Il ricordo

L’amico dei bambini, l’uomo gentile, il medico buono: addio Sergio Zarrilli

Un malore ha portato via il pediatra campobassano Sergio Zarrilli deceduto in pieno centro a pochi giorni da Natale: uomo gentile e garbato sapeva farsi amare dai bambini ai quali diceva sempre: "Leggete tanti libri".

I libri sparsi ovunque, le foto dei figli a tutte le età sulle pareti, i giochi mezzi rotti ma ancora buoni per lo scopo. Accanto alla sua scrivania un piccolo tavolo sommerso di letture colorate per l’infanzia. Tutto nello studio del dottore Sergio Zarrilli parlava di lui. Poco alla volta quell’ambiente, la sua stanzetta in fondo al corridoio a sinistra dello studio associato di via Pascoli, diventava familiare ai piccoli pazienti.

C’era molto poco di un asettico ambulatorio medico: il dottore convogliava lì dentro tante sue passioni e i bambini, si sa, hanno una natura curiosa: interrogano, osservano, vogliono sapere. Così alla fine diventavano amici. Mamma e papà quasi non c’erano più durante le visite: Sergio Zarrilli parlava prima di tutto a loro, ai piccoli, probabilmente lo divertiva di più delle mille ripetitive domande “sulla salute di mio figlio”. E poi sapeva farlo: non era invadente, rispettava i loro tempi e così acquistava la loro fiducia un po’ alla volta.

I bambini che venivano visitati dal dottore Zarrilli sapevano di essere nelle mani di un uomo buono, dal sorriso dolce, paziente. Lui creava una vera e propria relazione con ciascuno di loro, una storia personale, privata in cui metteva sempre buoni consigli, qualche campioncino medico, incoraggiamento, libri in regalo e tranquillità.

Dietro la scrivania di Mena, la segretaria, i disegni fatti nell’attesa del proprio turno, erano quasi tutti per lui.

Una “presenza implicita” più che un semplice pediatra come l’ha definito qualcuno nel suo ricordo lasciato sulla bacheca del dottore che in poche ore dalla notizia della morte si è riempita di dolore, sgomento, amore e rispetto.

Oggi che un malore improvviso lo ha portato via sarà difficile spiegare ai bambini che questa presenza, così spesso evocata nel tranquillo tran tran familiare, non c’è più. Sarà complicato perché di un dottore come lui c’è sempre bisogno. Tra poco sarebbe andato in pensione e di questo nelle famiglie della città si parlava come a voler esorcizzare la paura della sua assenza. Oggi quel timore fa quasi ridere perché Zarrilli, che un modo per essere dalla parte dei bambini anche dopo il pensionamento l’avrebbe trovato, non c’è più per davvero.

Tanti hanno il suo numero di cellulare e sarà strano non vederlo più online, proprio lui che rispondeva sempre ai messaggi su whatsapp. Molte cose mancheranno del dottore buono e dell’uomo discreto e garbato. Ma chi ha seminato bene raccoglie sempre qualcosa. E Sergio Zarrilli ha innaffiato con cura e gentilezza centinaia di piccole piantine che già abitano il mondo che lui purtroppo ha lasciato.

 

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