La proposta

Test rapidi, tra caos e comunicazioni che mancano. Primiani (M5S) chiede chiarezza al Tavolo Covid

Aumenta di giorno in giorno la richiesta di test antigenici (o test rapidi) presso i laboratori privati molisani. E spesso questi test sono motivo di ordinanze di chiusura delle scuole, di obbligo di quarantena da parte di alcuni sindaci più sensibili al problema. Ma regna, sul punto, una enorme confusione sulla quale è necessario mettere una pezza. Infatti i laboratori e le cliniche che effettuano tamponi rapidi non hanno alcun obbligo di trasmissione dei dati all’Asrem. Non vi sono linee guida, ordinanze, che disciplinano i rapporti e la raccolta dei dati. La questione è stata sollevata da Angelo Primiani, portavoce regionale del Moimento 5 Stelle, al Tavolo Covid. Dove il presidente della Regione Toma ha ammesso esplicitamente che la stessa Unità di crisi ha affrontato il problema segnalando la necessità di intervenire normativamente.

Allo stato attuale l’unica cornice normativa che detta un minimo di regole in materia è il Decreto ministeriale del 15 dicembre 1990 che istituisce il SIMI e che di fatto obbliga, “Il medico, sia ospedaliero sia di medicina generale o pediatra di libera scelta o medico che svolga attività privata, a segnalare al servizio di Igiene pubblica, competente per la sua area, qualunque caso di malattia infettiva e diffusiva reale o sospetta, di cui sia venuto a conoscenza nell’esercizio della sua professione”. Sono tuttavia norme datate che si riferiscono alle influenze, alla tubercolosi e alla micobatteriosi.

“Anche il secondo Tavolo Covid regionale ha confermato l’incertezza che regna sovrana sul sistema di monitoraggio della diffusione del virus in Molise. Eppure il nostro approccio è stato il solito: quello della piana collaborazione, consapevoli che solo lavorando e condividendo soluzioni, possiamo uscire dalla pandemia. Perché trasparenza e collaborazione sono quanto mai doverose in questo momento. Purtroppo il presidente della Regione Donato Toma e il Dg Asrem Oreste Florenzano ancora non dissipano tanti, forse troppi dubbi”: sono le parole di Angelo Primiani, che spiega in dettaglio quello che finora è accaduto.

“Partiamo dai test rapidi. Nelle ultime settimane abbiamo assistito alla proliferazione di centri privati che si dedicano alla somministrazione di tamponi rapidi, i cosiddetti test antigenici. Questo comporta necessariamente un monitoraggio maggiore e capillare, perché l’assenza di una puntuale disciplina sulle strutture autorizzate ai tamponi rischia di creare confusione sia tra i cittadini sia tra i sindaci che sono chiamati a monitorare e gestire l’assistenza sul territorio.

Regione e Asrem dovrebbero innanzitutto stabilire quali sono i requisiti per essere autorizzati ad effettuare i test rapidi e dovrebbe disciplinare le procedure per una corretta comunicazione dei dati.

Per capirci: un eventuale positivo ai test antigenici dovrebbe essere comunicato ad Asrem che poi provvede ad effettuare il tampone molecolare ed eventualmente al contact tracing. Ma a quanto pare ciò non accade. Infatti manca un protocollo ed è tutto demandato al buon senso dei cittadini.

In questa confusione può accadere che i dati comunicati da Asrem ai sindaci siano carenti e non corrispondenti alla reale situazione dei territori. Sempre più frequenti si ripetono, infatti, gli appelli dei sindaci ai cittadini affinché comunichino ad Asrem le eventuali positività riscontrate dai tamponi rapidi effettuati privatamente.

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Per porre rimedio a questa confusione è quindi necessario che la comunicazione avvenga direttamente da parte delle cliniche che somministrano i test.

E dato che alcune strutture private ora coinvolte nei test prima erano laboratori d’analisi attrezzati, mentre altre si occupavano di materia ben diverse, è necessario che Asrem stabilisca chi sia realmente in grado di fornire questo servizio di monitoraggio.

C’è poi la questione della comunicazione dei dati. Un eventuale positivo ai test antigenici viene segnalato ad Asrem per un successivo contact tracing? Ci risulta di no, perché mancano linee guida in materia.

Se è vero che i test molecolari sono gli unici certificabili ed utilizzabili al fine del rilevamento dei dati, è altrettanto vero che i test rapidi potrebbero fungere da ausilio nello screening massivo e supportare le attività di monitoraggio e contact tracing. Invece, in assenza di indicazioni, accade che alcuni sindaci per avere reale contezza della circolazione del virus sul proprio territorio facciano appello ai singoli cittadini di comunicare eventuali positività riscontrate da test rapidi effettuati in forma privata.

Come denunciano gli stessi amministratori locali, tra i dati ufficiali e quelli sottotraccia forniti dai test rapidi c’è una enorme discrepanza che può ribaltare tutte le statistiche sui contagi. Ed è chiaro che una questione così delicata per la salute pubblica non può essere lasciata solo alla sensibilità dei singoli cittadini. Prova ne sia quanto accaduto a Campobasso dove un’insegnante positiva al test rapido ha continuato a lavorare per una settimana, per fortuna senza contagiare nessuno”.

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C’è poi il tema delle Case di riposo e l’importante contributo che gli antigenici potrebbero dare per isolare i positivi. “Sappiamo bene che la popolazione anziana è quella più colpita dal virus, quindi sappiamo anche che le residenze per anziani sono strutture particolarmente sensibili e proprio per questo sarebbe opportuno dotarle di test molecolari.

Sebbene si tratti di attività imprenditoriali – prosegue Angelo Primiani – che devono necessariamente munirsi di tutti i dispositivi di protezione e di controllo utili a contenere i contagi, la Regione dovrebbe fare di tutto per evitare nuovi cluster all’interno delle Case di riposo e magari pensare ad acquistare test antigenici, in maniera diretta o indiretta. Si potrebbe cioè prevedere l’acquisto e la distribuzione tramite la Protezione Civile o predisporre velocemente un bando, con relativa quota di cofinanziamento regionale. Solo un monitoraggio costante, con cadenza almeno settimanale, potrebbe aiutare ad isolare eventuali positivi e scongiurare il contagio in massa degli anziani ospiti.

Ho lanciato queste proposte a Toma e Florenzano e mi auguro che vengano valutate seriamente, nel solo interesse collettivo. Anche le proposte delle opposizioni vanno prese in considerazione, perché in questa fase, voglio ripeterlo, non servono le contrapposizioni politiche”.

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