E’ arrivato in ospedale, al San Timoteo, con una gravissima insufficienza respiratoria. Ha soltanto 16 anni ed è risultato positivo al coronavirus, almeno secondo il primo tampone effettuato in ospedale. Il test rapido ha confermato l’infezione da covid-19, ma non c’è stato il tempo di confermare la diagnosi col tampone molecolare tradizionale.
E’ stata una serata concitata, e per certi versi drammatica, quella di stasera – sabato 12 dicembre – nel presidio ospedaliero di Termoli, che tecnicamente non è deputato ad accogliere pazienti Covid ma i cui medici, avendo come obiettivo prioritario, al di là delle classificazioni, salvare le vite umane, hanno deciso di intubarlo.
Il ragazzino, le cui condizioni sono gravissime, è stato trasferito immediatamente nella Rianimazione del San Timoteo, anche se non è una Rianimazione Covid perchè, come noto, l’unico centro hub preposto a trattare malati gravi col virus è il Cardarelli di Campobasso.
Ma davanti all’ipotesi di attendere alcune ore per il trasferimento – pure in urgenza – al Cardarelli e di effettuare un viaggio tra la costa e il capoluogo in ambulanza con quel quadro clinico particolarmente compromesso, nel quale il Covid è solo uno dei fattori clinici di particolare rischio, i dottori di Termoli hanno preso in mano la situazione e hanno fatto quello che qualsiasi medico coscienzioso e competente farebbe: lo hanno portato subito in Rianimazione e hanno attivato il protocollo di ventilazione meccanica. Non c’era il tempo di percorrere altre strade, e ora il 16enne lotta tra la vita e la morte in Terapia Intensiva.
A dare la prima notizia della vicenda, che tiene la città in uno stato d’animo di comprensibile apprensione, è stato su facebook il Segretario del Partito Democratico Vittorino Facciolla, che così ha scritto: “Sembra che in queste ultime ore all’ospedale San Timoteo sia arrivato un ragazzo di soli 16 anni con gravi sintomi che riconducono al Covid quali ad esempio una grave insufficienza respiratoria. Sembra inoltre che questo ragazzo sia stato tenuto dapprima nella cosiddetta zona grigia e quindi sia stato trasferito d’urgenza nel reparto di terapia intensiva.
Ci dicono che il ragazzo potrebbe essere positivo al Covid mentre le altre persone presenti attualmente in terapia intensiva non lo sono. Perchè il ragazzo verosimilmente positivo al covid non è stato tenuto in zona grigia? Perchè non è stato trasferito subito al Cardarelli a Campobasso? Perchè c’è stato bisogno di spostarlo in terapia intensiva? Due sono le cose: o c’è stato un errore dei sanitari ma ci rifiutiamo di credere ad una simile ipotesi, oppure la zona grigia non è attrezzata come dovrebbe, come vuole invece farci credere Florenzano. Ci auguriamo che il ragazzo possa guarire ed essere dimesso il prima possibile. Il problema però resta è cioè che l’ospedale San Timoteo è di fatto un ospedale misto dove ci sono troppe zone promiscue e dove è quasi impossibile evitare i contagi“.
Il fatto che l’ospedale di Termoli sia, nei fatti se non sulla carta, ospedale misto, è la conseguenza – forse inevitabile – di una gestione incerta della emergenza (il potenziamento della rete covid che doveva fronteggiare la seconda ondata è in forte ritardo) ma anche della massiccia diffusione del virus che fa salire il numero delle ospedalizzazioni, nonchè delle difficoltà logistiche che a volte si riscontrano nei trasferimenti in ambulanza da Termoli (o da Isernia) fino al Cardarelli di Campobasso, per i quali occorrono tempi lunghi. Nel caso del 16enne, come Primonumero.it ha verificato, si è posta una ragione di urgenza che avrebbe reso rischioso il trasporto a Campobasso proprio per le condizioni critiche del paziente, il più giovane caso con Covid conclamato del Molise, almeno fino a oggi.
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