Nella sede di campobasso

348 aspiranti medici molisani per il primo test di ‘massa’ dell’epoca covid. “Il virus? Non ci ha fermato”

Si è concluso intorno alle 14 il primo 'test' di massa che si è svolto durante la pandemia provocata dal Sars-cov-2. Protocolli di sicurezza nell'Ateneo campobassano che ha accolto centinaia di aspiranti camici bianchi, tutti molisani: quest'anno la partecipazione era legata alla residenza per limitare gli spostamenti tra regioni e il contagio, ma i ragazzi che passeranno la prova potranno frequentare le università di altre regioni. Positivo il bilancio del rettore Brunese: "La 'macchina' ha funzionato"

Non si sono lasciati scoraggiare dall’emergenza legata al Sars-cov-2 nè sono stati frenati dai timori dei rischi legati ad una professione definita la ‘prima linea’, la trincea del nuovo fronte sanitario nelle corsie degli ospedali. Una ‘trincea’ in cui centinaia di dottori hanno perso la vita.

Sveglia all’alba per gli aspiranti camici bianchi del Molise che questa mattina – 3 settembre – hanno raggiunto la sede di Campobasso dell’Università del Molise per sostenere il test di accesso alla Facoltà di Medicina che si sono svolti in tutta Italia.

Nella nostra regione sono state presentate 409 domande, ma hanno sostenuto la prova 348 ragazzi, un centinaio in meno rispetto allo scorso anno. La tendenza è nazionale: in tutta Italia sono stati registrati 2mila candidati in meno. Complessivamente 66.638 i candidati su 13.072 posti disponibili.

Quella di oggi è stata anche una prova generale più ampia in un Paese che dovrà convivere con il covid: nel giro di pochi giorni riprenderanno le attività didattiche nelle scuole e negli Atenei, mentre a ottobre – salvo imprevisti – si svolgerà il concorso per la stabilizzazione dei docenti precari. E oggi è stata tarata l’efficacia dei protocolli di sicurezza volti ad evitare il contagio.

“Un grande in bocca al lupo a tutte le ragazze e i ragazzi che questa mattina compiono il primo passo verso la facoltà di Medicina. Siete il futuro del nostro bene più prezioso, il Servizio Sanitario Nazionale”: l’augurio del ministro della Salute, Roberto Speranza. Anche il rettore dell’Unimol Luca Brunese ha fatto un giro tra le aule per rassicurare i ragazzi e stemperare la tensione di un giorno così importante della loro vita.

Quest’anno la partecipazione al test di accesso alla Facoltà di Medicina è stata legata alla residenza per limitare gli spostamenti e i rischi del contagio: sono stati tutti molisani gli studenti che si sono presentati al Secondo edificio polifunzionale dell’Unimol. E’ stata la principale novità introdotta, anche se poi chi supera la selezione ha possibilità di iscriversi alle facoltà di altre città.

C’è chi è arrivato all’Università dopo essere partito dai centri della costa (Montenero e Guglionesi ad esempio), altri ‘giocavano’ in casa (Campobasso). Qualcuno è giunto nel capoluogo dalle aree interne (Roccavivara) oppure dai piccoli centri della provincia di Isernia. Arrivava da Cerro al Volturno l’aspirante medico giunto in ritardo a causa di un incidente che ha ‘beccato’ per strada poco prima di Campobasso: è stato ammesso dalla commissione che ancora non distribuiva i fogli con le prove.

Mascherina da indossare anche al posto (vietate quelle di stoffa e con la valvola), autocertificazione per attestare che non si avevano i sintomi del covid, la ricevuta di pagamento del contributo dovuto all’ateneo (100 euro): questi alcuni degli obblighi per i ragazzi che hanno svolto le prove distanziati. Dieci le aule allestite per il test dall’Unimol che ha impiegato anche l’ampia area tra le aule da 200 e da 160 posti con 35 candidati in un lato e 34 nell’altro. Alla fine il bilancio del rettore sulla ‘risposta’ fornita dall’Ateneo su misure di sicurezza e organizzazione è positivo.

 

Sessanta le domande a risposta multipla a cui gli studenti hanno dovuto rispondere nel tempo a disposizione, un’ora e quaranta minuti: 12 di cultura generale; 10 di ragionamento logico; 18 di biologia; 12 di chimica; 8 di fisica e matematica. Le risposte saranno così valutate: 1,5 punti per ogni risposta esatta; meno 0,4 punti per ogni risposta sbagliata; 0 punti per ogni risposta non data.

Fuori dall’edificio, oltre al presidio della Polizia e dell’ambulanza del 118, la ‘classica’ attesa dei genitori che hanno accompagnato i propri figli. “Com’è andata? Il test è stato difficile”, l’impressione generale dei ragazzi che abbiamo intervistato all’uscita. “Speriamo bene…”

“Il covid? In alcune famiglie che conosco ci sono dei positivi che ora stanno combattendo la battaglia contro il virus. E questa cosa mi ha spronato ancora di più ad intraprendere questa strada“, le parole espresse con un pizzico di commozione da Samuele, studente di Campobasso. Se passerà il test, frequenterà la Facoltà del capoluogo: “Me ne hanno parlato bene… Mi piacerebbe poi specializzarmi in Neurologia oppure Oncologia”

“Ho preso il diploma quest’anno al Biologico di Campobasso – il racconto di Emanuele, arrivato da Baranello – e ho risposto a quasi tutte le domande. Perchè Medicina? E’ un sogno che ho da bambino, quando già ho iniziato a guardare programmi di medicina, è un mondo che mi ha sempre affascinato”. Nessun timore sulla ‘trincea’ in cui i camici bianchi combattono, soprattutto nell’epoca di questa nuova pandemia: “Non mi spaventa”.

“Ogni medico è consapevole dei rischi che corre e il covid non mi ha scoraggiato, anzi trovo lodevole il sacrificio che hanno affrontato i medici in questa emergenza e i dottori pensionati che sono tornati in corsia. Sono stati un esempio”, le impressioni di Mattia, arrivato da Montenero assieme ad un’amica, Sofia. “Alcune domande erano fattibili, altre più complicate”, il suo racconto sulla prova appena sostenuta. “Non mi ha scoraggiato il covid perchè è una professione che voglio intraprendere e quindi sono variabili che si mettono in conto. Ovviamente ci sono persone che possono scoraggiarsi, ma se si ha la passione e si vuole aiutare gli altri si va avanti”. Sofia ha opzionato l’Università dell’Aquila, Mattia ha preferito Firenze.

I ragazzi dovranno aspettare qualche giorno prima di poter conoscere il loro futuro universitario: la graduatoria nazionale sarà pubblicata il 29 settembre.