La tragedia

Angela, il dolore per la vittima molisana più giovane. Per ricordarla la famiglia lancia il ‘regalo sospeso’

Silenzio e preghiere per i funerali della giovane donna morta a soli 39 anni dopo aver lottato per 20 giorni nel reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale Cardarelli di Campobasso. Lei, una ragazza solare e piena di vita, vittima incolpevole della malattia, si era infettata casualmente. Il suo decesso provoca sgomento: la questa seconda ondata ha dimostrato non solo che si è abbassata l'età delle persone contagiate, ma anche che il coronavirus è sempre più letale anche tra i 40enni e i 50enni.

Gli occhi gonfi, stropicciati da una nottata insonne, nella quale il ‘film’ dei ricordi non smetteva di scorrere. Familiari e amici sgomenti, ancora increduli nel giorno del dolore e dell’ultimo saluto ad Angela, la giovane donna di 39 anni che ieri  (20 dicembre) ha perso la battaglia contro il virus. I funerali sono stati celebrati oggi pomeriggio nella chiesa di San Pietro apostolo, nel quartiere San Giovanni, dove lei abitava con i genitori.

A poche ore dalla cerimonia religiosa la famiglia ha lanciato un appello invitando le tantissime persone che conoscevano la ragazza a non accalcarsi in chiesa per evitare rischi per la salute dovuti a possibili assembramenti. “Sappiamo che ci siete, anche se non ci sarete fisicamente“.

Per tutti coloro che le volevano bene sarà impossibile rassegnarsi al vuoto lasciato. Perchè Angela era una giovane donna che la vita la riempiva con un’allegria e con una simpatia debordante. Lei, che sembrava così forte, si è rivelata fragile come un pulcino, aggredita e infine sconfitta dal covid. Aveva provato ad opporsi in tutti i modi ad un destino di morte: ha lottato per 20 giorni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli dove era entrata quando aveva manifestato i primi sintomi.

Il suo percorso ospedaliero si è presto trasformato in un calvario, le sue condizioni di salute precipitate in pochissimo tempo. Anche se sperava di lasciare al più presto il Cardarelli per tornare a casa, completare le decorazioni e i piccoli oggetti natalizi che lei realizzava con la sua straordinaria abilità e un’incredibile passione.

Alla fine è spirata da sola nel suo letto, senza poter avere nemmeno il conforto di una carezza o di un bacio sulla fronte. I suoi occhi luminosi si sono chiusi per sempre, si è spento il sorriso contagioso che riusciva a cambiare il ‘colore’ di una giornata storta.

Angela è la vittima più giovane che il coronavirus ha provocato in Molise, in cui la seconda ondata non ha fatto più distinzioni di età: possono contagiarsi tutti (bambini e adolescenti compresi), possono morire tutti, non solo i ‘nonnini‘ le cui sorti ci hanno commosso. In questa sorta di roulette russa può perdere chiunque, anche chi non ha un’età considerata a rischio, i quarantenni e i cinquantenni. Il virus è sempre più spietato, non solo in Molise ma in tutta Italia.

In realtà Angela si può considerare tra le vittime più giovani a livello nazionale. Stando all’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità pubblicato all’inizio di dicembre e relativo alle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al coronavirus in Italia, l’età media dei deceduti è 80 anni mentre solo l’1,2%, ovvero 657, era under 50. Di questi ultimi 163 avevano meno di 40 anni (102 uomini e 61 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). La maggior parte (119) aveva patologie preesistenti o fattori di rischio (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità).

Impossibile dire con precisione quando la giovane donna si sia contagiata: probabilmente tutto è legato alla sfera familiare, alle quattro mura di casa da cui lei usciva poco o nulla. Era attenta, soprattutto in questo periodo, preferendo non esporsi ai pericoli di un contagio che altri atteggiamenti (un’uscita con gli amici, l’aperitivo al bar ad esempio) avrebbero potuto favorire. Aveva estrema premura a proteggere i genitori (che hanno qualche acciacco di salute), ma è stata lei alla fine la vittima del tutto incolpevole di un virus che non guarda certo alla carta d’identità.

Alla soglia dei 40 anni, quel traguardo che quasi tutti i trentenni guardano con un po’ di timore come se fosse la vera porta di ingresso al mondo della maturità, Angela non riuscirà ad arrivare. La sua assenza farà più rumore della sua presenza, così morbida e quasi materna. Presenza testimoniata anche dalle tantissime creazioni della sua ‘Bottega dei sogni’.

Per ricordarla il fratello Agostino e la cognata Valeria hanno ideato ‘il regalo sospeso’: “Angela adorava il Natale, era il suo periodo dell’anno preferito e abbiamo pensato a cosa le avrebbe fatto piacere più dei fiori. Abbiamo pensato a questa realtà locale che si chiama Rigiocattolo e alla bellissima iniziativa del “regalo sospeso”. Siamo certi che a lei avrebbe fatto immensamente piacere che per questo Natale i bambini meno fortunati della sua adorata Giulia (la nipotina di Angela, ndr), abbiano un regalo sotto l’albero! Andate a “sospendere” un regalo se ne avete voglia! Ve ne siamo immensamente grati. Il negozio è in via Garibaldi n°51″.

L’ultimo lavoro artigianale di Angela postato sulla pagina Facebook da lei creata (‘la Botteghina dei sogni’) è dello scorso 27 novembre. Poche ore dopo la vita della giovane donna sarebbe stata travolta dal virus.

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