I dati

Malati Covid: terapie intensive piene al 27,5%, ma i ricoveri balzano al 72%: superata la soglia di allarme

I posti letto in Intensiva tra pubblico e privato destinati ai pazienti Covid sono 29. Quelli di degenza ordinaria sono invece 47. Due settimane fa, quando sono stati inviati i dati a Roma per decidere i livelli di rischio, la percentuale di posti letto occupati era rispettivamente del 7% e del 34%. Oggi le percentuali sono arrivate al 27% e al 72% per i ricoveri: una cifra che supera la soglia di allarme e sfiora l'ingresso nella Fase 4, l'ultimo scenario possibile.

29 posti in Terapia Intensiva e 47 posti di degenza per pazienti affetti da Covid. I primi risultano dalla somma dei 19 posti letto in dotazione al Cardarelli e dei 10 messi a disposizione dai privati (dietro pagamento delle prestazioni) Neuromed e Cattolica. Il Neuromed della famiglia Patriciello, a Pozzilli, con 4 posti in Intensiva. Il Gemelli Cattolica in contrada Tappino a Campobasso con 6 posti (3 in post operatorio + altri 3). Dei 47 posti letto di degenza ospedaliera per pazienti affetti dal Covid, invece, 37 sono del pubblico (Cardarelli) e 10 del privato (Gemelli)

Tabelle posto letto covid

Questi numeri figurano nero su bianco nel decreto dello scorso 26 marzo firmato dal Commissario ad acta Angelo Giustini e sono confermati nelle delibere del direttore generale Oreste Florenzano.

Tabelle posto letto covid

Sono i numeri comunicati al ministero della Salute, al Governo e all’Istituto superiore di sanità per elaborare, unitamente ad altri parametri, il famoso algoritmo che assegna a una regione italiana una soglia di rischio e di conseguenza un colore, abbinato a una serie di restrizioni.

Il Molise è regione gialla, considerata a rischio moderato. La settimana presa in considerazione per tracciare la mappa è stata quella compresa tra il 19 e il 25 ottobre. In quella data il Molise aveva 16 pazienti ricoverati col Covid al Cardarelli e 2 pazienti Covid in Intensiva. Numeri che si traducono in queste percentuali: 7% circa di saturazione delle Intensive, 34% di saturazione della degenza Covid. Entrambi i parametri sotto la soglia di allarme, che si attesta al 30% per le intensive e al 40% per la degenza ospedaliera.

Le cifre sono andate a salire nelle due settimane seguenti, ma non in maniera esponenziale. I ricoverati con il Covid al Cardarelli sono diventati 17 il 30 ottobre (36% del totale di posti letto), mentre i pazienti in Intensiva, sempre il 30 ottobre, erano 6 (20,6% del totale di posti letto). Anche qui, per entrambi gli indicatori, sotto la soglia di allarme.

Le cose tuttavia sono ulteriormente cambiate nell’ultima settimana. Ieri 5 novembre la situazione era questa: 8 pazienti ricoverati in Intensiva, per un livello di saturazione complessivo del 27%, e 26 pazienti in Malattie Infettive, cioè 55% di saturazione sui 47 posti letto disponibili. Una soglia che supera quella indicata come soglia di allerta, che in questo caso è del 40% di posti letto occupati (mentre per le Intensive è del 30%) ma che non mette automaticamente il Molise nella condizione di passare di fascia e di colore. La road map infatti è basata su molteplici fattori, non solo sul dato matematico e statistico dei posti letto occupati. A incidere è il tracciamento, la capacità di testare i casi, l’andamento del contagio ma anche il tempo di permanenza in ospedale, dunque le dimissioni di pazienti Covid rimandati a casa a completare la cura. Dimissioni che in Molise sono state, se non in egual numero dei nuovi ricoveri, di poco inferiori.

Questo fino a oggi, 6 novembre. Giornata critica sia per le nuove diagnosi di positività (sono stati 153 i casi riscontrati su quasi 900 tamponi, mai così tanti in 24 ore) sia per il numero dei ricoveri in Infettive. 8 in più di ieri, che porta il numero complessivo di pazienti attuali (ad eccezione chiaramente degli 8 in Rianimazione) a 34. La percentuale di saturazione del totale di posti disponibili è balzata al 72%, molto al di sopra della soglia considerata “di allarme” che si attesta al 40%. Nemmeno questo è un indicatore, comunque, che il Molise è condannato a passare a area arancione. Come detto sono numerosi gli indicatori dai quali si ricava un modello complesso sulla cui base si assegnano le fasce di rischio. 34 posti occupati su 37, però, significano che si sta per entrare (a meno di dimissioni imminenti) nella Fase definita 4, che è anche l’ultimo scenario ipotizzabile nella gestione dei malati ospedalizzati. Una fase che implica il coinvolgimento delle strutture private, in questo caso del Gemelli che a suo tempo, nel marzo scorso, aveva concordato con la Regione e la Asrem la disponibilità di 10 posti letto di degenza riservati ai pazienti Covid. Cosa accadrà nessuno può dirlo al momento. 

Un’altra difficoltà al momento è rappresentata dal numero di medici rianimatori esiguo, che non consente una turnazione regolare e manda in forte affanno il reparto. Gli anestesisti assunti dalla Asrem in urgenza sono 6: tre specialisti e 3 specializzandi. Non hanno ancora preso servizio. L’auspicio è che possano iniziare a dare una mano ai colleghi a breve, già nelle prossime ore e entro il fine settimana. Le urgenze aumentano di ora in ora, coerentemente con lo scenario nazionale.

 

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