Politica

I politici del Fake News Media e gli anticorpi della democrazia: dagli Stati Uniti un esempio per noi

AfFondo - Perché quello che accade negli Stati Uniti ha un nesso con le cose di casa nostra. Il comportamento della stampa americana è il simbolo di una democrazia che resiste agli attacchi e sarebbe da prendere a modello

Nel caso qualcuno non se ne fosse accorto, nella serata americana che per noi era piena notte, è accaduto un fatto storico. Durante un discorso alla Casa Bianca da parte di Donald Trump, i maggiori network americani hanno interrotto o immediatamente smentito le parole del Presidente degli Stati Uniti d’America in carica.

È un fatto che non conosce precedenti e che fotografa perfettamente quanto sta avvenendo in queste ore negli Usa. Ora, molti si chiederanno qual è il nesso fra la più controversa e appassionante elezione americana che si ricordi e i fatti di casa nostra. Che c’azzecca, direbbe il nostro corregionale più famoso, Antonio Di Pietro.

Ci azzecca eccome rispondiamo noi, perché di politici che pensano di poter dire menzogne senza essere smascherati ne è piena l’Italia e di conseguenza anche il Molise. La grossa differenza è che purtroppo dalle nostre parti la stampa è poco abituata e soprattutto poco propensa a dire ai suoi lettori/ascoltatori: “Guardate che queste dichiarazioni sono false”.

Come ha scritto giustamente il vice direttore de ‘Il Post’ Francesco Costa, profondo conoscitore delle vicende americane e straordinario narratore di quanto sta avvenendo al di là dell’Atlantico: “Non è una questione di opinioni. Se un politico dice che fuori piove e l’altro dice che fuori c’è il sole, il mestiere dei giornalisti non è darvi entrambe le versioni e amen: è aprire la finestra, controllare e dirvi cosa sta succedendo veramente”.

Invece, spiace dirlo, da noi l’abitudine più comune è quella di mettere il microfono sotto il naso dell’amministratore di turno e pazienza se dirà che gli asini volano perché tanto “l’ha detto lui”. Ancora una volta quindi dagli Stati Uniti, Paese ricchissimo di contraddizioni e sicuramente non un modello per tantissimi aspetti, ci arriva una lezione di democrazia.

Sì perché che la stampa sia libera e abbia non solo il diritto, bensì il dovere di contrapporsi agli artifizi e alle falsità del potente di turno, è un segno che la democrazia è viva e vegeta, nonostante sia palesemente sotto attacco in ogni angolo del globo.

I giorni in cui dare il giusto ascolto alle dichiarazioni false sono finiti”. Questa è una delle tante dichiarazioni da scolpire nella mente e arriva direttamente dalla CNN, non esattamente il giornalino della scuola.

E non è stato un caso isolato, perché praticamente tutti i network hanno deciso di mettere un punto decisivo davanti a quello che viene oggettivamente riconosciuto come un comportamento eversivo da parte del presidente degli Stati Uniti d’America. Un dato lo mostra come pochi altri: nel mondo intero, l’ultimo presidente in carica che rifiutò di accettare il conteggio dei voti in una elezione fu Mahmoud Ahmadinejad, in Iran nel 2009.

E se qualcuno si ostina a pensare in maniera piuttosto miope che “tanto uno vale l’altro e non c’è poi così tanta differenza fra un candidato e l’altro”, il consiglio è quello di andare a controllare com’era il mondo 4 anni fa.

È indubbio che la sua impostazione relativa alla comunicazione politica abbia fatto proseliti in tutto il mondo e persino a queste latitudini. “Se scrivete bene di me siete media affidabili, altrimenti siete di parte o ancor peggio venduti”. Trump ha definito per quattro anni le testate che hanno osato criticarlo o attaccarlo “Fake News Media”.

Rifletteteci bene e pensate a quanti sindaci, assessori, consiglieri e amministratori di vario tipo hanno sposato, probabilmente senza nemmeno accorgersene, la tesi “Fake News Media” di cui Trump è il megafono mondiale. Di sicuro la propagazione delle bufale non terminerà con l’Amministrazione Trump ed è facile ipotizzare che ci saranno dei colpi di coda che mettano di nuovo in pericolo la democrazia.

Ma ancora una volta gli Stati Uniti hanno dimostrato di avere degli anticorpi per combattere. La speranza è che il comportamento della stampa libera a stelle e strisce sia da esempio anche da queste parti.

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