Termoli

Elda Della Fazia va in pensione. “Una dottoressa speciale, ha portato la medicina a casa della gente”

Paolo Carfagnini dedica uno scritto a Elda Della Fazia, dottoressa termolese che ha intuito, prima di molti altri, l'urgenza della medicina domiciliare e che si è spesa fino all'ultimo per i più fragili. "Ha fatto 'scuola' a Termoli, formando gli infermieri, organizzando incontri e confronti con altre realtà, facendo diventare i ragazzi appena diplomati di allora i professionisti dell’Urgenza di oggi..."

di Paolo Carfagnini

In questi giorni difficili, si è aggiunto, per molti operatori sanitari del territorio, un altro dispiacere: la dott.ssa Elda Della Fazia va in pensione.

Evento in sè assolutamente naturale, fisiologico nel mondo del lavoro, direte voi, ma in questo caso particolare, credo sia d’obbligo una riflessione.

Ho conosciuto Elda diversi anni fa, quando entrambi eravamo impegnati nel mondo dell’urgenza, del Pronto Soccorso, i tempi nei quali si saliva sulle autoambulanze e si correva sulle strade per gli incidenti, si andava nelle case per soccorrere, i tempi dell’organizzazione dei primi triage. Lei, oltre la grande professionalità e competenza operativa, ha fatto “scuola” a Termoli, formando gli infermieri, organizzando incontri e confronti con altre realtà, facendo diventare i ragazzi appena diplomati di allora i professionisti dell’Urgenza di oggi.

Poi la vita, con i suoi dolori ed suoi avvenimenti, cambiano, come spesso accade le prospettive e di conseguenze le scelte di tutti noi.

Ci siamo reincontrati in un altro mondo o meglio, io sono arrivato nel mondo dell’assistenza domiciliare che lei gestiva al Distretto Sanitario di Termoli. Anche qui la sua “mano” aveva plasmato questo nuovo sistema che oggi tutti raccomandano, la medicina territoriale, di prossimità, di attenzione per le persone anziane, fragili. Lei prima di altri aveva intuito la valenza e l’importanza di portare la medicina “a casa” delle persone. Anche qui formazione del personale, attenzione alla qualità delle prestazioni, farsi carico dei vari aspetti della domiciliazione della cura.

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Ed ha convinto anche me, “prova, mi ha detto, guardati intorno, hai le competenze giuste, credo ti piacerà”! E da lì ho ripreso a curare le ulcere, a capire le difficoltà e come superarle, ho conosciuto decine di infermieri giovani e competenti, ho cominciato a pensare ad un ambulatorio di vulnologia, insomma a progettare con lei a come poter ancora crescere e formare e fare qualità.

Io credo sia questa il requisito fondamentale del carattere di Elda, saper trasmettere entusiasmo nelle cose che si fanno e nello stesso tempo avere fiducia in se stessi. Poi i valori, beh, quelli lei non li nascondeva mai: onestà, lealtà, attenzione per gli altri, senza pregiudizi di sorta, amore per il lavoro, legame indissolubile con la famiglia.

elda della fazia

Non un Santino, le sue urla “incazzate” se le ricordano ancora in molti, ma una persona vera.

Che fare adesso? Avere la forza di continuare sul sentiero tracciato da lei, soprattutto nel dramma della situazione attuale, che ha mostrato quanto sia importante rafforzare, migliorare ed implementare quella medicina del e sul territorio.

Credo sia la cosa cui lei tenga di più.

Grazie per tutto!

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