Termoli

Si rifiuta di lavargli l’auto gratis e due rom lo bastonano col cric, ora rischia la vita. “Atteggiamenti da boss”

La polizia ha ricostruito l'aggressione all'autolavaggio di via Corsica: i due fratelli ai domiciliari nonostante il tentato omicidio "per situazione Covid e sovraffollamento del carcere", mentre la vittima è ancora in prognosi riservata

Pretendevano di avere l’auto lavata senza dover pagare. L’avevano fatto già il giorno prima, poi venerdì 23 ottobre verso le 13,30 sono tornati sul posto, all’autolavaggio ‘I faraoni’. Ma il capo squadra di quel gruppetto di giovani lavoratori stranieri si è rifiutato. Da lì è scattata l’aggressione feroce, a colpi di mazza e di cric. I due autori, giovani fratelli di etnia rom di Termoli, sono stati arrestati per tentato omicidio.

Egiziano pestato con una mazza, arrestati i due autori dell’aggressione

Il 34enne egiziano vittima della loro furia ha riportato la frattura del cranio e si trova ora in un letto d’ospedale del Neuromed di Pozzilli. La prognosi è ancora riservata, perché le ferite potrebbero ancora avere una evoluzione negativa.

La ricostruzione nel dettaglio è stata fornita questa mattina 24 ottobre in conferenza stampa dalla dirigente del commissariato di polizia di via Cina, la dottoressa Maria Concetta Piccitto.

Aggressione egiziano Termoli

“Intorno alle 14 di ieri – ha detto la dirigente – una pattuglia che era in via Corsica è stata allertata da un passante che ha segnalato un uomo riverso a terra. Gli agenti sono subito intervenuti e hanno visto quest’uomo con un giubbotto sul cranio come protezione, riverso in una pozza di sangue. Sono subito arrivati dei rinforzi che hanno trovato i due autori dell’aggressione ancora sul posto e con le armi in mano” ha riferito la dottoressa Piccitto, che nell’occasione è stata affiancata da Daniela Di Fonzo, dirigente del Reparto prevenzione crimine Puglia settentrionale di San Severo.

“Già da qualche settimana – ha detto la dirigente del reparto pugliese – siamo presenti sul territorio molisano a supporto delle locali forze dell’ordine. In questo caso mi preme rimarcare quanto sia stata importante la segnalazione di un passante che ha visto l’uomo ferito”.

“Abbiamo avviato con celerità le indagini per ricostruire la vicenda – ha continuato Piccitto -. Due giovani fratelli di 28 e 21 anni erano andati il giorno prima all’autolavaggio per far lavare la loro vettura e non avevano pagato. Il giorno seguente sono tornati con un’altra macchina, in questo caso una Mercedes Classe C e hanno preteso il lavaggio senza pagare.

Ma l’operaio 34enne di nazionalità egiziana si è rifiutato e ha detto che l’avrebbe fatto soltanto dietro il pagamento del compenso pattuito. Per tutta risposta è stato aggredito e la dinamica è inconfutabile – ha proseguito la dirigente Piccitto -, in quanto è stata ripresa dalle telecamere come si può vedere in questi frame. All’inizio è stato tenuto per un braccio e colpito, poi i due sono andati a prendere degli attrezzi all’interno del cofano dell’auto. Si tratta di un cric e un bastone e con questi l’operaio è stato colpito e malmenato ripetutamente anche quando era a terra. Il 34enne ha provato a chiudere l’ingresso dell’attività ma è stato persino inseguito dai due che hanno provato a investirlo spingendolo con la macchina contro il muro”.

Aggressione egiziano Termoli

La responsabile del commissariato termolese ha smentito che si sia trattato di una reazione istintiva. “È stata un’azione continuata, intimidatoria e vessatoria per dare un’impronta di un sistema che non può essere toccato e contraddetto. L’idea che si voleva inculcare in questo tipo di azione, che fra l’altro non è la prima di questo genere, e che questi soggetti vogliono dare un’immagine di forza che non può essere contrastata. Attività di questo genere vanno frenate immediatamente, altrimenti possono essere il preludio di altre situazioni ben più gravi”.

La dottoressa Piccitto ha riferito inoltre che il giovane egiziano è stato trasportato in ospedale e dopo una serie di accertamenti anche di carattere strumentale si è deciso di trasportarlo al Neuromed di Pozzilli in cui si trova attualmente. “All’interno del cranio del 34enne si è creata una bolla e la prognosi resta riservata potrebbe essere sciolta nei prossimi giorni. Siamo in contatto costante con la struttura sanitaria e se la situazione dovesse cambiare verremo immediatamente informati perché i sanitari non si sono ancora espressi visto che questa bolla può degenerare in maniera anche seria”.

Aggressione egiziano Termoli

La dirigente del commissariato ha fornito ulteriori dettagli dell’aggressione. “I colpi sono stati inferti alla base della teca cranica e in altre parti del corpo. Anche un altro dipendente dell’attività è stato colpito ma in maniera lieve”.

La polizia ha proceduto quindi all’arresto dei due termolesi di etnia con l’accusa di tentato omicidio. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari “a causa del periodo particolare legato all’emergenza Covid e al sovraffollamento del carcere di Larino, ma la fragranza di reato e le responsabilità dei due fratelli non sono in discussione”. Inoltre i due hanno alle spalle precedenti specifici per aggressione e reati contro il patrimonio.

“All’inizio hanno provato a negare e persino a opporre resistenza poi hanno capito che sarebbe stato peggio”. Inoltre la dirigente del commissariato ha fatto riferimento a un episodio precedente dello stesso tipo. “Era già successo in un bar che queste persone entrassero e pretendessero di non pagare. Questo è indicativo di un certo tipo di immagine che queste persone vorrebbero dare di sé. Si tratta di atteggiamenti da boss”.

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