L'emergenza sanitaria

Il Molise corre ai ripari per fare più tamponi: cantieri, tecnici di laboratorio e una squadra specializzata per i test

L'azienda sanitaria regionale rafforza il sistema di tracciamento del virus in Molise per limitare il rischio di diffusione e contagio: acquistati 13.500 test rinofaringei in più e pubblicato un avviso per reperire quattro tecnici di laboratorio. Ma l'obiettivo è istituire un pool di infermieri dedicati ai prelievi per rilevare il Sars-Cov-2. Al via poi i lavori per realizzare pensiline in grado di riparare dal freddo e dalla pioggia gli utenti che accedono alle strutture sanitarie. Sarà riattivato anche il locale dell'ex Anatomia patologica del vecchio ospedale di Termoli.

Mentre la recrudescenza della pandemia provocata dal covid ha messo in allarme mezza Europa (in Francia è scattato il coprifuoco), in Italia le autorità sanitarie puntano sul rafforzamento del sistema di tracciamento del virus per individuare i positivi ed evitare la diffusione del contagio. E questa operazione ha nei tamponi la sua ‘arma’ principale.

Anche in Molise l’azienda sanitaria regionale ha deciso di implementare il numero dei test rinofaringei e il personale dedicato e di realizzare una serie di piccole opere per migliorare la fase del prelievo nelle mucose.

Innanzitutto è stata integrata la fornitura dei test molecolari per la diagnosi del Sars-cov-2 e con un’ apposita deliberazione il direttore generale Oreste Florenzano ha disposto l’acquisto di 13.500 tamponi per il laboratorio analisi di Campobasso, per un costo complessivo di circa 208mila euro. Una spesa necessaria e che fa seguito alla segnalazione del direttore del laboratorio analisi del presidio ospedaliero di Campobasso che aveva segnalato proprio ad Asrem l’esaurimento del quantitativo acquistato in precedenza.

A differenza delle altre regioni e nonostante la proposta del Pd, almeno per ora in Molise non saranno istituiti i drive-in: il governatore Toma è contrario alla luce di quanto sta accadendo in altre parti del Paese. A Roma, ad esempio, bisogna attendere anche 18 ore in fila in macchina prima di poter accedere alla prestazione sanitaria che rileva la presenza del nuovo coronavirus.

“Non possiamo istituire i drive-in, manca il personale”, aveva puntualizzato lo stesso Florenzano durante la conferenza stampa di presentazione della campagna vaccinale. L’Azienda sanitaria regionale ha deciso di incrementare il personale dedicato e con un avviso inviato alle direzioni sanitarie sta cercando di reperire infermieri che possano svolgere i tamponi. Servirebbero circa 30 professionisti in più appositamente formati.

In queste ultime settimane del resto anche nella nostra regione è stato incrementato il numero dei tamponi svolti quotidianamente: due giorni fa ad esempio, 14 ottobre, si è arrivati alla cifra record di 904 test rinofaringei processati. E ancora, per rafforzare il personale di laboratorio biomedico l’azienda sanitaria regionale ha emesso un avviso pubblico per soli titoli per reperire quattro tecnici sanitari.

Assunzioni che si aggiungono a quelle già programmate e previste nel piano occupazionale.

Infine le piccole opere infrastrutturali. E’ di oggi – 16 ottobre – la delibera con cui il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano ha deciso di prevedere la realizzazione di tettoie in legno in modo tale da permettere la sosta all’utenza il cui flusso all’interno delle strutture sanitarie regionali è stata rigidamente regolata.

Le persone che devono essere sottoposte a tampone (compresi i bambini) attendono al freddo e sotto la pioggia il loro turno, oppure rischiano di creare pericolosi assembramenti.

Lo abbiamo raccontato qualche giorno fa in un reportage esclusivo: è accaduto all’ospedale Cardarelli di Campobasso, di fronte ai locali dell’Ingegneria clinica.

Bambini in coda e al freddo in attesa dei tamponi: la scuola è appena iniziata, ma il sistema è già in crisi

Ma è successo anche a Venafro, come documentato dal capogruppo del Movimento 5 Stelle Andrea Greco: al Santissimo Rosario confluiscono tutti gli utenti della provincia di Isernia che devono effettuare il tampone.

“Nonostante la grande disponibilità e accortezza del personale, i cittadini non hanno nemmeno un banchetto dove appoggiarsi per riempire i moduli, o un posto dove ripararsi. Tutto ciò non è accettabile”, le parole del consigliere regionale.

Per ovviare a tali problematiche e per meglio disciplinare il flusso dell’utenza in alcune strutture sanitarie, considerando peraltro che stiamo andando incontro all’inverno (e le temperature rigide del capoluogo rischiano comunque di far ammalare i presunti pazienti covid) saranno realizzate cinque pensiline, come emerge nell’ultima delibera del dg Florenzano. Tre saranno realizzate nel capoluogo: due in prossimità degli ingressi agli ambulatori Asrem di via Ugo Petrella (una vicino all’accesso al centro prenotazioni e allo sportello per la scelta o la revoca del medico, un altro in prossimità del Laboratorio analisi, Radiologia, Servizio ausili e protesi sempre di via Ugo Petrella). La terza pensilina invece sarà installata proprio di fronte ai locali dell’ex Ingegneria clinica del Cardarelli dove vengono effettuati in tamponi.

Un’altra pensilina sarà realizzata vicino alla tenda installata per le operazioni di triage all’ospedale San Timoteo di Termoli, infine una sarà installata a Isernia, vicino al distretto sanitario. Si occuperà dei lavori la ditta di Isernia Diemme Service che realizzerà le strutture per un costo di 93.430 euro.

Infine saranno risanati e riadattati i locali dell’ex Anatomia patologica del vecchio ospedale di Termoli. L’obiettivo è riattivare i locali ubicati al piano seminterrato di via del Molinello numero 1 che potranno essere utilizzati per i tamponi covid-19. In questo caso si occuperà dei lavori la ditta Pistilli costruzioni di Vinchiaturo, per un costo di circa 20mila euro.