Cronache

Sature le Terapie Intensive: occupati 6 posti letto su 6, scatta il Piano B. Case riposo, 5 focolai e almeno 90 anziani contagiati

L’ultimo paziente Covid bisognoso delle Terapie Intensive è stato ricoverato la scorsa notte in Rianimazione, attualmente al completo. Ed è scattato il Piano B, come ci conferma il dottor Romeo Flocco, che prevede l'’attivazione di altri 6 posti letto. Poi si passerà ai privati. E intanto spaventano i numeri di ospiti di case di riposo e Rsa contagiati. Sono 5 i cluster del Molise.

Uno degli indicatori stabiliti dal Governo e dal Ministero della Salute, di comune accordo con le Regioni, per individuare la soglia di attenzione dei territori è proprio la saturazione delle Terapie Intensive. E da questo punto di vista, in Molise, le cose cominciano ad andare male.

Fino a 10 giorni fa il reparto del Cardarelli che tratta i pazienti Covid con l’ossigeno era vuoto. Si è riempito in fretta, a ritmi incalzanti, come accaduto anche in molte altre aree italiane. Oggi, 2 novembre, è stato occupato anche il sesto posto letto. Il reparto dispone di 6 postazioni base per intubare i pazienti.

Sei postazioni che, al momento, sono tutte occupate. I pazienti sono persone ritenute idonee a essere trattate in modo intensivo, con cure a base di ossigeno. D’ora in poi, se la situazione dovesse peggiorare – ipotesi questa che non è affatto improbabile stante l’elevato numero di persone che hanno contratto l’infezione in tutta la regione – scatterà il Piano B. Significa che i posti letto verranno estesi.

L’ultimo paziente Covid bisognoso delle Terapie Intensive è stato ricoverato la scorsa notte in Rianimazione, attualmente al completo.

Dunque è scattato il ‘Piano B’, ossia l’attivazione di altri 6 posti letto di Terapia Intensiva. Un piano che, a dire la verità, era scattato già qualche giorno fa quando il numero dei ricoverati in Terapia Intensiva era salito a otto. Ovviamente si tratta solo di persone che hanno contratto l’infezione da nuovo coronavirus.

“Attualmente – spiega a Primonumero il primario di Rianimazione, il dottor Romeo Flocco – all’ospedale Cardarelli di Campobasso ci sono due Rianimazioni completamente separate perché nel caso non avessimo una pressione come quella attuale, potremmo gestire due Rianimazioni diverse. Ma la pressione attuale non ci consente di non considerare la possibilità di fare un ricovero covid improvvisamente, anche nei prossimi minuti. In pratica, dobbiamo essere sempre pronti anche con la seconda Rianimazione e poter ricoverare pazienti covid. Con i numeri attuali la pressione è notevole e dobbiamo essere pronti a gestire anche altri pazienti covid. Dobbiamo dedicare i posti letto a chi ha questo tipo di patologia”.

I pazienti da Rianimazione no covid attualmente vengono trasferiti in altre strutture: al Veneziale di Isernia, al San Timoteo o al Gemelli Molise (la ex Cattolica) di Campobasso.

L’andamento dei contagi è galoppante, vocabolo che comincia a rincorrersi di bocca in bocca fra gli addetti ai lavori e le autorità sanitarie. Quello che potrebbe accadere in considerazione di un ulteriore progressivo peggioramento delle condizioni cliniche dei pazienti, bisognosi di questo tipo di cura, nessuno lo sa al momento. Ma non è escluso che nelle prossime settimane ci si debba rivolgere ai privati, che come nella prima ondata dovranno mettere a disposizione almeno 30 posti letto. L’ultima soluzione di emergenza è invece la rete nazionale e cioè il trasferimento di pazienti laddove si trovano posti liberi in Intensiva. Una possibilità che però fa paura perché la parte degli ospedali italiani preposti a trattare i pazienti Covid si trova nella stessa identica situazione, cioè coi reparti al completo.

Preoccupa inoltre, e parecchio, la situazione relativa alle case di riposo che hanno registrato nuovi cluster. Dopo la prima fase della pandemia e l’adozione teorica di un rigoroso protocollo per evitare il contagio fra gli ospiti, il Molise ha ricominciato a registrare nuovi focolai, segnale di molte falle nella gestione pratica dell’emergenza. Al momento sono 5 complessivamente i focolai: quello di Isernia è il più numeroso con circa 35 ospiti positivi, anche se in larghissima percentuale paucisintomatici, cioè trattati in maniera domiciliare nella struttura. C’è poi Vinchiaturo, dove sono almeno 26 i contagiati. 11 a Oratino e altri 12 a Sessano del Molise. A Villa Adriatica, la casa di cura per anziani di Portocannone, sono rimasti 3 gli ospiti ancora positivi al covid. Complessivamente la cifra degli ospiti positivi sfiora i 90. E fa paura.

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