“Il mercato coperto morirà. E sarà la fine delle nostre attività: chi verrà al quartiere Cep per acquistare i nostri prodotti?”. E poi: “Io non me ne vado da qui, piuttosto chiudo. Il mercato coperto deve essere riqualificato? E quanto tempo dureranno questi lavori? Siamo stati lasciati all’oscuro di tutto“. Voci di dissenso che si levano tra gli esercenti del mercato coperto di Campobasso: dicono di aver appreso “per caso” che nelle prossime settimane lo stabile di via Monforte chiuderà per consentire l’avvio del cantiere e mettere in atto la riqualificazione finanziata con 18 milioni di euro dal Governo.
Qualche giorno fa era trapelata la notizia che dal 16 gennaio gli stand sarebbero stati trasferiti nel quartiere Cep. Poi ieri mattina – 14 dicembre – l’incontro informale tra l’assessora al commercio del Comune di Campobasso Paola Felice e alcuni esercenti, al termine del quale è stata concessa una proroga e il trasferimento degli esercenti in via Benedetto Croce posticipato di due mesi. L’avvio dell’intervento di recupero di un fabbricato di grande valore artistico e architettonico – che secondo il piano dovrebbe diventare come il ‘Fico’ di Bologna o la Boqueria di Barcellona (i modelli che hanno ispirato il restyling) – quindi dovrebbe iniziare la prossima primavera, tra aprile e giugno, secondo il nuovo cronoprogramma.
“Chi verrà al quartiere Cep? I nostri clienti sono quasi tutti residenti della zona che si spostano a piedi e non utilizzano nemmeno la macchina”, spiega Salvatore, un fruttivendolo campano (è originario precisamente di Maddaloni, paese della provincia di Caserta).
Il padre è stato uno dei primi commercianti del mercato coperto progettato negli anni Cinquanta dal famoso architetto Enrico Mandolesi: aveva una bancarella di frutta e verdura che ora è gestita dal figlio. Anche Salvatore è fortemente contrario all’ipotesi di uno spostamento: “Sarà la fine, io al Cep non ci vado”.
Opinione condivisa da altri due esercenti che incontriamo al mercato coperto. Il signor Claudio ha un punto vendita all’interno dello stabile: vende tante prelibatezze locali, dai formaggi ai salumi, dai dolci ai prodotti per l’igiene. “Da 45 anni sono aperto tutti i giorni”, dice con fierezza. “La riqualificazione del mercato? Ci hanno lasciato all’oscuro di tutto, non sapevo nemmeno che erano stati affidati i lavori”. Ad aggiudicarsi l’appalto la Pca Int Pica Ciamarra Associati Srl di Napoli, lo studio Nerilli, l’architetto Lelia Fusco e lo studio tecnico associato Geo Consult.
“Non sappiamo né quando inizieranno i lavori né quanto tempo dureranno”, insiste. “Io comunque al mercato del Cep non ho intenzione di trasferirmi perché perderei tutti i miei clienti”. Ricorda poi il progetto del costruttore Di Biase che prevedeva la costruzione di un parcheggio interrato, tre sale cinema, i locali commerciali e un ristorante panoramico nei piani più alti dell’edificio.
Anche la signora Antonietta, che arriva da Matrice a Campobasso per vendere i propri prodotti, non ha ‘digerito’ la notizia dello spostamento. “Vengo qui da quando avevo 9 anni, ero proprio una bambina: i miei genitori vendevano frutta e verdura. Andare via? Non ci penso proprio”. Poi aggiunge: “Purtroppo il tramonto del mercato coperto è iniziato negli ultimi 15 anni, ossia quando hanno iniziato a proliferare i supermercati, i centri commerciali e i negozi cinesi”.
E ha ragione: la struttura che si trova a pochi passi dal centro storico di Campobasso è stato una sorta di centro commerciale ante litteram, per decenni è stato il mercato più grosso della città, dove trovare prodotti di prima qualità. E diversi clienti che abitano nella zona non hanno perso la buona abitudine di recarsi nello stabile per fare la spesa e acquistare frutta, verdura, pesce e latticini di prima qualità. Come il signor Angelo e le altre casalinghe che, a malincuore, potrebbero perdere il loro punto di riferimento commerciale.
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