Emergenza in corso

Tamponi in auto per tracciare i positivi: sul tavolo l’ipotesi Cittadella dell’economia di Campobasso

Nelle prossime ore, tra stasera e domani, l’amministrazione Gravina parteciperà al sopralluogo assieme alle forze dell’ordine, all’Asrem e alla Regione per individuare il sito. Si parla anche dell'ex Romagnoli. In Consiglio comunale il sindaco mette i puntini sulle i: “Purtroppo siamo fuori dall’unità di crisi, e questa è una scelta politica più che tecnica. Al Cardarelli partiti in ritardo i lavori per separare i reparti covid e non covid”. Approvato un ordine del giorno sul tema sanitario votato a larghissima maggioranza.

In giornata, o al più domani mattina, 4 novembre, sarà effettuato un sopralluogo a Campobasso per individuare il sito più adatto per l’effettuazione dei cosiddetti tamponi drive-through. Si parla dei test che possono essere fatti in tempi rapidi restando nella propria auto per capire se si è positivi o meno al covid-19. Un incontro al quale prenderanno parte le forze dell’ordine, l’Asrem, la Regione e anche l’amministrazione comunale.

Nelle ultime ore è circolata la notizia per la quale la Regione spingerebbe per effettuare tali operazioni nell’area dell’ex Romagnoli, di proprietà della Regione. Che però non è vista di buon occhio dall’amministrazione comunale. Come spiegato dallo stesso sindaco in Consiglio, incalzato dal Pd che aveva presentato una apposita mozione per sollevare l’attenzione sull’emergenza cronica dell’ospedale cittadino. “La pandemia da covid – le parole di Giose Trivisonno, capogruppo Dem – sta portando al collasso il Cardarelli e tutti gli ospedali molisani e mettendo in pericolo la nostra salute con l’impossibilità di dare assistenza adeguata anche ai malati con altre patologie. I soldi ci sono”.

Per rafforzare la campagna di tracciamento dei positivi e per evitare l’eccessiva pressione sul presidio del capoluogo, dove si continuano a registrare file e lunghe attese come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, il governo pentastellato cittadino ha proposto un ‘piano B’: impiegare i locali della Cittadella dell’Economia, attualmente sotto utilizzati nonostante siano costati fior di quattrini pubblici: “Bisogna garantire la riservatezza delle persone innanzitutto, credo che l’ex Romagnoli – che è in pieno centro – non abbia le caratteristiche adatte”, ha evidenziato il primo cittadino. “Il Comune dà la massima disponibilità in ogni caso per capire dove collocare questo punto per effettuare i tamponi drive-through”.

In tal senso, Palazzo San Giorgio ha individuato come possibile sito la Cittadella dell’economia di contrada Selvapiana. Un posto molto grande, dove sarebbe garantita la riservatezza e non si creerebbero magari ingorghi di auto come potrebbe invece accadere in pieno centro. Ma tutto ciò sarà al vaglio delle istituzioni: le forze dell’ordine valuteranno la location migliore dal punto di vista della sicurezza, visto che bisognerà creare anche un cordone specifico. Asrem e Regione Molise avranno l’ultima parola.

La disponibilità da parte dell’amministrazione comunale era già data la settimana scorsa. Ieri, 2 novembre, il presidente Donato Toma ha contattato direttamente Roberto Gravina per effettuare assieme la ricognizione.

In Consiglio comunale, è stato intanto approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno sul tema sanitario, di stretta attualità anche dopo l’ordinanza del governatore con la quale impone al commissario ad acta di provvedere all’approvvigionamento di test rapidi antigenici per pediatri e medici di medicina generale. In questo modo aumenta la ricerca di potenziali positivi, visti i casi in forte crescita negli ultimi tempi.

Nel suo intervento, il sindaco di Campobasso ha voluto chiarire anche alcuni aspetti importanti e riguardanti la gestione dell’emergenza: “Cerchiamo di mettere in pratica cose possibili. Nei mesi scorsi abbiamo scritto al ministro Speranza, ci siamo mossi per sollecitare i commissari alla Sanità, bisogna essere operativi. Per esempio, l’attivazione di un drive through, un’importante opportunità per il tracciamento, anzi peccato che non si sia pensato prima. Abbiamo dato disponibilità di personale a supporto per il tracciamento contagiati. Queste sono cose concrete per provare ad alleviare qualche problema”.

Una stoccata arriva sui lavori all’ospedale Cardarelli per separare i reparti per i pazienti covid da quelli destinati ai non covid: “Non compete a me fare i lavori purtroppo. Salta all’occhio che i lavori di separazione delle terapie intensive siano partiti solo un mese fa, cioè tardi. Sarei contento se ci fosse un dialogo più aperto e sincero con Asrem e Regione. Sicuramente la burocrazia è il primo cancro del Paese e non aiuta. Ma riteniamo che come Comune capoluogo, che ospita l’unico ospedale covid della Regione, dovremmo far parte dell’unità di crisi. E questa è una scelta più politica che tecnica”.

In base al bollettino Asrem di ieri, 2 novembre, all’ospedale Cardarelli di Campobasso ci sono 30 ricoverati: 24 in Malattie Infettive (9 della provincia di Campobasso, 12 di quella di Isernia e 3 di fuori regione) e 6 in Terapia Intensiva (3 della provincia di Campobasso, 3 della provincia di Isernia)

Finora il nosocomio è stato interessato da un intervento per potenziare i posti letto di Malattie Infettive: al quinto piano dell’edificio di contrada Tappino ne sono stati realizzati dodici in più rispetto alla scorsa primavera e alla prima fase della pandemia. 

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Al tempo stesso è stata attivata la seconda Rianimazione alla luce dell’alto numero dei pazienti covid. Lavori propedeutici alla piena realizzazione della rete ospedaliera covid sulla base del progetto approvato dal Ministero e nell’ambito del piano del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Domenico Arcuri.

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