Campobasso

E’ morto Antonio Di Vincenzo, era presidente del centro sociale per anziani del quartiere S. Giovanni

Questa mattina - 27 dicembre - si è spento improvvisamente a 72 anni uno dei promotori della struttura nata all'interno dell'ex mercato di via Emilia e inaugurata tre anni fa. Il ricordo dell'assessore Luca Praitano: "Se ne va un pezzo importante della forza civica cittadina, una persona che ha reso tanto alla città di Campobasso grazie al suo impegno sociale". L'associazione Il nostro quartiere San Giovanni: "Un punto di riferimento per tanti cittadini".

E’ stato uno dei protagonisti della vita sociale di Campobasso: Antonio Di Vincenzo si è spento a 72 anni. Era il presidente del centro per anziani inaugurato tre anni fa nel quartiere San Giovanni, quando in via Emilia – a poca distanza dalla farmacia comunale – iniziò la seconda ‘vita’ della struttura di cemento per tanto tempo rimasta abbandonata. Di Vincenzo si è spento improvvisamente questa mattina, 27 dicembre.

Seconda vita per ex mercato di via Emilia: apre centro sociale anziani

Lo ricorda con queste parole l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Campobasso Luca Praitano: “La notizia della scomparsa di Antonio Di Vincenzo mi rende molto triste. Con lui se ne va un pezzo importante della forza civica cittadina, una persona che ha reso tanto alla città di Campobasso grazie al suo impegno sociale rivolto soprattutto al quartiere San Giovanni dei Gelsi e non solo.

Non è trascorso molto tempo dall’ultima volta che l’ho incontrato per via della sua carica di presidente del Centro Sociale Anziani “L’iniziativa” – ha spiegato l’assessore – e solo qualche mese addietro, fra l’altro, anche con il suo significativo contributo, abbiamo realizzato delle importanti iniziative sviluppate intorno alla giornata dedicata ai malati di Alzheimer.

A tutti noi mancherà il suo prezioso contributo, – ha aggiunto Praitano – la sua caparbietà nel perseguire obiettivi socialmente importanti per Campobasso, ma soprattutto mancherà un uomo per bene con cui confrontarsi e condividere il percorso di crescita della nostra città. Alla sua famiglia vanno le sentite condoglianze del Settore Politiche Sociali e dell’Amministrazione comunale tutta”.

Anche l’associazione ‘Il nostro quartiere San Giovanni’ ha espresso il cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Antonio Di Vincenzo, che nel 1995 ha contribuito a fondare la stessa associazione: “Da allora non ha mai abbandonato l’impegno volontario per la crescita del quartiere San Giovanni”.

Antonio ha accompagnato per venticinque anni la nostra Associazione passo dopo passo, curando in particolare il bilancio finanziario e gli adempimenti amministrativi cui gli enti del terzo settore sono sottoposti. Membro del Centro Servizi Volontariato, ha sempre dispensato consigli a chiunque li chiedeva, dall’alto della sua lunga esperienza di vita lavorativa.
Nel quartiere era una vera e propria “autorità”, un punto di riferimento per i cittadini, che spesso a lui rappresentavano le più svariate problematiche, certi che l’Associazione di quartiere le avrebbe prese in carico.
Antonio era un po’ il nostro ” ministro degli esteri”: a lui spettava mantenere i rapporti con le istituzioni, ma anche seguire gli innumerevoli lavori tecnici che costantemente si presentavano nella gestione del Parco “De Filippo” e della Palestra “Musacchio”.
A volte burbero, in realtà era semplicemente molto diretto nell’affrontare i problemi, con la capacità di arrivare sempre al sodo delle situazioni, spesso richiamando alla cruda realtà anche noi soci.
Dopo la meritata pensione si era dedicato ulteriormente all’Associazione, nonostante le prime avvisaglie di problemi di salute, sui quali amava, peraltro, scherzare molto, come era suo costume.
Con Antonio – ricordano ancora dall’associazione ‘Il nostro quartiere Sa Giovanni – se ne va un pezzo della nostra Associazione e della vita del quartiere San Giovanni. Ci stringiamo forte alla moglie Melina, ai figli Silvio e Annalisa.
Da parte nostra lo ricorderemo sempre, con l’impegno a mantenere in vita l’Associazione, a cui egli teneva moltissimo, preservando la rotta di indipendenza e serietà che in più occasioni ci aveva raccomandato di seguire.
Ciao Antonio, ci mancheranno il tuo sorriso, le tue “sparate” autorevoli, la tua razionalità nell’affrontare le situazioni, la tua capacità di guardare sempre lontano”.
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