Larino

Presunta rivelazione segreto d’ufficio su lista Larinascita, assolto giornalista Vitiello

Nessuna rivelazione di segreto d’ufficio. Si è concluso con una sentenza di piena assoluzione emessa il 28 settembre scorso dal Gip del Tribunale di Larino, Federico Scioli, e divenuta irrevocabile lo scorso 17 ottobre, il procedimento penale che ha visto imputato il giornalista Davide Vitiello, nella funzione di Commissario-Componente effettivo della Commissione Elettorale Circondariale di Larino.

La vicenda risale a maggio del 2018 quando Vitiello subì una denuncia, per presunta violazione dell’articolo 326 del Codice penale, da due rappresentanti della lista “Larinascita”, successivamente esclusa dalle elezioni amministrative per irregolarità nella presentazione delle candidature.

Secondo l’imputato “l’ipotesi di reato “di rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio” avanzata a fini evidentemente strumentali dai rappresentanti della lista esclusa è stata letteralmente smontata dopo la presentazione di opposizione al decreto penale di condanna numero 155/19 emessa dal Gip di Larino, con istanza di rito abbreviato avanzata dagli avvocati di fiducia del Vitiello, Roberto D’Aloisio e Donato Adamo Saltarelli, del Foro di Larino”. In sostanza Vitiello era accusato di aver rivelato la notizia prima che vi fosse l’ufficialità.

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“È stato in particolare l’avvocato D’Aloisio, nella sua lunga e articolata arringa difensiva – prosegue Vitiello -, a dimostrare l’assoluta insussistenza delle accuse mosse nei confronti del professionista molisano  e utilizzate peraltro come pretesto per screditare l’integrità etica e morale della persona e la sua famiglia, maturate dopo anni di impegno in ambito professionale, sociale e politico, da parte di un blog locale, contro il quale è in atto un procedimento penale scaturito da una denuncia-querela per diffamazione a mezzo stampa.

La sentenza di proscioglimento per non avere commesso il fatto, emessa dal Gip del tribunale di Larino, è stata accolta con soddisfazione dai legali del Vitiello perché pone fine a due anni di calunnie e mistificazioni che non hanno però minimamente scalfito l’immagine e la reputazione dello stimato professionista; accuse contro le quali sarà ora la stessa magistratura a fare piena luce e ad esprimersi nel merito”.

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