Il caso

Caos tamponi nell’isernino, tanti da rifare e tempi che si allungano. L’Asrem: “Stiamo risolvendo”

Alla rapida escalation di casi di infezione nell'isernino si accompagna un problema tecnico che va avanti da qualche giorno. Tanti i tamponi 'inconcludenti' o 'non processabili'. Naturalmente da rifare. Ma l'Asrem spiega: "Abbiamo individuato l'origine del problema, ora ripristineremo le procedure corrette"

Cosa sta succedendo con i tamponi nella provincia di Isernia? Proprio ora che è in atto un boom di casi di infezione da Sars-Cov-2 (i centri più colpiti, nell’ordine, sono Isernia, Castelpetroso e Venafro) si assiste a qualche inceppo nella procedura.

È la stessa Asrem ad ammetterlo e, proprio ieri, a comunicare che l’origine del problema è stata individuata e che quindi la soluzione è vicina.

D’altronde sono giorni che a Isernia e Venafro si susseguono polemiche per via dei tamponi. In particolare a molti è stato chiesto – e sarà così anche nei prossimi giorni per altri – di rifare il tampone cui già si erano sottoposti.

A un certo punto si era anche diffusa la voce che molti tamponi eseguiti a Venafro fossero stati smarriti, voce presto smentita dall’Azienda sanitaria che aveva fatto sapere che “i campioni non sono stati persi, ma rientrano nella fisiologica percentuale di errore che esiste in questo genere di screening. Con il forte aumento del numero di tamponi, è aumentato anche il numero di casi rientranti tra quelli non processabili (ricompresi nella medesima percentuale di errore)”. Poi ancora la precisazione tecnica: “Il processo di ricerca del Sars-CoV-2 è complesso e richiede la partecipazione di numerosi operatori come infermieri, medici Usca, operatori che trasportano i tamponi al laboratorio di Campobasso e personale specializzato del laboratorio stesso. Questa operazione deve essere sottoposta a verifiche di qualità in ogni fase perché un errore può dar luogo a risultati non sicuri. La necessità di avere responsi certi ha comportato la ripetizione di tamponi non processabili e giudicati non idonei. È una sicurezza in più per i pazienti e per le loro famiglie, per questo verranno tutti chiamati nelle prossime ore a ripetere l’esame”.

Tamponi a Venafro, è polemica. “Molti andati persi”, l’Asrem: “Falso, rientrano nella percentuale di errori”

Si tratterebbe dunque di una percentuale ‘fisiologica’ di errori, spiegazione che però a molti cittadini non basta. “Comprendiamo l’apprensione delle persone che attendono il responso del tampone, ma un aumento del loro numero comporta un allungamento della comunicazione del risultato (e non certo della processazione del tampone stesso)”.

Tamponi da rifare, dunque, e tempi che si allungano. Ma poche ore fa l’Asrem – per voce del suo Direttore generale Oreste Florenzano – ha fatto sapere che il problema è vicino ad una soluzione.

Questa la nota informativa: “Nell’ambito dei controlli di routine sulla ‘filiera’ di raccolta e processazione dei tamponi effettuati in provincia di Isernia, è stato riscontrato un aumento dell’incidenza di tamponi non processabili o inconcludenti provenienti dall’area pentra.

L’aumento della soglia fisiologica ha fatto immediatamente scattare le procedure di verifica da parte di Asrem per accertare quali possano essere state le cause di tale incremento, registrato subito dai sistemi dell’azienda sanitaria. A tal proposito sono stati effettuati controlli che ci hanno permesso di comprendere come intervenire per ripristinare le corrette procedure”.

Questo il commento del Direttore Generale Oreste Florenzano: “Quello che ci conforta è l’aver immediatamente individuato l’errore e trovato le soluzioni più adeguate per intervenire. I tamponi che sono risultati inconcludenti verranno effettuati nuovamente nelle prossime ore per garantire a tutti i molisani la certezza dei risultati”.

 

Intanto le polemiche non si placano, così come i disagi, come riferito oggi da Emilio Izzo che sui social ha scritto: “Ieri, la figlia di una nostra amica con sintomi Covid, viene inviata dal suo pediatra a Venafro con codice rosso senza perdere tempo. Arrivata sul posto, la sfortunata non trova né tamponi, né medici! Però le riferiscono che l’ASReM la chiamerà! E meno male che era codice rosso! Ovviamente oggi, la nostra amica farà il suo maledetto tampone in uno studio privato a pagamento! E li chiamano ancora ignoti!”

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