Una goliardata, degna di idioti nel vero senso del termine, ha mandato in tilt l’appuntamento per presentare l’offerta formativa di una scuola elementare di Termoli ai genitori che intendono iscrivere i propri figli. Questa mattina (19 dicembre), subito dopo l’inizio del collegamento on line, dalle chat di alcuni utenti collegati, che si erano accreditati fornendo nome e cognome, non si sa se falsi, sono partite parolacce e perfino alcune immagini pornografiche mandate in video.
I disturbatori, sarebbe eccessivo chiamarli hacker, si sono divertiti a mandare all’aria l’appuntamento programmato nei giorni scorsi sulla piattaforma Meet, dove è possibile collegarsi contestualmente senza avere un numero massimo di utenti. Del resto gli Open Day sono aperti a chiunque intenda visionarli proprio per dare modo a tutti di poter apprendere caratteristiche, laboratori, struttura e attività didattiche della scuola. Iniziative di questo tipo sono frequenti in questo periodo dell’anno ma la pandemia ha costretto a rivedere le modalità di svolgimento degli stessi open day organizzati on line e non in presenza.
Evidentemente tra i molti che hanno fornito la loro mail e le credenziali per poter accedere c’erano anche tre o quattro ragazzi intenzionati a fare tutt’altro. Fin dai primi minuti la situazione è apparsa caotica e complicata e la preside ha inutilmente cercato di individuare le chat dalle quali provenisse il disturbo.
Tra immagini porno, parolacce e gemiti la dirigente è stata costretta ad annullare l’appuntamento on line fin dai primi minuti del suo inizio, informando che avrebbe inoltrato subito una denuncia alla polizia postale per riferire l’accaduto. La speranza è che si identifichino i responsabili, cosa che non dovrebbe essere eccessivamente difficile.
Più o meno lo stesso episodio è accaduto anche con un altro open day che si è svolto nel pomeriggio, sempre relativo alla presentazione di una scuola di Termoli.
Fatti che ricordano la bravata avvenuta qualche giorno fa a Vieste, cittadina del Gargano, dove è stata manomessa la filodiffusione e al posto dei canti di Natale sono stati diffusi audio porno.
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