Campomarino

La stagione balneare chiude tra le polemiche: lidi smantellati nell’ultimo weekend estivo e turisti arrabbiati fotogallery

Nemmeno la crisi economica ha invogliato i gestori a prolungare le attività. Spiagge deserte, ombrelloni rimossi e lidi chiusi: una brutta sorpresa per chi ieri - 19 settembre - si è recato a Campomarino per trascorrere una giornata al mare. "E' assurdo, in questa regione non cambierà mai niente", lo sfogo di alcuni campobassani. "Anche alcuni turisti del Nord sono disperati: hanno affittato una casa ma si sono accorti che qui non c'è nulla, sono chiusi anche i negozi". 

Ultimo fine settimana d’estate. C’è il sole, fa caldo. E tanti raggiungono la costa per fare un ultimo bagno nel mare cristallino e increspato solo un po’ dalle onde. Vogliono  godersi la bella giornata prima dell’inizio del lungo periodo autunnale che soprattutto a Campobasso riserva numerose giornate uggiose. Ed è proprio dal capoluogo che partono gli sfortunati vacanzieri protagonisti di questa disavventura. Quando arrivano sulla spiaggia trovano il ‘deserto’: lidi smantellati, letti e ombrelloni chiusi e già riposti nei magazzini per essere utilizzati per la prima stagione estiva, ruspe e altri mezzi meccanici impegnati sulla battigia. Per fortuna non tutti, perché ad esempio il lido Aurora è ancora aperto, così come qualche altro.

Un panorama desolante. Eppure dal punto di vista della temperatura sembra di essere in piena estate: 28 gradi alle ore 14. Ed è sabato 19 settembre. Impossibile acquistare anche una bottiglietta di acqua per dissetarsi, ripararsi dal sole sotto un ombrellone. Tutto chiuso e sigillato, come se la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività didattiche avesse posto fine alla “stagione”, come viene chiamata l’estate da queste parti utilizzando un termine dialettale.

I lidi aperti si contano sulle dita di una mano: un paio ha lasciato fuori gli ombrelloni che vengono presi d’assalto. Ecco lo scenario che ci raccontano i campobassani. Eppure a Campomarino all’inizio della stagione il problema del calo delle presenze turistiche sembrava fosse legato al coronavirus e all’arrivo dei migranti alloggiati allo Sweet Dream.

E’ assurdo, pensavamo di poter trascorrere una giornata al mare e qui è tutto chiuso”, si sfogano. Chi contatta la nostra redazione attribuisce le responsabilità ai gestori dei lidi, dai quali ci si aspettava un atteggiamento diverso e una maggiore lungimiranza alla luce della crisi economica provocata dal lungo stop dovuto al coronavirus.  “E’ pieno di gente, ma i servizi sono completamenti assenti. In altre località di mare sul Gargano, in Abruzzo, sulla riviera romagnola e in Versilia i lidi continuano ad essere aperti. E’ logico che poi le persone si spostano e preferiscono spendere i loro soldi in altre regioni, in Molise non restano. Eppure si parla tanto del turismo, si dice che può fare da traino alla nostra economia e poi si chiude tutto intorno alla metà di settembre quando fa caldo e si può andare al mare?”, dicono ancora. “I gestori dei lidi non hanno capito che hanno la spiaggia in concessione e devono offrire un servizio”.

Purtroppo, aggiungono, “la gente ormai sa che a fine a agosto a Campomarino cominciano a chiudere i negozi, a togliere ombrelloni” e dunque non affittano più appartamenti o camere in albergo. Eppure ci sono persone che preferiscono proprio andare in vacanza a settembre, dove ci si può rilassare di più, staccare la spina ed evitare lo stress della calca in spiaggia. Bambini, famiglie, anziani, giovani dal nord Europa ad esempio. Oppure questo è il periodo giusto per andare al mare anche per i gruppi di ragazzi disabili accompagnati dai loro terapisti: potrebbero divertirsi e correre sulla spiaggia senza il caldo afoso di luglio e agosto. Purtroppo è impossibile: se i lidi sono chiusi, non si possono nemmeno utilizzare i servizi igienici.

I vacanzieri campobassani protagonisti della sventurata giornata a Campomarino hanno incontrato anche un gruppo di turisti del Nord: “Sono disperati perchè si sono accorti che qui non c’è nulla”. 

Ed ecco che il Molise meraviglioso, piccolo e bello, lodato anche dal New York e al centro di resoconti giornalistici (come il reportage di Selvaggia Lucarelli), poi alla fine non riesca proprio a fare quello ‘scatto’ in più continuando ad arrancare nella sua indolenza. Perfino il vessillo dell’orgoglio molisano sembra essersi afflosciato. Un po’ come la bandiera che sventola sulla spiaggia di Campomarino.