Il lupo nel cuore

“L’uomo che unì il Molise sotto la maglia rossoblù”: ecco il libro che celebra Michele Scorrano

Il lavoro è dei giornalisti campobassani Alfredo Alberico, ideatore del libro, e Giuseppe Villani che ha curato la parte più calcistica. “Sono stupito del fatto che finora nessuno aveva mai realizzato un libro sul Capitano e allo stesso tempo orgoglioso di averlo scritto io” confessa l’autore che rimase ‘folgorato’ da Scorrano in un’estate al mare: “Provai a sfidarlo, mi fece volare… Lì capii la sua importanza da supereroe, visto che sono un appassionato di fumetti”.

Dici Michele Scorrano e l’occhio si inumidisce, la pelle ti si accappona, il cuore inizia a battere più forte. Parliamo dei tifosi del Campobasso, dei tanti molisani che l’hanno apprezzato in campo e fuori, di Ururi che gli ha dato i natali. C’è una parola di otto lettere che lo identifica, senza neanche un dubbio: Capitano. E la C maiuscola non è assolutamente casuale.

Ragazzi e attempati, bambini e donne, ultras e giornalisti. Tutti almeno una volta hanno sentito parlare di Scorrano la ‘roccia’, colui che difese con onore, orgoglio, ardore molisano nelle vene, la maglia rossoblù sui campi più rinomati. Olimpico, Meazza, naturalmente Romagnoli. Come dire, casa sua.

Scorrano, Molinari e Marinelli

428 presenze da Lupo, 15 gol. Un’enormità. Che va celebrata. E il giornalista Alfredo Alberico l’ha fatto molto bene con il libro che gli ha dedicato: ‘Non avrò altro due all’infuori di te’. Un titolo forte, evocativo, quasi spirituale. Un progetto partito tre anni fa, grazie all’idea del collega campobassano, in collaborazione con un altro giornalista sempre del capoluogo, Giuseppe Villani. E sposato dalla famiglia in toto.

“Sono stupito del fatto che finora nessuno avesse mai realizzato un libro sul Capitano e allo stesso tempo orgoglioso di averlo scritto io” confessa Alberico che oggi vive e lavora (per Sky) a Milano. La sua amicizia con la famiglia Scorrano nasce tante estati fa al mare, a San Salvo: “Lì ebbi anche la fortuna di giocare con Michele” aggiunge Alfredo, che non può non svelare l’aneddoto che gli fece accendere la lampadina della passione per il capitano dei Lupi: “Capitò che giocammo contro in un torneo estivo, e siccome ero un po’ presuntuoso (un difetto che mi porto un po’ dietro, ndr) lo sfidai. Mi fece volare… e io me ne andai via mogio mogio. Lì capii che non c’era altro due all’infuori di lui”.

La copertina del libro sembra il preludio a un fumetto. E non si va molto lontani, come conferma l’autore: “Io ho una vera e propria ossessione per i fumetti, Marvel in particolare. Se mi giro nella mia stanza in questo momento vedo da una parte i libri di Scorrano dall’altra i fumetti. Approfitto per dire che la copertina è stata disegnata da Giovanni De Micheli, naturalmente richiama il mondo dei fumetti. Sono sempre stato affascinato dai supereroi, che mi sono accorto esistono anche nel calcio. Come Michele Scorrano, che ho potuto conoscere da vicino”.

Come tutti i bambini, al Vecchio Romagnoli Alfredo Alberico giocava con le lattine di birra vuote nei pressi della rete di recinzione, sognando un gol o una giocata: “Ricordo che con mio padre frequentavo i distinti e lì non vedevo niente. Ma iniziai a conoscere il Capitano sul campo e ne rimasi folgorato”.

Il coautore è Giuseppe Villani, che in passato ha collaborato anche con Primonumero.it oltre che con diverse testate locali: “Mi ha aiutato molto nel ripercorrere la cronistoria della carriera, un prezioso compagno per parlare di un’avventura partita da Ururi, poi l’approdo a Campobasso tra il ’68 e il ’69”. In piena rivoluzione sociale e culturale: “Guardiamo anche agli episodi storici, seppure in modo sintetico, per provare a capire l’influenza che ebbe il ‘68 su Michele anche attraverso i suoi compagni di classe”.

Un modo anche per lasciare tracce indelebili alle generazioni che verranno: “I racconti sono tanti ma abbiamo voluto mettere su carta quanto fatto da Scorrano. È facile dire “Michele è il mio capitano”, nel senso che può e deve esserlo ancora di più quando lo si conosce davvero. Anche perché ha lasciato tanto oltre che nel calcio anche nella vita. Una figura che ha unito una regione intera sotto un’unica maglia, quella rossoblù. E il vinile ‘La dumenc a Campuasc’ racchiude proprio tutto questo”.

In ultimo, si parla naturalmente anche del dolorosissimo addio al Campobasso, consumato nel 1984: “Noi abbiamo provato a cercare la verità, confrontato le fonti, fino a formulare un’ipotesi. C’è un concorso di colpe, nel senso che dal viaggio in Canada si è tornati con nuove idee. Tutto legittimo, ma ho l’impressione che fosse già tutto deciso. Raffaele Di Risio, altra bandiera rossoblù imprescindibile, ha letto questa ipotesi, ne ha condiviso una buona parte, ma c’è anche altro”.

Il libro è disponibile nelle librerie di Campobasso ‘La Scolastica’, ‘Molise Scuola’, ‘Foto digital discount’ e ‘Universitas’. E lo sarà anche online, grazie al supporto dell’Ansi di Campobasso per le prenotazioni. Importante sottolineare che il libro ha incassato il patrocinio del Comune di Campobasso.

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