Termoli

Villa, sala ricevimenti, garage e depositi: sequestrati beni per 2 milioni a un rom condannato per traffico di eroina

La Guardia di Finanza di Termoli, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura Generale di Perugia, ha eseguito il provvedimento che ha riguardato un uomo di origine rom e residente nella città adriatica. Era stato condannato a sei anni di reclusione per detenzione e trasporto di 15 chili di droga

Una villa di 800 metri quadrati, due ampi garage (di 250 e 100 metri quadrati), due rimesse auto (da 200 mq). E ancora: un immobile adibito a sala ricevimenti (di 200 metri quadrati) e due depositi (di 30 e 25 metri quadrati). Non è un catalogo di un’agenzia immobiliare, ma è l’elenco dei beni sequestrati ad un rom residente a Termoli e condannato per traffico di droga.

Oltre 2 milioni di euro: questo il valore del complesso immobiliare che verrà assegnato all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che ne prevederà il riutilizzo sociale.

Il sequestro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Termoli, sotto la direzione ed il coordinamento della Procura Generale di Perugia, dopo che l’uomo è stato condannato a sei anni di reclusione per detenzione e trasporto di 15 chili di eroina con l’aggravante dell’ingente quantità di sostanza stupefacente.

La condanna che ha innescato l’indagine  – riferiscono le Fiamme Gialle – è una delle tante che si annoverano a carico di un soggetto di origine sinti che nella sua ventennale “carriera” delinquenziale è risultato responsabile di reati contro l’ordine pubblico, contro il patrimonio, contro il patrimonio mediante frode e reati inerenti il traffico di sostanze stupefacenti.

Il quadro è tato ricostruito attraverso complesse investigazioni patrimoniali svolte dai militari della Guardia di Finanza di Termoli in sinergia con l’aliquota delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Perugia che fa parte dell’U.Ge.C.O.(Ufficio Gestione Coordinamento e Organizzazione), coordinati dal procuratore generale Claudio Cicchella.

Nel dettaglio, i finanzieri dell’U.Ge.C.O dopo aver analizzato le sentenze passate in giudicato emesse dalla Corte d’Appello di Perugia hanno svolto accertamenti più approfonditi sull’uomo e sul suo patrimonio di cui l’uomo – alla luce della normativa esistente – non ha saputo giustificare la provenienza né come faceva ad avere una tale ricchezza rispetto al reddito percepito.

Durante le indagini, gli inquirenti hanno scoperto che il rom di Termoli aveva intestato i propri beni alla sorella e alla convivente proprio per aggirare la legge, mentre lui risultava privo di un reddito.

“L’attività conferma l’importanza della strategia posta in essere dalla Procura generale di Perugia che grazie al fondamentale supporto della Guardia di Finanza – si legge nella nota diramata agli organi di informazione – prosegue incessantemente nella ricerca ed aggressione di ricchezze accumulate dalla criminalità organizzata al fine di sottrarle dal circuito economico illecito e restituirle alla collettività”.

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