fa, quando il virus ha fatto ‘irruzione’ nella nostra regione dopo il rientro dalla settimana bianca  di coloro che erano stati in Trentino. Termoli, in particolare, ha pagato a caro prezzo il cluster d’importazione: il covid (all’epoca ancora poco conosciuto) ha provocato vittime, contagi anche tra gli operatori sanitari dell’ospedale e la chiusura dello stesso San Timoteo per circa quindici giorni.

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